venerdì 6 marzo 2015

Gioco d’azzardo: triste primato italiano. Abbiamo una slot machine ogni 143 abitanti

I più colpiti dalla calamita del gioco d’azzardo sono i giovani, quasi la metà degli studenti di scuola media superiore. Il governo deve scegliere.
Gioco d’azzardo: triste primato italiano. Abbiamo una slot machine ogni 143 abitanti Diffusione gioco d'azzardo in Italia, numero di slot machines e dati sulla ludopatia, ormai una malattia di massa.
 Abbiamo anche questo, tra i tristi primati del Paese: in Italia c’è una slot machine ogni 143 abitanti. Record europeo. Basta pensare che in paesi come la Germania e la Spagna questa percentuale sale, rispettivamente, a 261 e 245 cittadini per ogni slot machine. Il gioco d’azzardo è un’industria, stretta nella mani di un club di aziende, che produce utili e tasse a favore delle casse pubbliche. Ma anche patologie sociali, vere e proprie epidemie.
Il giro d’affari delle società che si dividono la torta delle scommesse legali (dalla Sisal alla Snai, da Lottomatica a Intralot), grazie al meccanismo delle concessioni, è di 15 miliardi di euro l’anno, sui quali i margini di profitto sono molto alti. Quanto alle tasse, lo Stato ha incassato lo scorso anno circa 4,8 miliardi di euro. Soldi che, come scrivono in un articolo ben documentato su La Repubblica Federico Fubini e Andrea Greco, sono diventati preziosi per abbattere il rapporto tra deficit pubblico e prodotto lordo ed evitare così l’infrazione prevista dai patti dell’Unione europea.
DATI SULLA LUDOPATIA IN ITALIA -
Il prezzo, però, di questi giganteschi guadagni, pubblici e privati, è salatissimo. La ludopatia è ormai una malattia di massa, con 7mila italiani in cura ufficialmente, e con ambulatori che continuano ad aprire in tutta Italia (l’ultimo è stato appena inaugurato a Roma). Inoltre il gioco d’azzardo colpisce in particolare i giovani, coinvolgendo quasi il 50 per cento degli studenti di scuola media superiore. Sono numeri che dovrebbero fare riflettere, innanzitutto il governo alle prese in questi giorni con decisioni importanti in materia di gioco d’azzardo: dalla tassazione alla eventuale riduzione del numero delle slot machine. La pressione della lobby del gioco d’azzardo è fortissima, così come è sbagliato criminalizzare un intero settore di attività economica. Ma è venuto il momento, per Renzi, di scegliere da quale parte stare, e se vuole schierarsi con quelli che almeno provano a contenere il fenomeno, dovrà fare scelte chiare. Più tasse e meno privilegi alle società che si spartiscono il ricco fatturato, e meno slot machine per abitante. Almeno per stare in linea con la media europea.

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