venerdì 30 gennaio 2009

LO SCONTRO DI PIETRO - NAPOLITANO

Negli ultimi giorni ha tenuto banco nella carta stampata ed in Tv lo scontro tra Di Pietro e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quest'ultimo accusato da Di Pietro appunto di non essere imparziale ed equidistante tra i poli sulla vicenda delle intercettazioni telefoniche che il centrodestra vorrebbe restringere e regolamentare (o imbavagliare..).
Alle critiche di Di Pietro vi è stata una levata di scudi in difesa del Presidente della Repubblica da parte di tutto l'arco parlamentare, destra, sinistra, centro e quant'altro; ora va bene che egli è il custode e garante della nostra costituzione ma non penso sia un totem o una divintà incontestabile ed infallibile da non poter essere sfiorato da alcuna critica.
Viene aspramente criticato il Santo Padre figuriamoci se Giorgio Napolitano può rimanere immune da polemiche e discussioni.
Ancora peggio è l'ipocrisia di certi partiti, ad esempio il PDL, che per mezzo di alcuni suoi esponenti, ha dichiarato che alla massima carica va portato enorme rispetto....dimenticando 2 cose: i primi a non avere rispetto di Giorgio Napolitano sono stati quelli del PDL non votandolo per l'elezione presidenziale e bollandolo come pericoloso comunista e bolscevico, seconda cosa non rammentano il fatto che i primi a criticare i presidenti della repubblica sono stati loro ricordiamoci le invettive contro Scalfaro e Ciampi...
Quindi credo che non servano lezioni di moralità in questo caso.....fermo restando che Di Pietro poteva tenere certamente i toni della discussione più bassi.

18 commenti:

  1. Sai che non amo tantissimo il nostro presidente ma Di Pietro per l'ennesima volta ha perso un'occasione per stare zitto... certamente il PDL non lo votò accusandolo di non essere arbitro imparziale ma poi dai fatti ricredendosi...quello che mi preoccupa di più è l'intervento di Veltroni poco incisivo per difendere un'ex "compagno"...ma cosa vuoi mai...non è che ci si possa aspettare tanto da un progressista(anche del rispetto altrui)come Veltroni...infatti il suo alterego D'Alema ha pensato di salvare la faccia del PD reagendo con fermezza!!un saluto ed un ringraziamento speciale per i tuoi commenti sul mio blog!!!ciao!!

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  2. Ciao, grazie mille a te per il contributo.
    Concordo sulla poca incisività (direi su tutti fronti..)di Veltroni!!!

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  3. ciao Fabio,
    bah...sai come la penso.
    Premesso che il Quirinale dovrebbe tornare ai suoi antichi e veri proprietari (i cardinali ed il ministero della Chiesa Cattolica), dopo lo sciaquallaggio risorgimentale,
    pur non avendo nessuna vicinanza con Di Pietro, Giorgio Napolitano dovrebbe fare una sola cosa: lasciare l'inutilità della Presidenza!
    Ricordiamo che il nostro Presidente della Repubblica (figura ideologica, fantozziana salvo il Liberale Einaudi, un GRANDE UOMO,immenso statista, l'unico VERO CAPO DELLO STATO che abbiamo avuto), costa 4 volte di più della corona Inglese...
    ma a cosa serve la Presidenza Italiana?
    alle recite delle medie? prima del panettone e del pandoro del 31 dicembre per rassicurarci buon anno?
    La presidenza della Repubblica è uno di quei costi della cattiva e spendacciona politica che non serve proprio a niente( salvo fantomaticamente a difendere la Costituzione:il documento più usurpato e inutilizzato in ogni angolo del Paese).
    Napolitano (meglio la Presidenza) rappresenta soltanto un artifizio della real politik mediatica, dei riti, dei rituali e basta...
    Paolo

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  4. Non capisco l'indignazione (trasversale! E pensare che Napolitano era un bolscevico!) per una critica al presidente della repubblica. E non capisco nemmeno perché la crisi dei rapporti fra cittadini e istituzioni debba esentare Napolitano. Per questo, sebbene sia un pericoloso populista reazionario, stavolta sto dalla parte di Di Pietro.

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  5. x Paolo: la Presidenza della Repubblica è una carica onorifica più che altro però ritengo abbia qualche significato sopratutto simbolico. Bisognerebbe ridurre i costi questo certo.
    x Raskolnikov: Di Pietro è l'unica opposizione... a volte è esagerato nei toni ma se aspettiamo qualcun'altro (Veltroni) buonanotte.....

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  6. Premessa: chi scrive auspica una profonda riforma dell'assetto istituzionale e non è certamente un fan dell'attuale forma di governo, anzi...
    Chi mi conosce di persona sa che sono un acceso sostenitore del semipresidenzialismo alla francese...

    Detto questo non sono d'accordo con Paolo quando scrive
    "ma a cosa serve la Presidenza Italiana?
    alle recite delle medie? prima del panettone e del pandoro del 31 dicembre per rassicurarci buon anno?"

    Oddio, il Presidente della Repubblica proprio un pupazzo privo di ogni potere non è...

    Ha il potere di grazia...
    Può nominare cinque Senatori a vita, e credo che tutti noi ci ricordiamo quanto questo possa fare la differenza in caso di esiti elettorali incerti, come avvenuto nel 2006...
    Può rifiutarsi di fermare le leggi approvate dal Parlamento (o bloccare un progetto di legge a lui sgradito facendo trapelare in modo informale la sua contrarietà)...
    Qualcvuno ha idea di quante volte l'abbiano fatto Scalfaro e Ciampi?
    Inoltre spetta a lui decidere se sciogliere le Camere o meno in caso di caduta del governo...
    Qualcuno ricorda come operò il Quirinale nel '96?
    E come operò invece nel '98?

    A me non sembrano affatto prerogative di così poco conto...
    Si tratta invece di poteri che possono condizionare concretamente (e a volte in modo pure molto rilevante!) la politica, pur non essendo minimamente comparabili con quelli di cui godono Sarkozy oppure Obama...

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  7. per Bio:

    Sull'argomento del post...

    Ovviamente c'è la libertà di espressione, ci mancherebbe che ci fosse qualcuno che non si può criticare, tutto deve poter essere oggetto di critica (come sempre le modalità e le forme nella quale questa avviene dipendono sempre dall'educazione, dal buon gusto e dall'intelligenza individuale)...

    Personalmente sono tra quelli che trova mostruoso il concetto che esistano degli argomenti tabù sui quali non sia consentito il diritto di critica, come ad esempio nel caso della religione, rendendo quelal d'espressione di fatto una libertà "a raggio limitato"...

    Se si ritengono di avere dei buoni motivi per farlo criticare Napolitano è legittimo...

    Permettimi però di farti notare una cosa...
    Scrivi:
    "Ancora peggio è l'ipocrisia di certi partiti, ad esempio il PDL, che per mezzo di alcuni suoi esponenti, ha dichiarato che alla massima carica va portato enorme rispetto....dimenticando 2 cose: i primi a non avere rispetto di Giorgio Napolitano sono stati quelli del PDL non votandolo per l'elezione presidenziale e bollandolo come pericoloso comunista e bolscevico, seconda cosa non rammentano il fatto che i primi a criticare i presidenti della repubblica sono stati loro ricordiamoci le invettive contro Scalfaro e Ciampi...
    Quindi credo che non servano lezioni di moralità in questo caso....."

    Per carità, vero...
    A me danno fastidio però certe lezioni di moralità pure da parte di chi difendeva i due Presidenti da te citati invocando un rispetto della carica in sè e per sè, salvo il fatto che erano gli stessi che hanno riversato insulti di ogni tipo sul Presidente Cossiga, che volevano pure destituire tramite l'avvio di una procedura di impeachment...

    E se la memoria non mi inganna la Presidenza di Cossiga è antecedente a quella di Scalfaro e Ciampi...

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  8. per Paolo:

    "la Costituzione:il documento più usurpato e inutilizzato in ogni angolo del Paese"
    Ma se appena uno si azzarda a sussurrare di prendere in considerazione l'idea di apportare un qualunque tipo di modifica alla Costituzione viene messo alla pubblica gogna come un pericolosdo eversivo antidemocratico e a momenti minacciato di morte?

    No, no, se c'è un documento che è stato mitizzato e che gode di una considerazione decisamente eccessiava rispetto al proprio valore effettivo è proprio la nostra carta costituzionale...

    Che per come è scritta è proprio brutta...

    Sia quella americana che quella francese, giusto per fare due esempi, a mio avviso sono decisamente migliori...

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  9. Un saluto a Gohan! Mi fa piacere che anche tu intervenga nel mio blog con i tuoi commenti sempre interessanti e che fanno ragionare. Hai pienamente ragione quando dici che anche il Presidente Cossiga è stato insultato e duramente contestato da una certa parte politica. E'vero. Non si possono fare due pesi e due misure.

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  10. "Un saluto a Gohan! Mi fa piacere che anche tu intervenga nel mio blog con i tuoi commenti sempre interessanti e che fanno ragionare."

    Grazie per il benvenuto...
    Ammetto che il mio esordio poteva essere un po' più soft ma mi sono fatto prendere dalla vis polemica!

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  11. Figurati! Va bene così! Anzi, stimolano di più il dibattito i commenti polemici che quelli soft!

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Per Gohan: In Italia la Costituzione formale attribuisce al Presidente della Repubblica poteri rilevanti (non così lontani dal suo collega francese) a evidente compensazione della debolezza del premier. Quella materiale, in ragione dell' investitura indiretta, li rende poco più che notarili e li attribuisce alla maggioranza parlamentare. Immaginiamo però un Presidente che formi il governo a sua totale discrezione; che, di fronte alla mancata fiducia, tempesti il Parlamento di messaggi minacciosi; che nomini nuovi senatori a vita per alterarne gli equilibri numerici; che sciolga le Camere e si rivolga alla nazione per condizionarne il voto; che sciolga per decreto i Consigli regionali (art.126). Tutto questo facendo leva sulle Forze armate e sulla magistratura, di cui è costituzionalmente il capo. Sarebbe accusato di golpismo o attentato alla Costituzione (per Segni e Cossiga è bastato molto meno). Eppure potrebbe chiamare a sua difesa proprio il dettato costituzionale. È un' ipotesi del tutto immaginaria. Nella V Repubblica francese il capo dello Stato presiede il Consiglio dei ministri, nomina il Premier e può sostituirlo senza che la revoca comporti un voto di censura dell' Assemblea nazionale, può scioglierla e anticipare le elezioni, è responsabile della politica estera, è capo indiscusso della Forze armate (una carica non irrilevante in un Paese che dispone di armi nucleari). In Italia il presidente della Repubblica ha molti poteri, ma meno chiaramente definiti. Può nominare cinque senatori a vita (art. 59). Può convocare le Camere in via straordinaria (art. 62). Può mandare un messaggio motivato alle Camere prima di promulgare una legge (art. 74). Nomina il presidente del Consiglio dei ministri e, su sua proposta, i ministri (art. 92). Può sciogliere le Camere o anche una sola di esse, dopo avere sentito i loro presidenti (art. 88). Può inviare messaggi alle Camere, autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge, promulga le leggi ed emana i decreti che hanno valore di leggi e i regolamenti, indice il referendum nei casi previsti dalla Costituzione, nomina i funzionari dello Stato, ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio superiore di Difesa e dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere, presiede il Consiglio superiore della magistratura, può concedere la grazia e commutare le pene (art. 87). Vi erano nella Costituzione italiana, sin dal primo gennaio 1948, margini di ambiguità e imprecisione che soltanto la prassi e le prove di forza tra poteri concorrenti avrebbero in parte eliminato. Il primo presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, credette di potere avere nella politica estera del Paese un ruolo non troppo diverso da quello del re e tenne una corrispondenza personale con alcuni ambasciatori. Il secondo presidente, Giovanni Gronchi, si spinse oltre e cercò di avviare dal Quirinale alcune importanti iniziative diplomatiche, soprattutto con l' Unione Sovietica. Il terzo, Antonio Segni, ritenne che la nomina degli ambasciatori rientrasse principalmente nelle sue funzioni e responsabilità. Einaudi nominò presidente del Consiglio un democristiano Giovanni Pella, che non era stato proposto dal suo partito. Giovanni Gronchi fece lo stesso con Fernando Tambroni. Francesco Cossiga cercò di dare maggiore sostanza a due presidenze (il Consiglio superiore di Difesa e il Consiglio superiore della magistratura) che avevano assunto un carattere pressoché esclusivamente formale. Oscar Luigi Scalfaro ebbe un ruolo decisivo nella formazione del governo Dini e nella scelta del calendario elettorale. Ciampi si servì del Consiglio superiore di Difesa per evitare la partecipazione dell' Italia alla guerra irachena del 2003. Alcuni di questi tentativi suscitarono le resistenze dei maggiori leader politici e dei loro partiti. Alcide De Gasperi prese le distanze dal governo Pella definendolo semplicemente «amico». Gaetano Martino e Pella (quando divenne ministro degli Esteri) cercarono di rintuzzare le sortite di Gronchi nella politica internazionale. Aldo Moro e Giuseppe Saragat fecero lo stesso con Antonio Segni. E tralascio molti altri casi in cui il capo dello Stato, quando cercò di affermare le proprie competenze, dovette misurarsi con il governo. Furono i partiti e i loro onnipotenti segretari che emersero generalmente vincitori da queste prove di forza. Furono l' esecutivo e il capo dello Stato che ne furono generalmente sconfitti. Con l' inizio degli anni Novanta incomincia una fase nuova durante la quale tutti sanno che occorre scrivere una nuova Costituzione, precisando meglio i poteri del governo e del presidente della Repubblica. Ma nessuno, sinora, è riuscito a farlo.
    Paolo


    Pagina 25
    (28 luglio 2008) - Corriere della Sera


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  14. ps perdonate il casino che ho combinato col computer....non sono impazzito (mah...) nel lasciarvi questo scritto di sergio romano mi sono dimenticato di togliere la sfilza dei mesi ahahah!!!
    comunque ben venuto Gohan e grazie per il tuo prezioso contributo!
    Penso che hai ragione, ma sai bene che siamo in Italia paese dei balocchi, e delle differenze immense tra il dire (la costituzione ed i poteri presidenziali) ed il fare:governare un Paese.
    Insomma...anche uno tra gli ultimi reali sabaudi, Vittorio Emanuele terzo, aveva grandi poteri, era il "Faro"del Belpaese...in pratica è stato il tristo scribacchino del Duce....
    Con tutto il rispetto per la persona Giorgio Napolitano (che a mio avviso dovrebbe stare in una patria galera per i dossier che lo legavano all'impero del male!), dobbiamo seriamente interrogarci sull'utilità pratica e concreta di questa carica.
    Stammi bene, apresto
    Paolo

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  15. Napolitano va difeso sempre!!! E' l'unico onesto che abbiamo!!

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  16. Innanzitutto comincio salutando Signa Pablo e Gohan, ti Bio niente!!!

    Commentando il post aggiungerei... E DI STAR ZITTO!!! Ecco cosa ha perso Di Pietro, l'occasione di star zitto, è anche vero che il PDL può fare a meno di far la parte del moralizzatore, quando sappiamo tutti benissimo cosa fecero alcuni suoi esponenti nei confronti di Napolitano, e io non posso essere considerato da meno, ho avuto lo stesso identico pensiero, sopratutto visti i precedenti, e invece mi son dovuto ricredere, Napolitano sta facendo un ottimo lavoro e sta dimostrando di essere uno dei migliori presidenti della repubblica(dopo Pertini ovviamente), quindi tanto di cappello.
    E' pur vero che il presidente della repubblica in Italia è pressoché inutile, è vero ha dei poteri speciali, ma siceramente quanto e quante volte vengono usati??? Questo è senz'altro un aspetto da modificare, e il semipresidenzialismo alla francese, come suggerito da Gohan è senz'altro un'ottima idea.

    Marco

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  17. Nonostante non mi hai salutato ti ringrazio per il commento!
    Ah ah ah ah!!

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