La Crimea era “assolutamente russa” ai tempi dell’URSS e rimane
russa anche oggi, ha riconosciuto l’osservatore del giapponese Japan
Times dopo una visita nella penisola.
Quello che Mosca dice a proposito della Crimea deve essere preso in considerazione, ma l’Occidente non vuole sentire, ha rilevato il giornalista. La Russia sta cercando spiegare la sua posizione in merito all’Ucraina e alla Crimea, ma l’Occidente rimane sordo alle sue argomentazioni, scrive l’ex diplomatico dell’ambasciata d’Australia a Mosca Gregory Clark, che oggi è osservatore del nipponico Japan Times. L’ex diplomatico fa ricordare che ai tempi dell’URSS l’Est dell’Ucraina era una “piccola Russia”.
Era inevitabile che fossero in molti a chiedere atonomia dopo il crollo del potere a Kiev”, — osserva Clark. Secondo l’osservatore è emblematico che la maggioranza degli abitanti locali stiano cercando salvezza in Russia e non nel territorio ucraino. Clark, che aveva visitato Crimea all’epoca sovietica e ci è ritornato in agosto 2015, riconosce che la penisola era “assolutamente russa” ai tempi dell’URSS e russa rimane anche oggi. In questo territorio, egli sottolinea, la politica di Kiev per l’imposizione della lingua ucraina non ha avuto grandi successi.
Mosca ha anche dei validi motivi giuridici per considerare Crimea come parte della Russia, perché la decisione di Krusciov, che nel 1954 “regalò” Crimea all’Ucraina, fu illegale, in quanto il Soviet Supremo non aveva il diritto di ratificarla. Gregory Clark sottolinea che se si accetta la posizione dell’Occidente, che ha accusato la Russia di violazione del diritto internazionale per l’annessione della Crimea, allora diventa innegabile anche la colpa dell’Occidente nel caso del Kosovo, con la differenza che in Serbia la sovranità del paese è stata contestata con le bombe, mentre il futuro della Crimea è stato deciso al referendum.
“L’immagine della Russia ancora oggi risente del passato sovietico, per questo motivo la sua voce sui problemi dell’Ucraina, della Crimea e del volo MH17 in Occidente viene spesso ignorata”, — osserva Clark. Secondo l’osservatore, Mosca deve promuovere più attivamente la sua posizione in Occidente. Più dura questa tensione, più attivi saranno Washington e la NATO nel fomentare la pressione militare, come già sta accadendo nei paesi Baltici, scrive Clark, osservando che “la situazione è molto più pericolosa di quanto pensa la maggioranza”.
Quello che Mosca dice a proposito della Crimea deve essere preso in considerazione, ma l’Occidente non vuole sentire, ha rilevato il giornalista. La Russia sta cercando spiegare la sua posizione in merito all’Ucraina e alla Crimea, ma l’Occidente rimane sordo alle sue argomentazioni, scrive l’ex diplomatico dell’ambasciata d’Australia a Mosca Gregory Clark, che oggi è osservatore del nipponico Japan Times. L’ex diplomatico fa ricordare che ai tempi dell’URSS l’Est dell’Ucraina era una “piccola Russia”.
Era inevitabile che fossero in molti a chiedere atonomia dopo il crollo del potere a Kiev”, — osserva Clark. Secondo l’osservatore è emblematico che la maggioranza degli abitanti locali stiano cercando salvezza in Russia e non nel territorio ucraino. Clark, che aveva visitato Crimea all’epoca sovietica e ci è ritornato in agosto 2015, riconosce che la penisola era “assolutamente russa” ai tempi dell’URSS e russa rimane anche oggi. In questo territorio, egli sottolinea, la politica di Kiev per l’imposizione della lingua ucraina non ha avuto grandi successi.
Mosca ha anche dei validi motivi giuridici per considerare Crimea come parte della Russia, perché la decisione di Krusciov, che nel 1954 “regalò” Crimea all’Ucraina, fu illegale, in quanto il Soviet Supremo non aveva il diritto di ratificarla. Gregory Clark sottolinea che se si accetta la posizione dell’Occidente, che ha accusato la Russia di violazione del diritto internazionale per l’annessione della Crimea, allora diventa innegabile anche la colpa dell’Occidente nel caso del Kosovo, con la differenza che in Serbia la sovranità del paese è stata contestata con le bombe, mentre il futuro della Crimea è stato deciso al referendum.
“L’immagine della Russia ancora oggi risente del passato sovietico, per questo motivo la sua voce sui problemi dell’Ucraina, della Crimea e del volo MH17 in Occidente viene spesso ignorata”, — osserva Clark. Secondo l’osservatore, Mosca deve promuovere più attivamente la sua posizione in Occidente. Più dura questa tensione, più attivi saranno Washington e la NATO nel fomentare la pressione militare, come già sta accadendo nei paesi Baltici, scrive Clark, osservando che “la situazione è molto più pericolosa di quanto pensa la maggioranza”.
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