giovedì 4 maggio 2017

L’AMERICA AFFONDA NEL DEBITO PRIVATO

Crescono i timori sul debito privato statunitense, tuttora in ascesa soprattutto sul fronte retail. Lo segnala Business Insider. Nel solo comparto revolving, nota il portale, i consumatori americani devono fronteggiare un debito complessivo da 1 trilione di dollari originato prevalentemente dalle carte di credito. Ma a preoccupare sono anche i debiti “studenteschi”, ovvero l’ammontare dei prestiti contratti per finanziare gli studi universitari. L’ultimo dato disponibile parla di una pendenza complessiva da 1,4 trilioni.

Particolarmente significativo il peso dei finanziamenti per l’acquisto di automobili, che viaggiano tuttora a 1.100 miliardi. Parte di questi, nota in particolare Business Insider, sono classificati come subprime (prestiti rischiosi) e sono stati cartolarizzati in asset-backed Securities di dubbia qualità. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno, notava nelle scorse settimane Fitch, le insolvenze sulle rate per l’acquisto delle auto interessavano ormai il 5% dei prestiti subprime, il livello più alto dal 2008 ovvero dallo scoppio della crisi.

Di recente, ricorda ancora Business Insider, uno studio del provider finanziario Northwestern Mutual ha rivelato che il 45% degli americani è costretto ogni mese a spendere fino alla metà del reddito per saldare le rate periodiche dei propri debiti. Anche escludendo i mutui immobiliari, ovvero la voce più pesante in assoluto, l’americano medio deve fare i conti con un debito di 37 mila dollari pro capite: nel 47% dei casi l’indebitamento vale almeno 25 mila dollari; per un americano su dieci si sale addirittura oltre quota 100 mila dollari.

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