La guerra ai contanti ha raggiunto un punto di non ritorno in Europa.
La Svezia potrebbe diventare il primo paese a vietare completamente le
banconote e punire così i risparmiatori.
È diventato sempre più difficile trovare cash fisico in circolazione in tutto il paese. La maggior parte se non quasi tutte le aziende hanno ormai smesso di accettare banconote.
Nel paese scandinavo ormai gli sportelli del bancomat sono rari quanto le cabine telefoniche. Chi va in chiesa fa donazioni tramite le App scaricate sui propri smartphone. Sono sempre meno le banche che accettano o dispensano banconote.
Il calo dell’uso di contanti in circolazione nel paese anno dopo anno è impressionante.
Sono i cittadini stessi ad avere accettato con entusiasmo di utilizzare quasi esclusivamente i sistemi elettronici come mezzo di pagamento. Ma uno scenario in cui la società non ha più bisogno del contante e i tassi di interesse sono negativi equivale a una truffa delle autorità, secondo Nick Giambruno, editorialista di Casey Research.
Ad aver orchestrato tutto è la banca centrale, che insieme alle singole società del credito è destinata a trarre beneficio dal fenomeno. Le transazioni con carte di credito comportano commissioni, sono monitorate e controllate. Questa parte piace anche ai governi, perché in un sistema del genere è molto più difficile e pericoloso chiaramente evadere il fisco.
Da luglio i tassi di interesse in Svezia sono in territorio negativo, al -0,35%. Significa che i correntisti sono obbligati a spendere i loro soldi se non vogliono vedere lentamente depauperati i propri risparmi depositati in banca.
Anche in Danimarca e Svizzera al momento i tassi sono negativi. In Svizzera sono addirittura al -1,25%. Il tasso decennale elvetico è scivolato al -0,4% ieri: significa che la gente paga il governo per poter comprare debito sovrano, tanto è considerato sicuro come “investimento”, se così ancora lo si può chiamare.
È una pura follia. Eppure alcuni analisti hanno consigliato alle banche centrali di lanciare una guerra al contante per evitare una corsa agli sportelli in un contesto di tassi sotto zero.
La guerra al contante – scrive Giambruno – e i tassi di interesse negativi sono una minaccia enorme alla nostra sicurezza finanziaria. Le banche centrali stanno giocando con il fuoco e creando i presupposti per una catastrofe valutaria“.
Qui sono in gioco la libertà dei cittadini di risparmiare i soldi come meglio credono e il diritto di detenere banconote fisiche.
È diventato sempre più difficile trovare cash fisico in circolazione in tutto il paese. La maggior parte se non quasi tutte le aziende hanno ormai smesso di accettare banconote.
Nel paese scandinavo ormai gli sportelli del bancomat sono rari quanto le cabine telefoniche. Chi va in chiesa fa donazioni tramite le App scaricate sui propri smartphone. Sono sempre meno le banche che accettano o dispensano banconote.
Il calo dell’uso di contanti in circolazione nel paese anno dopo anno è impressionante.
Sono i cittadini stessi ad avere accettato con entusiasmo di utilizzare quasi esclusivamente i sistemi elettronici come mezzo di pagamento. Ma uno scenario in cui la società non ha più bisogno del contante e i tassi di interesse sono negativi equivale a una truffa delle autorità, secondo Nick Giambruno, editorialista di Casey Research.
Ad aver orchestrato tutto è la banca centrale, che insieme alle singole società del credito è destinata a trarre beneficio dal fenomeno. Le transazioni con carte di credito comportano commissioni, sono monitorate e controllate. Questa parte piace anche ai governi, perché in un sistema del genere è molto più difficile e pericoloso chiaramente evadere il fisco.
Da luglio i tassi di interesse in Svezia sono in territorio negativo, al -0,35%. Significa che i correntisti sono obbligati a spendere i loro soldi se non vogliono vedere lentamente depauperati i propri risparmi depositati in banca.
Anche in Danimarca e Svizzera al momento i tassi sono negativi. In Svizzera sono addirittura al -1,25%. Il tasso decennale elvetico è scivolato al -0,4% ieri: significa che la gente paga il governo per poter comprare debito sovrano, tanto è considerato sicuro come “investimento”, se così ancora lo si può chiamare.
È una pura follia. Eppure alcuni analisti hanno consigliato alle banche centrali di lanciare una guerra al contante per evitare una corsa agli sportelli in un contesto di tassi sotto zero.
La guerra al contante – scrive Giambruno – e i tassi di interesse negativi sono una minaccia enorme alla nostra sicurezza finanziaria. Le banche centrali stanno giocando con il fuoco e creando i presupposti per una catastrofe valutaria“.
Qui sono in gioco la libertà dei cittadini di risparmiare i soldi come meglio credono e il diritto di detenere banconote fisiche.
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