mercoledì 17 maggio 2017

Stop agli sbarchi durante il G7 di Taormina

Contrordine signori: i processi di immigrazione di massa, finora descritti come naturali, fisiologici ed irreversibili, possono essere non solo controllati e regolati ma addirittura bloccati. Per una settimana intera e con una settimana di anticipo, in occasione del G7 a Taormina, fissato per il 26 maggio.
Da lunedì prossimo, le imbarcazioni cariche di migranti dovranno attraccare altrove. A stabilirlo è la direttiva firmata dal capo della polizia Franco Gabrielli, diramata per garantire la massima sicurezza dei capi di Stato e di governo che si riuniranno per due giorni. Oltre 8mila gli uomini impegnati.
Le “aree di sicurezza” individuate dal prefetto sono tre: quella “di rispetto” che “comprende gli itinerari terrestri, marittimi e aerei di accesso alle località interessate da sottoporre a eventuali interdizioni”; quella “riservata”, contigua “ai luoghi del summit e di altri eventi collegati con specifici divieti e varchi di controllo dove far accedere persone interessate e mezzi accreditati” e infine quella di “massima sicurezza”, vale a dire quella in cui “si svolge l’evento e ci sono le strutture interessate al soggiorno delle personalità dove attuare le massime misure di vigilanza e controllo con personale specializzato e tutte le tecnologie disponibili, accessibile solo con appositi accrediti”, comprendente il San Domenico Palace di Taormina dove si svolgono le riunioni, l’antico Teatro greco e il Palazzo dei congressi.
Anche la navigazione sarà progressivamente limitata, a partire già da oggi. La direttiva è esplicita in tal senso: “È già stata rappresentata la necessità di realizzare, a partire dal 15 maggio, una riduzione progressiva degli sbarchi a Messina e poi per l’intera Sicilia evitando comunque di impegnare i porti dell’isola nei seguenti periodi: porto di Messina, dalla mezzanotte del 18 maggio 2017 fino alle 24 del 28 maggio successivo; tutti gli altri porti della Sicilia, dalla mezzanotte del 22 maggio 2017, fino alle 24 del 28 maggio successivo”.
Un capitolo specifico è stato dedicato ai “mirati servizi di monitoraggio della rete per la prevenzione e il contrasto di cyber attacchi verso infrastrutture critiche ovvero verso sistemi informatici connessi all’evento, nonché per l’espletamento di attività su possibili attività di cyber terrorismo di qualunque matrice o ispirazione politica”.
Sarà rigidamente controllata la corrispondenza “indirizzata agli organizzatori, istituzioni, personalità e obiettivi a rischio”. La Polizia Postale avrà inoltre il compito di impedire eventuali intrusioni “nelle comunicazioni telefoniche e radio, al fine di garantire la sicurezza nelle comunicazioni dedicate alla gestione dell’ordine pubblico”. Agli specialisti italiani, si affiancheranno quelli statunitensi che avranno a disposizione linee “dedicate”, utilizzabili esclusivamente dai componenti della delegazione del presidente Donald Trump.
Il controllo e la difesa del territorio spetteranno ai tiratori scelti, agli artificieri e ai sommozzatori. Sono state previste anche delle barriere per impedire qualsiasi tipo di intrusione.

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