giovedì 5 marzo 2015

Giochi di Guerra dell’Italia e della NATO nel Mar Nero

L’Italia, paese centrale del Mediterraneo, in un momento di grande instabilità dei paesi che si trovano di fronte alle nostre coste, con una situazione di guerra e di caos in Libia, di guerra in Siria che perdura da 4 anni, di invasione dal mare verso le coste siciliane di migliaia di emigranti e profughi provenienti dai paesi destabilizzati, per effetto delle sciagurate operazioni fatte dalla NATO (vedi Libia), di cosa si preoccupa in questo momento?
Il governo italiano si preoccupa naturalmente di inviare proprie navi nel Mar Nero per “sorvegliare” le manovre della flotta russa, considerata la flotta di un “paese aggressore” da parte della NATO e da tenere sotto costante sorveglianza, in base alle direttive che arrivano da Washington.
Sembra incredibile ma eppure è questo che stanno facendo alcune unità della Marina Militare italiana: in particolare la fregata lanciamissili Aliseo che, passato lo stretto dei Dardanelli si è diretta nel Mar Nero per effettuare operazioni congiunte con altre unità navali, nell’ambito di manovre della NATO per sorvegliare e “provocare” le forze aeronavali della Federazione russa.
In precedenza la Marina aveva inviato in missione nel Mar Nero la nave Elettra, unità classificata come polivalente che svolge compiti di osservazione elettronica ed intercettazione di comunicazioni.
Probabilmente si volevano intercettare le comunicazioni intercorrenti tra le unità navali russe e le forze autonomiste del Donbass che stanno combattendo in Ucraina.
Attualmente ci sono alcuni caccia intercettatori russi, SU-30, che stanno seguendo dall’aria i movimenti di queste unità navali entrate nel Mar Nero senza notificare il loro ingresso (come prescritto da accordi internazionali, essendo questo un mare chiuso) ed i piloti russi cercano di capire quale sia il compito che debba svolgere la nave italiana in un mare tanto distante dal Mediterraneo.
su-24.si
Sembra che una interrogazione in proposito sia partita dalle autorità russe e diretta al Ministero degli Esteri Italiano, Il ministro Gentiloni dovrà rispondere e dare spiegazioni ma soprattutto dovrebbe spiegare, lui ed il suo titolare Matteo Renzi, quale sia in questo momento l’interesse nazionale dell’Italia di andare a provocare la Russia invece di preoccuparsi delle gravissime situazioni che si stanno verificando davanti alle nostre coste nel Mediterraneo dove ci sarebbe bisogno di più unità navali ed aeree per compiti di sorveglianza ed intercettazione di possibili azioni terroristiche da parte dei gruppi dell’ISIS che hanno già proferito chiare minacce contro l’Italia.
Qualora si verifichi un qualsiasi “incidente” tra le unità della NATO e le forze russe presenti in quel mare, sembra chiaro che l’Italia si troverebbe coinvolta in una situazione di conflitto con la Federazione Russa. Ne è cosciente il fiorentino che si trova attualmente al governo ? Renzi si sente un “novello Napoleone” e vuole passare alla Storia come il Fiorentino che dichiarò guerra alla Russia?
Vero è che il servilismo dei nostri governanti verso i padroni statunitensi non conosce limiti ma quando si tratta di pericolosi “giochi di guerra” dovrebbe scattare un campanello d’allarme nell’opinione pubblica.
Naturalmente di queste allarmanti notizie, sui media atlantisti del sistema, non troviamo traccia, meglio non creare nervosismo nell’opinione pubblica proprio adesso che ci hanno raccontato che tutto è in via di miglioramento e si inizia a scorgere qualche “luce in fondo al tunnel”, magari non si tratti di una qualche deflagrazione che farebbe crollare l’intero tunnel.

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