La Corte Costituzionale dovrà presto giudicare sulla costituzionalità
o incostituzionalità dell’Italicum, la controversa riforma elettorale
di Renzi, che, abolendo la separazione dei poteri, concentra nelle mani
del premier molti poteri dello Stato oltre al dominio sul suo partito e
di nomina dei futuri parlamentari.
Ora Renzi sta mercanteggiando per far eleggere tre (o almeno due su tre) giudici costituzionali scelti da lui tra esperti che già si sono dichiarati favorevoli all’Italicum, in modo di assicurarsi che la Corte Costituzionale dichiarerà che l’Italicum è costituzionale. E’ come se una delle parti di un processo scegliesse tra i propri amici i giudici del medesimo processo prima che questo inizi. Ma l’ambiente parlamentare è notoriamente un foro di mercanteggiamenti, di scambi, di spartizioni, di lottizzazioni, di consociativismo, e non certo di rappresentanza degli interessi nazionali.
A questo punto, se Renzi riuscirà a fare eleggere giudici-amici, il futuro e probabile giudizio di costituzionalità in favore della sua legge elettorale sarà un giudizio contrario ai principi fondamentali di diritto e di decenza. Con una Corte Costituzionale composta di giudici nominati dal premier col voto di una maggioranza parlamentare illegittima (perché dovuta a un premio di maggioranza già giudicato incostituzionale dalla stessa Corte) di un parlamento di nominati, sarà lo sputtanamento finale delle istituzioni, del quale in effetti si sente fortemente il bisogno, per poter finalmente ricominciare a ragionare da zero, da una bella tabula rasa
Ora Renzi sta mercanteggiando per far eleggere tre (o almeno due su tre) giudici costituzionali scelti da lui tra esperti che già si sono dichiarati favorevoli all’Italicum, in modo di assicurarsi che la Corte Costituzionale dichiarerà che l’Italicum è costituzionale. E’ come se una delle parti di un processo scegliesse tra i propri amici i giudici del medesimo processo prima che questo inizi. Ma l’ambiente parlamentare è notoriamente un foro di mercanteggiamenti, di scambi, di spartizioni, di lottizzazioni, di consociativismo, e non certo di rappresentanza degli interessi nazionali.
A questo punto, se Renzi riuscirà a fare eleggere giudici-amici, il futuro e probabile giudizio di costituzionalità in favore della sua legge elettorale sarà un giudizio contrario ai principi fondamentali di diritto e di decenza. Con una Corte Costituzionale composta di giudici nominati dal premier col voto di una maggioranza parlamentare illegittima (perché dovuta a un premio di maggioranza già giudicato incostituzionale dalla stessa Corte) di un parlamento di nominati, sarà lo sputtanamento finale delle istituzioni, del quale in effetti si sente fortemente il bisogno, per poter finalmente ricominciare a ragionare da zero, da una bella tabula rasa
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