giovedì 25 giugno 2015

DRAGHI: CRISI, SENZA EURO POTEVAMO ESSERE TRAVOLTI

Non è possibile prevedere le conseguenze per l’Eurozona di un mancato accordo con la Grecia. A dirlo il presidente della Banca centrale Europa, Mario Draghi, in audizione all’Europarlamento.

Anche se Eurolandia dispone di strumenti finanziari per affrontare l’eventuale uscita di Atene dalla valuta unica, si entrerebbe “in acque inesplorate”. “Serve un accordo forte e complessivo, e rapidamente”, ha detto Draghi. “La Bce sta facendo tutto quel che può per facilitare un accordo sul debito” greco dopo il crollo degli ultimi tentativi. Il premier greco Alexis Tsipras ha dichiarato a un quotidiano nazionale che aspetterà pazientemente finché i suoi creditori, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale ed Unione Europea – diventeranno “più realistici”.
Atene rifiuta di tagliare ancora il sistema pensionistico e di riformare il mercato del lavoro rendendo ancora più precario e malpagato il lavoro in Grecia e il sistema dell’Iva, aumentando indiscriminatamente l’IVA su tutti i generi alimentari, così da applicare una nuova devastante tassa sui poveri.

Il portavoce del governo greco Gabriel Sakellaridis assicura: “in nessun caso vogliamo parlare di un vicolo cieco, continuiamo a lavorare per una soluzione condivisa”. Ma dall’Ue come da Berlino tutti gli rispondono che adesso la palla è nella metà campo greca.
A Bruxelles, la portavoce della Commissione europea Annika Breidhardt ha voluto mettere i puntini sulle i. I resoconti sulle trattative, ha detto, sono fuorvianti: non si chiede ad esempio di tagliare le pensioni individuali, ma di innalzare l’età pensionabile, ben sapendo che non è vero che la Troika da solo questo ai greci, infatti viene chiesto il taglio un’altra volta delle indicizzazioni che hanno ridotto radicalmente le pensioni più basse. E non è vero, dice ancora la Breidhardt, che i creditori non abbiano fatto concessioni ad Atene: anzi dimostrano grande flessibilità, ma non spiega in cosa consisterebbe, questa sventolata sensibilità.
Ormai è una strada a senso unico. Il braccio di ferro continua fra la preoccupazione dei mercati, ad esempio Milano ha perso il due e mezzo per cento, Atene quasi il cinque, male tutte le piazze europee.

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