Il nuovo giro di consultazioni a vuoto
con i leader politici e i presidenti di Camera e Senato, si è tradotto
nella temuta beffa per l’elettorato. Lo spartito eseguito dal direttore
d’orchestra Giorgio Napolitano nel 2011, potrebbe esser riproposto,
seppur con qualche aggiustamento, dovuto alle mutazioni verificatesi nel
quadro politico in questi anni.
La litigiosità dei partiti, una pessima
legge elettorale e i continui cambi di rotta del M5S, il partito più
votato alle elezioni del 4 marzo, hanno preparato il terreno ideale per
un intervento di stampo “napolitaniano” del presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella. Si scrive Quirinale, si legge Palazzo Chigi. Ancora
una volta, purtroppo.
“Non esiste una maggioranza con la sola
Lega e i Cinque Stelle e si è rivelata impraticabile una maggioranza M5s
con Pd ed è stata sempre affermata da entrambe le parti,
l’impossibilità di un’intesa tra il centrodestra e Partito democratico”,
ha detto Mattarella.
“Il governo presieduto dall’onorevole
Gentiloni che ringrazio per il lavoro che ha svolto e sta svolgendo in
questa situazione anomala, ha aggiunto il presidente della Repubblica,
ha esaurito la sua funzione e non può essere ulteriormente prorogato in
quanto espresso da una maggioranza parlamentare che non c’è più”.
Poi il passaggio politicamente cruciale:
“Ritengo che sia più rispettoso della dinamica democratica che a
portare alle elezioni sia un governo non di parte. L’ipotesi alternativa
è indire nuove elezioni subito ma non vi sono tempi per il voto entro
giugno, si potrebbero svolgere in piena estate ma finora è stato evitato
perché per gli italiani è difficile esercitare il voto, si potrebbe
fissare in autunno. Sarebbe la prima volta che il voto popolare non
viene utilizzato e non produce alcun effetto. Scelgano i partiti con il
loro libero comportamento e nella sede propria parlamentare. Cerchino
una maggioranza politica per un governo neutrale entro l’anno oppure
nuove elezioni subito, in autunno o nel mese di luglio”.
Poi ancora: “Mi compete far presente
alcune preoccupazioni: che non vi sia tempo per approvare dopo il voto
la legge di bilancio entro fine anno con l’aumento dell’Iva e con gli
effetti recessivi che questa tassa comporterebbe e il rischio di esporre
la situazione finanziaria”.
Infine un passaggio che dovrebbe far
rivoltare nei letti, sui salotti e nelle tombe politologi,
costituzionalisti ed esperti di dinamiche parlamentari: “Dai partiti
fino a pochi giorni a dietro è venuta più volta la richiesta di tempo
per raggiungere intese. Può essere utile che si prendano ancora tempo
per far maturare una maggioranza politica per una maggioranza di
governo. Ma nel frattempo consentano che nasca con la fiducia un governo
neutrale, di servizio. Laddove si formasse nei prossimi mesi una
maggioranza parlamentare si dimetterebbe con immediatezza per un governo
politico”.
No immediato e perentorio del Movimento
Cinque Stelle a questa ipotesi: “Nessuna fiducia a un governo
‘neutrale’, sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!”, ha
scritto il leader del M5S Luigi Di Maio in un tweet.
Al termine della riunione dei gruppi
parlamentari, Di Maio ha affermato: “L’assemblea ha votato sul ritorno
alle elezioni ed è stata compatta, oltre 330 parlamentari”.
Chiede il rispetto del voto degli italiani, il segretario della Lega, Matteo Salvini.
Il leader del Carroccio non ha dubbi:
“E’ fondamentale che il voto degli italiani sia rispettato. Quindi o un
governo del centrodestra, oppure elezioni il prima possibile, per la
prima volta in estate. Non c’è tempo da perdere, non esistono governi
tecnici alla Monti, contiamo che Berlusconi mantenga la parola data e
abbia la nostra stessa coerenza, poi gli italiani ci daranno la
maggioranza assoluta e cambieremo l’Italia da soli”.
Con Mattarella si schiera apertamente il
Pd, e non poteva essere altrimenti. Il tempo è il miglior alleato dei
“dem” che potrebbero riorganizzarsi e recuperare tutto o in parte parte
l’elettorato che a marzo aveva virato sui pentastellati.
“Condividiamo il richiamo alla
responsabilità del presidente Mattarella, ha detto il segretario
reggente del Partito democratico, Maurizio Martina, e ci auguriamo che
venga ascoltato da tutte le forze politiche in queste ore. Il Pd non
farà mancare il suo sostegno all’iniziava preannunciata ora dal
presidente”.
Durissima Giorgia Meloni “Non serve un
governo neutrale ma uno capace di schierarsi con gli italiani. E
Mattarella sa bene che nessun governo è neutrale. Non ci è chiaro perché
voglia verificare se un governo di sua emanazione abbia o meno la
fiducia ma non abbia voluto verificare se chi ha vinto le elezioni
riuscisse a trovare quella stessa fiducia. Il tabù di dare l’incarico al
centrodestra è incomprensibile e non condivisibile. Non ci saranno i
voti di FdI per un altro governo nato nei laboratori del Quirinale”.
“FI, si legge in una nota, coerentemente
con il voto degli italiani valuterà la posizione da assumere con gli
alleati tenendo contro degli impegni presi tra i leader. Non ci spaventa
il voto ma l’estate non aiuta, meglio l’autunno”.
Al momento, la data più realistica per
un eventuale voto a luglio sarebbe quella del 22 luglio. Un voto
“balneare”, con la stessa legge elettorale, potrebbe garantire una nuova
vacanza stipendiata a Roma a tanti eletti.
Il governo senza colore di Mattarella,
dopo il “no” di M5S, Lega e Fdi, è anche senza numeri. Il M5S alla
Camera ha 222 deputati, la Lega 125 e Fdi 32, per un totale di 379
deputati. A Palazzo Madama il Movimento conta su 109 senatori, la Lega
58 e Fdi 18, per un totale di 185 unità.
Naturalmente è tutta da verificare la
tenuta in aula delle forze che si sono dichiarate contrarie alla
soluzione quirinalizia. Potrebbero materializzarsi, infatti, decine di
franchi tiratori, animati dalla ragion di scranno e di indennità. La
stagione dell’amore (elettorale), viene e va.
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