La legge di stabilita' 2016 "azzera nuovamente il Fondo nazionale
per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione". Le
associazioni degli inquilini sono in allarme. E a Bologna il Sunia, il
sindacato inquilini della Cgil, invita le istituzioni e i partiti a fare
una "forte pressione" sul Governo per rimediare. "Per il 2016 il
Governo trova quattro miliardi per abolire la Tasi, ma non 100 milioni
per aiutare gli inquilini piu' poveri", scrive il Comitato direttivo del
Sunia in una nota.
"Dopo anni di assenza, il fondo affitti era stato finanziato dalla legge 80 del 2014 con 100 milioni per ognuna delle annualita' 2014 e 2015", ricorda il sindacato: "Una somma irrisoria che, tuttavia, insieme alle risorse di Regione e Comuni ha consentito di mantenere un certo grado di attenzione verso le famiglie in maggiore difficolta' a pagare l'affitto, il cui bisogno e' straordinariamente aumentato negli ultimi anni". Ora, invece, "azzerando il finanziamento lo Stato torna a sfilarsi dal fondo nazionale, per cui la Regione e i Comuni- prevede il Sunia- si sentiranno obbligate a considerare di nuovo chiusa l'esperienza del sostegno diretto a chi e' in affitto".
Questo significa che a Bologna, "dove il bando chiuso da poco ha contato circa 3.500 richiedenti- riferisce il sindacato- nel 2016 mancheranno due milioni di euro e le famiglie che avevano ripreso a contare su questa forma di aiuto, per reggere un po' meglio nel mercato dell'affitto privato, dall'anno prossimo dovranno arrangiarsi da sole". Il problema e' che a tante di queste famiglie, con un reddito medio 1.000 euro, "probabilmente non bastera' arrangiarsi un po' di piu' per evitare di finire in morosita'- avverte il Sunia- perche' con affitti medi pari alla meta' del reddito per loro sara' davvero difficile cavarsela". Per la sigla dei pensionati della Cgil "e' inaccettabile che una forma di sostegno che ha riguardato un cosi' grande numero di famiglie di inquilini venga abbandonata senza che nessuno rifletta sulle conseguenze che ne deriveranno, dimenticando che il picco degli sfratti per morosita' ha coinciso proprio con il precedente abbandono del contributo affitti".
E non basta dire che "non ci sono soldi: la vicenda Tasi-Imu, per rimanere nell'ambito della casa- continua la nota- e' li' a dimostrare che i soldi si potrebbero trovare".
Il Sunia, infine, giudica "inspiegabile il silenzio delle istituzioni e delle forze politiche su questo aspetto della manovra e chiede da parte di tutti una forte pressione verso il Governo- si conclude la nota- perche' non abbandoni una misura che negli anni ha aiutato migliaia di famiglie a non precipitare nell'emergenza abitativa". Sul tema era intervenuto quasi un mese fa anche l'assessore comunale alle Politiche abitative, Riccardo Malagoli, spiegando che il Governo non aveva intenzione di rifinanziare il fondo perche' diverse Regioni non avevano ancora usato gli stanziamenti precedenti. Considerando che in base al monitoraggio di Palazzo D'Accursio questi contributi aiutano ad evitare circa 150 sfratti all'anno, Malagoli aveva formulato l'auspicio di "ottenere almeno parzialmente i fondi, ma c'e' da lavorarci molto".
"Dopo anni di assenza, il fondo affitti era stato finanziato dalla legge 80 del 2014 con 100 milioni per ognuna delle annualita' 2014 e 2015", ricorda il sindacato: "Una somma irrisoria che, tuttavia, insieme alle risorse di Regione e Comuni ha consentito di mantenere un certo grado di attenzione verso le famiglie in maggiore difficolta' a pagare l'affitto, il cui bisogno e' straordinariamente aumentato negli ultimi anni". Ora, invece, "azzerando il finanziamento lo Stato torna a sfilarsi dal fondo nazionale, per cui la Regione e i Comuni- prevede il Sunia- si sentiranno obbligate a considerare di nuovo chiusa l'esperienza del sostegno diretto a chi e' in affitto".
Questo significa che a Bologna, "dove il bando chiuso da poco ha contato circa 3.500 richiedenti- riferisce il sindacato- nel 2016 mancheranno due milioni di euro e le famiglie che avevano ripreso a contare su questa forma di aiuto, per reggere un po' meglio nel mercato dell'affitto privato, dall'anno prossimo dovranno arrangiarsi da sole". Il problema e' che a tante di queste famiglie, con un reddito medio 1.000 euro, "probabilmente non bastera' arrangiarsi un po' di piu' per evitare di finire in morosita'- avverte il Sunia- perche' con affitti medi pari alla meta' del reddito per loro sara' davvero difficile cavarsela". Per la sigla dei pensionati della Cgil "e' inaccettabile che una forma di sostegno che ha riguardato un cosi' grande numero di famiglie di inquilini venga abbandonata senza che nessuno rifletta sulle conseguenze che ne deriveranno, dimenticando che il picco degli sfratti per morosita' ha coinciso proprio con il precedente abbandono del contributo affitti".
E non basta dire che "non ci sono soldi: la vicenda Tasi-Imu, per rimanere nell'ambito della casa- continua la nota- e' li' a dimostrare che i soldi si potrebbero trovare".
Il Sunia, infine, giudica "inspiegabile il silenzio delle istituzioni e delle forze politiche su questo aspetto della manovra e chiede da parte di tutti una forte pressione verso il Governo- si conclude la nota- perche' non abbandoni una misura che negli anni ha aiutato migliaia di famiglie a non precipitare nell'emergenza abitativa". Sul tema era intervenuto quasi un mese fa anche l'assessore comunale alle Politiche abitative, Riccardo Malagoli, spiegando che il Governo non aveva intenzione di rifinanziare il fondo perche' diverse Regioni non avevano ancora usato gli stanziamenti precedenti. Considerando che in base al monitoraggio di Palazzo D'Accursio questi contributi aiutano ad evitare circa 150 sfratti all'anno, Malagoli aveva formulato l'auspicio di "ottenere almeno parzialmente i fondi, ma c'e' da lavorarci molto".
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