Rinvenute altre 51 vittime nella stiva di un barcone soccorso da una
nave svedese operante per Triton. 3.000 i migranti soccorsi nella
stessa giornata. Nel nuovo sito dell’Unhcr il conteggio aggiornato di
arrivi (293 mila quest’anno) e morti via mare per raggiungere l’Europa
Sono 2.440, dal primo gennaio a ieri, i migranti morti nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa: con questa tendenza verrebbe superata la cifra record del 2014, quando le vittime furono oltre 3.500, ma bisogna considerare che con l’arrivo dei mesi freddi il flusso diminuirà e di conseguenza anche i naufragi, per cui è è sperabile che quella cifra non verrà raggiunta.
Il numero di 2.440 campeggia nel nuovo sito dell’alto commissario Onu per i rifugiati (Unhcr), che fornisce i dati aggiornati sugli arrivi via mare nei paesi del sud Europa e, appunto, il conteggio di quelli che non ce l’hanno fatta.
Migranti. Mappa Unchr 2015
La cifra è aggiornata all’ultima tragedia scoperta ieri durante una delle varie operazioni di salvataggio svolte nel Mediterraneo, precisamente quella della nave svedese Poseidon che si muove nell’ambito del programma europeo Triton. 51 migranti morti sono stati rinvenuti nella stiva di un barcone proveniente dalla Libia con a bordo complessivamente 439 persone. Rinchiusi sotto coperta, ritengono gli esperti, erano i migranti che avevano meno soldi per pagarsi la traversata e che erano stati quindi collocati nella stiva senza la possibilità di uscire ed esposti alle esalazioni letali del motore. Una strage quasi identica, anche nelle cifre, a quella scoperta a Ferragosto, quando le vittime morte soffocate furono 49.
Complessivamente ieri sono stati 3.000 i migranti salvati in mare da unità della Marina militare italiana, di Triton e della missione privata Moas di cui fa parte anche Medici senza frontiere. Secondo il nuovo sito dell’Unchr, che dichiara un aggiornamento al 24 agosto (senza contare quindi questi 3.000) i migranti arrivati via Mediterraneo sono stati 293.035 nel solo 2015, di cui 109.500 in Italia (111 mila dicono le ultime cifre del ministero dell’Interno) e 181.488 in Grecia. Per l’Italia il trend risulterebbe leggermente inferiore a quello del 2014, quando in totale gli arrivi furono 170 mila, anche se il flusso straordinario di questi ultimi giorni (altri 4.500 migranti erano stati soccorsi solo nell’ultimo fine settimana) non permette di fare proiezioni attendibili. Per la Grecia si tratta invece di un aumento record, dato che i migranti arrivati via mare nel 2014 nel paese erano stati “solo” 43 mila.
I 293 mila migranti arrivati via mare nel 2015 segnano un aumento di quasi 30 mila unità in soli 10 giorni (l’ultimo dato dell’Unhcr al 14 agosto parlava di 264 mila, sul totale di 340 mila che comprende anche gli arrivi in Europa via terra). La percentuale più alta resta quella dei siriani, pari al 43% (146 mila persone), seguita da Afghani, Eritrei e Nigeriani.
Sono 2.440, dal primo gennaio a ieri, i migranti morti nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa: con questa tendenza verrebbe superata la cifra record del 2014, quando le vittime furono oltre 3.500, ma bisogna considerare che con l’arrivo dei mesi freddi il flusso diminuirà e di conseguenza anche i naufragi, per cui è è sperabile che quella cifra non verrà raggiunta.
Il numero di 2.440 campeggia nel nuovo sito dell’alto commissario Onu per i rifugiati (Unhcr), che fornisce i dati aggiornati sugli arrivi via mare nei paesi del sud Europa e, appunto, il conteggio di quelli che non ce l’hanno fatta.
Migranti. Mappa Unchr 2015
La cifra è aggiornata all’ultima tragedia scoperta ieri durante una delle varie operazioni di salvataggio svolte nel Mediterraneo, precisamente quella della nave svedese Poseidon che si muove nell’ambito del programma europeo Triton. 51 migranti morti sono stati rinvenuti nella stiva di un barcone proveniente dalla Libia con a bordo complessivamente 439 persone. Rinchiusi sotto coperta, ritengono gli esperti, erano i migranti che avevano meno soldi per pagarsi la traversata e che erano stati quindi collocati nella stiva senza la possibilità di uscire ed esposti alle esalazioni letali del motore. Una strage quasi identica, anche nelle cifre, a quella scoperta a Ferragosto, quando le vittime morte soffocate furono 49.
Complessivamente ieri sono stati 3.000 i migranti salvati in mare da unità della Marina militare italiana, di Triton e della missione privata Moas di cui fa parte anche Medici senza frontiere. Secondo il nuovo sito dell’Unchr, che dichiara un aggiornamento al 24 agosto (senza contare quindi questi 3.000) i migranti arrivati via Mediterraneo sono stati 293.035 nel solo 2015, di cui 109.500 in Italia (111 mila dicono le ultime cifre del ministero dell’Interno) e 181.488 in Grecia. Per l’Italia il trend risulterebbe leggermente inferiore a quello del 2014, quando in totale gli arrivi furono 170 mila, anche se il flusso straordinario di questi ultimi giorni (altri 4.500 migranti erano stati soccorsi solo nell’ultimo fine settimana) non permette di fare proiezioni attendibili. Per la Grecia si tratta invece di un aumento record, dato che i migranti arrivati via mare nel 2014 nel paese erano stati “solo” 43 mila.
I 293 mila migranti arrivati via mare nel 2015 segnano un aumento di quasi 30 mila unità in soli 10 giorni (l’ultimo dato dell’Unhcr al 14 agosto parlava di 264 mila, sul totale di 340 mila che comprende anche gli arrivi in Europa via terra). La percentuale più alta resta quella dei siriani, pari al 43% (146 mila persone), seguita da Afghani, Eritrei e Nigeriani.
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