Faccio un appello a tutti coloro che vogliono, come me, sostenere Eluana nella battaglia per la vita e contro un vero e prorio omicidio.
No all'eutanasia!
Questo vuole essere solo una testimonianza di affetto e vicinanza ad Eluana, non voglio esprime giudizi o fare polemiche inutili.
Chi vorrà sostenere questa battaglia sarà il benvenuto.
Ciao Fabio, ottimo spunto di riflessione, come sempre.
RispondiEliminaIo, nonostante mi reputi "laico", non ho una posizione chiara in merito. Nonostante le mie idee, credo da un lato che la sua vita vada salvata. Questo perché, in primo luogo, la sua vicenda è differente da quella di Welby, che era lucido e cosciente di non avere possibilità di migliorare, mentre Eluana è in stato vegetativo: a decidere è il padre; in secondo luogo perché accettare la "dolce morte" per un caso di coma irreversibile rischia di creare un precedente, che stabilisce quale sia la vita degna di essere vissuta. In questo senso, è sintomatico il sostegno alla volontà di Beppino Englaro da parte dei settori liberali del Pdl e dei soliti Radicali (non parliamo dello squallido opportunismo veltroniano). Non vorrei che, a rimorchio della nozione di vita utile, venisse quella di essere umano utile, con tutti gli scenari apocalittici che una tale conseguenza può prospettare.
Tuttavia, sul caso si è detto - anche per volontà dello stesso padre di Eluana, c'è da dire - di tutto e di più. Come mi scrisse Paolo tempo fa, non abbiamo (noi opinione pubblica) voce in capitolo, perché non sappiamo che cosa abbia provato Beppino Englaro in questi diciassette anni, quali siano state le sue speranze, quali le delusioni, i momenti di sconforto.
Il fatto è che oramai la questione è pubblica, e indietro non si torna. Ciò ci costringe a prendere posizione, al di là dei distinguo. Per questo mi sento, alla fine, di dar ragione a Englaro.
Ciao Fabio,
RispondiEliminacome ha giustamente anticipato l'amico Raskolnikov, sai come la penso...
Ci sono battaglie che non possiamo schierarci, guerre che non possiamo combattere, temi che non riusciamo lucidamente e razionalmente commentare ed affrontare.
Resta una enorme tragedia per quella disgraziata famiglia.
la partita, il quesito si gioca tutto in questo interrogativo:Qual'è il valore più importante:la vita,la santità dell'esistenza o la dignità dell'essere, la sovranità e ragalità della Persona Umana?
Poichè non so dare una risposta a questo quesito tacio.
Da cristiano, consentimi una sola considerazione:il più GRANDE CRISTIANO di questa vicenda è stato suo padre:per 17 anni, ogni mattina si è inchinato alla vita, alla sua sacralità, al suo significato più alto, teologico e nobile.quanti di noi avrebbero fatto come Lui?
Di più non dico...anzi spero di cuore che si spengano i riflettori su questa tragica vicenda.
Paolo
Sono con te Fabio e con il governo, nessuno ha il diritto di togliere la vita ad un'altra persona, NESSUNO, e in quanto ai medici, dove è finito il giuramento di ippocrate?
RispondiEliminaCerto, la "vita" che sta conducendo Eluana può essere un incubo, anzi senz'altro lo è, ma non abbiamo il diritto di farla morire.
Marco
Ecco, io invece sono CONTRO il Governo...ke fine ha fatto l'"anarchia etica" di cui parlava Berlusconi meno di un anno fa?!? Continui ad ascoltare i consigli pro domo Dei di Gianni Letta, vedrà il Cav dv lo porteranno...
RispondiEliminaBio, da te questa posizione nn me l'aspettavo, conoscendo il tuo "bagaglio culturale"...nn è ke è stata la grande maggioranza ciellina di Nuova Città a convertirti?!?
La vita è un dono straordinario! Quella su Eluana è eutanasia, non all'eutanasia!!
RispondiEliminaCaro Fabio,
RispondiEliminaper una volta, spero solo per questa, sono costretto ad indossare l'ingombrante parrucca settecentesca Volteriana.
Mi metto la parrucca contro le bizzarrie dei mass media, si alla parrucca contro i nostri politici sempre più cabarettisti che vogliono sapere tutto, darci la soluzione di tutto, soffocarci con le loro parole. Si alla parrucca contro i ficcanaso, i burocrati della politica che hanno perso un'occasione d'oro civilmente e moralmente:tacere.
Un grande politico, una grande Sig.ra come la regina Elisabetta Prima su esplicita richiesta cosa poteva fare Lei, che impersonificava l'Inghilterra, su un caso di divorzio disse:" non è compito mio dividere ciò che Dio ha unito in vita".
I nostri politici dovevano tenere questo comportamente elisabettiano ed invece hanno ficcato il naso trasformando una tragedia in una vomito di considerazioni, in una serata da Zelig civico e privato.
Questi dilettanti della politica devono capirlo UNA VOLTA PER TUTTE che ci sono temi, ci sono argomenti che meritano rispetto, silenzio e compassione. Non possiamo ficcare il naso nelle tragedie famigliari nè contenere tutto che nel nostro vivere succede.
La politica non riesce a contenere tutto, non può parlare (sparlare)di tutto.
Dunque, per una volta parrucca settecentesca contro questo malcostume (della politica e dei media)nel voler mantenere nei loro argini tutto, anche sfere (il caso suddetto)molto più complicate, elevate ed intangibili di questa politica.
Parrucca contro questi scostumati, parrucca per rispettare chi la tragedia c'è l'ha in casa.
PARRUCCA PARRUCCA PARRUCCA!
Paolo (per oggi) l'imparruccato!
In uno Stato di DIRITTO dove NON ESISTE LA PENA DI MORTE(l'Italia), la Magistratura su richiesta di un congiunto ha emesso una sentenza di morte, questa sera è stata eseguita.
RispondiEliminaPeter
Ciao Peter, Ti ringrazio per il tuo contributo.
RispondiEliminaQuello che hai scritto è vero, è stata eseguita una condanna a morte, è stata giustiziata una persona che poteva vivere ancora autonomamente, con gravi difficoltà ovviamente ma senza l'ausilio dei macchinari.
"che poteva vivere"
RispondiEliminaE' vero, poteva...
Ma la domanda è...
Lo voleva?
Se la risposta, come sostiene la sua famiglia, è "no" ritengo vhe ogni altra considerazione o speculazione sia assolutamente inutile...
Anche se lei avesse scelto di morire, la questione focale rimane comunque il valore della vita. Ci sono persone che ce l'hanno e persone che, senza offesa ma i fatti lo dimostrano, alla vita non danno un significato assoluto ma relativa che le danno peso sino ad un certo punto. La vita a mio avviso è un bene assoluto, mentre per la famiglia di Eluana, i radicali ecc...la vita vale meno e ci si può permettere di perderla o di farla perdere senza pensarci su.
RispondiEliminaNon sono certo diventato filovaticano ma ripeto su questa specifica battaglia la penso esattamente come la chiesa.
Be insomma...Fabio...penso che sia un pò azzardato dire che "la famiglia si è permessa di perderla senza pensarci su". IL Sig. Englaro sono 17 lunghissimi anni che si occupa di Eluana...ma hai visto che occhi aveva?hai visto che espressione?che viso distrutto?l'espressione di una persona che non ha più nulla da chiedere alla vita, un uomo sfinito e distrutto, forse sarò fin troppo idealista, ma non credo che per un genitore queste scelte siano così superficiali..in ogni caso non si può misurare metricamente il dolore di una persona, tanto più di un genitore. La può pensare anche nel modo più distante dal mio resta comunque un fatto:da 17 anni, grazie anche all'aiuto delle suore, ogni mattina andava da sua figlia per fargli toilette ecc la finocchiaro o gasparri che ne sanno di fare toilette ad una persona in queste condizioni?
RispondiEliminaNon si può in ongi modo, pur sostenendo la tesi della vita, criticare la scelta di un uomo, una famigla distrutta.
Termino sul libro..beh che scandalo ci sarebbe se il sig. englaro consegni alla storia le sue memorie scrivendo tutto quello che ha trascorso in questi anni?
Dopotutto abbiamo certi libri di fottute troie (melissa P), delinquenti (corona) che vanno aiosa, che male farebbe il sig. Englaro se si dedicasse alla scrittura?
Si può non condividere la scelta ma il rispetto per le persone che sono stati risucchiati in questa tragica storia ci dev'essere tutto.
Paolo