giovedì 25 giugno 2009

AMMINISTRATIVE: CHI HA VINTO E CHI HA PERSO?

Con i recenti ballottaggi che si sono tenuti lo scorso 21 e 22 Giugno si è conclusa una lunga campagna elettorale che ha lasciato sul campo vincitori e vinti.
Analizzando i flussi elettorali delle ultime tornate amministrative delle nostre provincie e comuni possiamo notare innanzitutto come l'avanzata della Lega Nord è generalizzata e forte nelle regioni del nord (in Lombardia e Veneto con un dominio quasi imbarazzante); ciò ha portato ad avere qualche scricchiolio leggero ma degno di menzione all'interno del PDL, vedi ad esempio la diatriba per la Presidenza della Regione Veneto, che se non verrà risolta a breve portera a veri e propri terremoti visto che giustamente la Lega reclama la Presidenza di almeno una regione.
Ma quello che è più sorpendente è il dato che ci dice che gli uomini di Bossi ora stanno avanzando, seppur lentamente, anche nelle cosiddette regioni rosse raggiungendo percentuali considerevoli in Emilia, Umbria, Toscana e Marche; questo non vuol dire che i leghisti hanno scaldato i cuori dei cittadini di sinistra di tali regioni ma semplicemente evidenzia sempre più lo scollamento del PD e della classe dirigente della sinistra in genere dai suoi elettori anche quelli più fedeli....è insomma il fallimento del centro-sinistra e delle sue politiche.
Un'altro partito che ha visto aumentare esponenzialmente i suoi voti è l'Italia dei Valori dell'indomito Di Pietro, unico baluardo dell'antiberlusconismo, che stà raccogliendo i consensi da una parte degli scontenti del Partito Democratico che sono delusi dalle politiche nulle anzi da gossip del proprio partito, e dall'altro raccoglie numerosi voti dell'estrema sinistra, che non essendo più rappresentata in Parlamento, vedono nell'ex magistrato di Mani Pulite l'unica persona che può quantomeno tentare di rappresentare le loro istanze e combattere veramente e fino in fondo il Governo Berlusconi.
Da segnalare la buona prova dell'Udc di Casini che con la sua scelta di autonomia dai due partiti maggiori ha aumentato il suo consenso ponendosi addirittura in certi comuni e provincie come l'ago della bilancia determinante per fare vincere o perdere l'uno o l'altro schieramento; credo quindi che l'obiettivo del partito dello scudo crociato sia proprio questo..porsi come terza forza e fare la cosiddetta politica dei due forni alleandosi cioè a seconda delle convenzienze del momento o col centrodestra o col centrosinistra risultando decisivi in molte tornate elettorali; Casini inoltre tenterà di rimpolpare le file del suo partito accogliendo i "centristi" del Pd come Letta o Rutelli disillusi e scontenti di come vanno le cose nel loro partito.
Infine veniamo ai due partiti maggiori PDL e PD: per il primo possiamo dire che non ha affatto sfondato numericamente ( si parlava del 45% alle Europee..!!) come aveva anticipatamente annunciato il burlone Silvio Berlusconi, anzi vi è da registrare una lieve frenata del partito del Cavaliere che resta comunque primo partito nazionale e che vede amministrare la maggioranza degli enti locali, alcuni strappati anche alla sinistra (vedi la provincia di Venezia); ma in generale vi è la senzazione che la luna di miele con gli elettori sia finita e che questa lieve flessione o battuta d'arresto non sia da sottovalutare; insomma l'avanzata dell'armata berlusconiana si è arrestata ed ora resta da vedere se in un prossimo futuro vi sarà un crollo oppure se Napoleone Silvio riuscirà a contenere i danni.
Per quanto rigurda il PD conierei una frase ad hoc per l'occasione.."chi si accontenta gode" nel senso che Franceschini (che è di gran lunga meglio di Veltroni) & Co. sono riusciti a non fare crollare il partito e tenerlo quantomeno in vita ed in linea di galleggiamento...si parlava alla vigilia elettorale di una disfatta che invece onestamente non vi è stata; le roccaforti Bologna e Firenze sono state saldamente tenute e il PD è riuscito a giocarsela comunque bene alla Provincia di Torino dove ha largamente vinto ed in quella di Milano ( dove Penati ha perso di un solo punto percentuale).
In termini di voti e consenso elettorale il PD non è cresciuto di molto a dire il vero (nel nord è terzo partito dietro PDL e Lega) e le percentuali di distacco con gli avversari del Popolo delle Libertà rimangono notevoli a livello nazionale ma possiamo dire che una qualche segno di vita e di rianimazione il PD lo stà dando....insomma l'encefalogramma non è più piatto come nell'infausta era Veltroni ma si vedono timidi segnali di ripresa.

giovedì 11 giugno 2009

IL TRIONFO DELLA LEGA

La recente tornata elettorale ha visto assoluta vincitrice la Lega Nord sia a livello amministrativo e sia a livello di elezioni europee raggiungendo addirittura il 10% dei consensi.
Questo fenomeno è ancora più stupefacente se si conta che il partito di Bossi ha raccolto consensi importanti anche nelle cosiddette zone rosse dell'Emila, Umbria e Toscana.
Molti hanno bollato questo fatto politico così eclatante con la solita storia che la Lega è populista, parla solo alla pancia della gente e non ai cervelli, fa della facile propaganda...e via dicendo.
Io penso che invece vi è qualcosa di più profondo se questo partito è riuscito a radicarsi così nettamente al Nord e non solo ( persino al sud ha raccolto qualche consenso..!); la lega è diventato il partito più interclassista di tutto il panorama politico, raccoglie cioè consensi tra gli operai ma non solo, anche tra i piccoli imprenditori e gli artigiani, autonomi e dipendenti (perfino parte dei dipendenti pubblici del nord...anche lì sono stufi di vedere che al mezzogiorno i dipendenti statali non lavorano) unendo a se vari pezzi della società civile e del mondo del lavoro produttivo.
Ciò è dovuto al fatto che la lega ed il pdl si sono appropriati degli strati sociali e delle tematiche che un tempo appartenevano alla sinistra, gli operai di oggi si sentono più tutelati dalla lega che dal "borghese" Partito Demcratico o dal "borghese" Bertinotti che professano la flessibilità ed il precariato, non si spiegherebbe altrimenti il perchè nelle fabbriche la lega ed il pdl hanno circa il 60% dei consensi tra i lavoratori.
I leghisti, a loro modo e non condividendo la maniera a volte scollacciata di condurre molte loro battaglie, tentano comunque di mettersi dalla parte dei poveri lavoratori italiani, tentano di difendere ad esempio i nostri cittadini nella battaglia per l'assegnazione delle case popolari senza che in graduatoria vi siano 100 stranieri prima del pensionato al minimo italiano, voglio più sicurezza nelle città e via dicendo...mentre la sinistra odierna pensa solo a Noemi e a tematiche lontanissime dal sentire popolare comune.
In un momento di grave crisi economica come quella odierna la popolazione vuole una classe politica che la protegga e la preservi dalle insidie e dalle incertezze del mondo di oggi, vogliono certezze ed una guida sicura, purtroppo la sinistra continuando a professare il buonismo e l'accoglienza ottusa ed indiscriminata degli stranieri si mette automaticamente in una posizione di emarginazione dal vero sentire dei cittadini franando così nei consensi.
Non a caso in europa le sinistre perdono largamente, vedi il caso del tracollo dei laburisti inglesi retrocessi addirittura a terzo partito a livello nazionale dopo i fasti dell'era Blair, mentre tengono le proprie posizioni sia la destra di Sarkozy e la Cdu tedesca della Merkel.