A tener banco in questi ultimi giorni è lo scontro che è avvenuto tra Vittorio Feltri, Direttore de "Il Giornale" e l'Avvenire che è culminato con le dimissioni dello stesso Direttore Boffo.
Questo è l'ultimo di una serie di attacchi portati alla Chiesa da un certo mondo politico, per chiarire bene il mio pensiero sulla vicenda ho deciso di pubblicare un'articolo del mio carissimo amico Paolo Cecco che, come sempre, si conferma di alto livello, e con il quale concordo al 100%.
A voi lettori poi la discussione, Buona lettura.
"Caro Fabio,
ho appena finito di leggere un intrigante romanzo storico di Mario Salvador:”L'ultimo Longobardo”, affannosamente cercavo di raggiungere l'ultima riga, pregavo di chiudere immediatamente il libro visti gli intrighi, gli incesti, le falsità, il vomito di delitti e violenza incentrato tutto sulla Roma sul finire del primo millennio, dunque sul Cristianesimo e sulla sua casa terrena: la Chiesa Romana.
Con franchezza, ti dico che ritornato alla realtà ho provato nostalgia del libro, visto la nuda e spietata quotidianità, più infima e maledetta delle peggiori parole che ho trovato sullo scritto di Salvador.
Il caso, oramai, è noto ai più: le dimissioni del Dott. Boffo, Direttore di“Avvenire”; più che della becera polemica, tutta guerreggiata per mezzo della carta stampata, tra le due più potenti lobby tecnocratiche dell'Italia odierna (mafiose direbbe Pannella..e per una volta mi sento pannelliano...):Berlusconi-De Benedetti, mi preme maggiormente argomentare la gravità, nontanto delle dimissioni di Boffo (in ogni caso molto gravi), quanto che si è andati diritti al cuore della Chiesa Cattolica e dei suoi maggiori organi governativi: la Cei.
In particolare, mi ha tremendamente ferito un articolo pubblicato sul "IlGiornale", di un robusto e validissimo giornalista che ho sempre ammirato estimato per la sua invidiabile intelligenza, che, anche sfacciatamente ha“scherzato coi santi”. S. Tommaso, in quell'articolo, viene descritto come un“mangione”, un “uomo con una panzona così grande che si era fatto ritagliare il desco per entrarci”; S. Agostino un “gran sciupafemmine”, la chiesa premoderna un'entità che “ amava, anzi favoriva i lupanari”e di una Roma papista che “aveva il più alto tasso di prostitute d'Europa”.
Ed ancora le “geniali, o furbe trovate escogitate dalla Chiesa per assolvere, sciogliere nozze, concedere indulgenze”. Beh..che altro aggiungere? Sembra evidente che si è alzato, e di parecchio, il bersaglio: con uno sputtanamento, magari anche colto ma sempre sputtanamento è, in chiave browniana della Santità della Chiesa Cattolica Romana.
Mi ha profondamente indignato che, nel gioco infimo tra i democratici e repubblicani de noialtri, di quello che rimane della politica, sia stata tirata in ballo addirittura la Santa Chiesa. Come al tempo dei Longobardi, dei barbari con la barba lunga...Sarei un fazioso ed uno scellerato se tacessi sulle epoche storiche più delicate della Chiesa, sulle sue figure più ambigue, e sulle ingiustizie che ha causato la Chiesa( organo politico) in epoche antiche (certo sempre meno del potere laico temporale e con cifre drasticamente più ridotte da quello che presentano i libri massonici ateisti).
Ma non riesco proprio a comprendere il fine ultimo che si vuol giungere? La Chiesa, in questo Paese ha da sempre rappresentato una voce morale, intellettuale, valoriale, sociale, protettiva, materna, consolatoria. Anche nelle fasi più cupe e buie, quando anche allora la violenza, l'arroganza, i deliri di aver raggiunto il massimo adombravano la coscienza e le menti dei cittadini, anche allora la chiesa in silenzio svolgeva, quotidianamente, costantemente il suo sacro ruolo: portare speranza, verità ad esseri finiti, imperfetti e definiti.
È da due secoli che la storia ha dichiarato guerra totale alle istituzioni ecclesiastiche, nell' Ottocento si volle forgiare una nuova religione: il macchinismo, lo scientismo, il positivismo. Si pensava che l'uomo potesse essere non il mezzo ma il fine, per la prima volta si viveva e si pensava al futuro non in ottica trascendentale ma finita, relativizzata, scientista.
Nel Novecento abbiamo assistito alle grandi (false) religioni che dovevano “spazzare via la religione monoteista trascendentale cattolica” con il fine di “liberare il genere umano”..i risultati li abbiamo sotto gli occhi: 65milioni consegnati all'altare nel nazi-fascismo-franchismo più di 100 milioniper lo stalinismo... ed infine, da circa 60 anni, abbiamo destinato l'uomo alla religione più silenziosa ma più atroce: quella consumistica, al“consumi, produci, crepa”, ai clienti (i fedeli della nuova chiesa supermarket), alla morte della famiglia, dei valori, alla lotta ai moralizzatori, al crepuscolo dei valori, alla fine della storia (come ha detto un “idiota giapponese borghesoide” come l'ha giustamente definito Cacciari). Gia la fine della storia? L'uomo senza più soggezioni, valicate le colonne d'Ercole, oltrepassati tutti gli steccati di decenza, valorialità, infischiandosene di cosa è giusto o sbagliato siamo giunti a mettere in dubbio, per i nostri porci comodi da bottegai del quartiere, norme, valori, regole sociali, ci siamo lavati le palle di tutte quelle istituzioni, controllori sociali (la chiesa, la famiglia, un uso decente dei mass media, la politica oramai morta e sepolta ) che regolamentavano e dettavano i ritmi di vita, di socialità e di convivialità ad un intero corpo sociale. Nei nostri cuori, prima che nelle reti rai o mediaset, è emerso il mito dell'uomo senza vincoli, di un odierno Ulisse, che sfida la tradizione, i tribunali, i giudici, le norme sociali per affermare tutto il suo peso nel sovrastare e contrastare gli altri.
Questo è il cancro di quest'epoca: l'iddilio di nuovi “superman”, la prepotenza al governo ( sia chiaro di qualsiasi governo di qualsiasi colore politico), il pregare nuovi invalicabili idoli (la privacy, la burocrazia Ue, la realpolitik) consegnando al passato i veri idoli, le verità che hanno accompagnato il cullare della storia.
Si è giunti allo spossamento dell'umanità, al dominio della relatività, al trionfo dell'individualismo e del cinismo, alla castrazione della virtù morale e della decenza comportamentale; Ma lor signori, gli odierni scienziati Frankestein che hanno creato questa nuova umanità tutto apparire e comparire, si sbagliano e di grosso se pensano di frenare i dubbi, le intenzioni, le voci e le meditazioni della Chiesa; essa non tacerà nemmeno questa volta: sia quando ode i pianti, i bambini gettati in mare, i lamenti ed i silenzi degli immigrati, sia nel difendere la vita dalla nascita al suo naturale finire, sia nel mantenere nei luoghi pubblici i suoi simboli, sia nel denunziare tutto quello che riguarda gli affari di pubblica utilità e decenza di vita: la Chiesa non smetterà mai di parlare, denunciare e disubbidire ad un conformismo relativista del “tasi chefemo schei, in barba ai diritti e doveri”. Si possono anche sostituire i direttori, chiudere i giornali, utilizzare tutti i media a disposizione ma la Chiesa ci sarà sempre.
Sempre in prima linea nel salvaguardare la vita umana, tutte le sue fasi e la dignità dell'essere umano: un mezzo, non un fine, per raggiungere la Verità, la perfezione, la comunanza con Dio Padre e Gesù Cristo nostro Signore".
PAOLO CECCO