La Commissione europea ha formalizzato all’Italia la bocciatura del
progetto di Bilancio sul 2019, alla luce del fatto che quello attuale
“non rispetta né le raccomandazioni del Consiglio europeo, né gli stessi
impegni presi dall’Italia”. Ha consentito tre settimane di tempo per
rimetterla in discussione e ripresentarla a Bruxelles, ancora prima che
al Parlamento italiano.
“Il Governo italiano – ha dichiarato il “kommissar” Dombrovskis – sta apertamente e coscientemente andando contro gli impegni presi verso se stesso e verso gli altri Stati membri”. A maggio scorso, la Commissione Ue aveva concluso di non aprire la procedura per debito “soprattutto perché l’Italia era sostanzialmente in linea con le regole”, ma “i piani attuali sono un cambiamento materiale che potrebbe richiedere una rivalutazione” di tutto. “La palla è ora nel campo del Governo italiano, abbiamo tre settimane per un dialogo intenso che affrontiamo in modo costruttivo”. Ma il rinvio di tre settimane del redde rationem tra governo e Commissione europea non deve trarre in inganno. Il kommissar Dombrovskis ha infatti aggiunto che: “Violare le regole può sembrare una tentazione a primo sguardo, può dare l’illusione di sfuggirvi senza conseguenze” così come può tentare “curare il debito con più debito”, ma “a un certo punto il debito si avvicina al punto in cui diventa troppo pesante e si finisce per non avere più libertà del tutto. Ci è stato affidato il compito da tutti gli stati membri di mantenere gli impegni comuni”, è “nostro dovere”, perché “la fiducia è cruciale”.
Sul contenzioso tra Italia e Commissione europea è intervenuto anche il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, prima lisciando il pelo al ministro dell’economia Giovanni definito come “un interlocutore credibile e legittimo”, ma subito dopo affidandogli lo spiacevole compito di riportare in riga il governo: “Speriamo – ha detto Moscovici – che sia capace di convincere il governo italiano della necessità” che la manovra italiana sia “compatibile” con le regole Ue e “gli impegni comuni presi”. Inutile dire che il famigerato spread tra Btp e Bund è tornato sopra quota 300, fino a 320 per poi riscendere a 311, dopo la notizia della bocciatura da parte della Commissione europea alla manovra di bilancio dell’Italia.
Il governo “a tre” si trova adesso di fronte agli stessi problemi con cui ha dovuto fare i conti il governo di Tsipras in Grecia. E come esso dovrà scegliere se chinare la testa, cercare un compromesso al ribasso o tenere duro. Si accettano scommesse.
“Il Governo italiano – ha dichiarato il “kommissar” Dombrovskis – sta apertamente e coscientemente andando contro gli impegni presi verso se stesso e verso gli altri Stati membri”. A maggio scorso, la Commissione Ue aveva concluso di non aprire la procedura per debito “soprattutto perché l’Italia era sostanzialmente in linea con le regole”, ma “i piani attuali sono un cambiamento materiale che potrebbe richiedere una rivalutazione” di tutto. “La palla è ora nel campo del Governo italiano, abbiamo tre settimane per un dialogo intenso che affrontiamo in modo costruttivo”. Ma il rinvio di tre settimane del redde rationem tra governo e Commissione europea non deve trarre in inganno. Il kommissar Dombrovskis ha infatti aggiunto che: “Violare le regole può sembrare una tentazione a primo sguardo, può dare l’illusione di sfuggirvi senza conseguenze” così come può tentare “curare il debito con più debito”, ma “a un certo punto il debito si avvicina al punto in cui diventa troppo pesante e si finisce per non avere più libertà del tutto. Ci è stato affidato il compito da tutti gli stati membri di mantenere gli impegni comuni”, è “nostro dovere”, perché “la fiducia è cruciale”.
Sul contenzioso tra Italia e Commissione europea è intervenuto anche il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, prima lisciando il pelo al ministro dell’economia Giovanni definito come “un interlocutore credibile e legittimo”, ma subito dopo affidandogli lo spiacevole compito di riportare in riga il governo: “Speriamo – ha detto Moscovici – che sia capace di convincere il governo italiano della necessità” che la manovra italiana sia “compatibile” con le regole Ue e “gli impegni comuni presi”. Inutile dire che il famigerato spread tra Btp e Bund è tornato sopra quota 300, fino a 320 per poi riscendere a 311, dopo la notizia della bocciatura da parte della Commissione europea alla manovra di bilancio dell’Italia.
Il governo “a tre” si trova adesso di fronte agli stessi problemi con cui ha dovuto fare i conti il governo di Tsipras in Grecia. E come esso dovrà scegliere se chinare la testa, cercare un compromesso al ribasso o tenere duro. Si accettano scommesse.
Nessun commento:
Posta un commento