Secondo un'indagine peraltro risalente al 2014 negli Stati Uniti ci sarebbero oltre due milioni e mezzo di bambini senza casa. Non sono propriamente numeri che fanno onore all’ “American Dream”, ma sembra che a nessuno interessi che le sacche di estrema povertà in Nord America sono aumentate notevolmente, così come la forbice tra ricchissimi e poverissimi.
Spesso la nostra visione delle cose può variare a seconda dell’angolazione dalla quale le guardiamo. Così qualcuno può parlarci degli Stati Uniti come della terre delle opportunità e delle libertà, altri invece possono raccontarci di uno stato di polizia dove se sei afroamericano rischi la vita a ogni controllo di polizia e dove ci sono oltre due milioni e mezzo di bambini “Homeless”. Sembrerebbero numeri da Terzo Mondo, eppure stiamo parlando degli opulenti Stati Uniti che dovrebbero, almeno secondo la retorica di Hollywood, essere il miglior paese del mondo. Le sacche di povertà invece in tutti gli Stati Uniti sono in netto aumento e negli ultimi anni ad aumentare oltre alla povertà è stata anche la forbice tra molto ricchi e molto poveri. Il National Center on Family Homelessness nel 2014 ha lanciato un vero e proprio campanello d’allarme parlando del problema del degrado e dell’estrema povertà come di una vera piaga per gli Stati Uniti. Il numero dei bambini senza casa sarebbe aumentato in modo netto nel 2013, e la situazione sembra in peggioramento dato che la povertà infantile è aumentata dell’8% in un solo anno.
Nonostante i Tg ci parlino di economia americana in netta ripresa la realtà nel Paese soprattutto per le fasce più povere sembra essere molto diversa. Come sottolineato tra gli altri anche da riviste come “Panorama” infatti, molte famiglie americane si sono trovate senza reddito e senza casa da un mese all’altro andando a ingrossare gli enormi quartieri di case in lamiera e roulottes ai margini delle grandi città. Altre famiglie sono state costrette a trovarsi un altro lavoro quasi sempre meno pagato del precedente, e così facendo possono sopravvivere ma non più permettersi un affitto. E il degrado porta anche a violenze commesse dai genitori ai danni dei minori, un problema crescente che non viene adeguatamente sottolineato dai media, che preferiscono propagandare il “Sogno Americano” in modo acritico.
E il bello è che la povertà coinvolge l’America da Est a Ovest, da New York fino all’Alabama, anche se lo stato più segnato dal problema del degrado è la California. Qui infatti ci sono ricchi davvero ricchi ma anche poveri così poveri che sono costretti a vivere in rifugi assieme ai loro bambini, il tutto nella pressochè totale indifferenza. Pesanti le accuse formulate già un anno fa dal National Center on Family Homelessness secondo cui il governo federale finora si è sostanzialmente preoccupato solo di aiutare i veterani di guerra in difficoltà, ignorando famiglie e bambini. Peraltro oltre a essere privi di una casa questi bambini non riusciranno nemmeno ad avere accesso alle cure mediche e soprattutto all’istruzione, di conseguenza andranno ad aumentare quasi certamente quella porzione di persone prive di istruzione, lavoro e casa. Senza vere politiche di assistenza con le autorità che forniscano abitazioni a prezzi ribassati la sensazione è che il problema peggiorerà ancora, ancor più che sono tantissimi quelli che pur avendo un lavoro non guadagnano abbastanza per affittare un appartamento. Chiaramente non dovrebbe trattarsi della situazione di un paese considerato “civile” in quanto i minori non dovrebbero mai venire abbandonati, ma evidentemente negli Stati Uniti questo problema non è poi così sentito. E i nostri media preferiscono accanirsi contro paesi considerati canaglia come la Russia, evitando di prendere in considerazione ciò che non va negli “amati” States.
Spesso la nostra visione delle cose può variare a seconda dell’angolazione dalla quale le guardiamo. Così qualcuno può parlarci degli Stati Uniti come della terre delle opportunità e delle libertà, altri invece possono raccontarci di uno stato di polizia dove se sei afroamericano rischi la vita a ogni controllo di polizia e dove ci sono oltre due milioni e mezzo di bambini “Homeless”. Sembrerebbero numeri da Terzo Mondo, eppure stiamo parlando degli opulenti Stati Uniti che dovrebbero, almeno secondo la retorica di Hollywood, essere il miglior paese del mondo. Le sacche di povertà invece in tutti gli Stati Uniti sono in netto aumento e negli ultimi anni ad aumentare oltre alla povertà è stata anche la forbice tra molto ricchi e molto poveri. Il National Center on Family Homelessness nel 2014 ha lanciato un vero e proprio campanello d’allarme parlando del problema del degrado e dell’estrema povertà come di una vera piaga per gli Stati Uniti. Il numero dei bambini senza casa sarebbe aumentato in modo netto nel 2013, e la situazione sembra in peggioramento dato che la povertà infantile è aumentata dell’8% in un solo anno.
Nonostante i Tg ci parlino di economia americana in netta ripresa la realtà nel Paese soprattutto per le fasce più povere sembra essere molto diversa. Come sottolineato tra gli altri anche da riviste come “Panorama” infatti, molte famiglie americane si sono trovate senza reddito e senza casa da un mese all’altro andando a ingrossare gli enormi quartieri di case in lamiera e roulottes ai margini delle grandi città. Altre famiglie sono state costrette a trovarsi un altro lavoro quasi sempre meno pagato del precedente, e così facendo possono sopravvivere ma non più permettersi un affitto. E il degrado porta anche a violenze commesse dai genitori ai danni dei minori, un problema crescente che non viene adeguatamente sottolineato dai media, che preferiscono propagandare il “Sogno Americano” in modo acritico.
E il bello è che la povertà coinvolge l’America da Est a Ovest, da New York fino all’Alabama, anche se lo stato più segnato dal problema del degrado è la California. Qui infatti ci sono ricchi davvero ricchi ma anche poveri così poveri che sono costretti a vivere in rifugi assieme ai loro bambini, il tutto nella pressochè totale indifferenza. Pesanti le accuse formulate già un anno fa dal National Center on Family Homelessness secondo cui il governo federale finora si è sostanzialmente preoccupato solo di aiutare i veterani di guerra in difficoltà, ignorando famiglie e bambini. Peraltro oltre a essere privi di una casa questi bambini non riusciranno nemmeno ad avere accesso alle cure mediche e soprattutto all’istruzione, di conseguenza andranno ad aumentare quasi certamente quella porzione di persone prive di istruzione, lavoro e casa. Senza vere politiche di assistenza con le autorità che forniscano abitazioni a prezzi ribassati la sensazione è che il problema peggiorerà ancora, ancor più che sono tantissimi quelli che pur avendo un lavoro non guadagnano abbastanza per affittare un appartamento. Chiaramente non dovrebbe trattarsi della situazione di un paese considerato “civile” in quanto i minori non dovrebbero mai venire abbandonati, ma evidentemente negli Stati Uniti questo problema non è poi così sentito. E i nostri media preferiscono accanirsi contro paesi considerati canaglia come la Russia, evitando di prendere in considerazione ciò che non va negli “amati” States.
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