lunedì 19 gennaio 2015

Il Governo salva-Berlusconi?

Il Pd ri-salva Berlusconi? Il Movimento 5 stelle denuncia: E’ stato presentato un emendamento al ddl anticorruzione in discussione al Senato, depositato in origine da Piero Grasso, che ripropone esattamente alla lettera lo stesso testo del 2003, tutt’oggi in vigore.
Fonte: Oltremedianews
L’articolo 7 del ddl 19, infatti, riscrive l’articolo 2621 c.c. cancellando le soglie di punibilità: chi falsifica il bilancio rischia da uno a cinque anni di reclusione indipendentemente dall’entità della somma nascosta. L’emendamento governativo prevede l’aumento delle pene da due a sei anni, però, allo stesso tempo, riproduce letteralmente la vecchia legge con le soglie di non punibilità. L’articolo 2621 c.c. è riprodotta nell’art.7: “La punibilità è comunque esclusa se le falsità o le omissioni determinano una variazione del risultato economico di esercizio, al lordo delle imposte, non superiore al 5 per cento o una variazione del patrimonio netto non superiore all’1 per cento”.
La norma approvata nel 2003 fissava delle soglie di falsità al di qua delle quali non esisteva punibilità. Ricordiamo i “benefici” pro Berlusconi scaturiti grazie a quella norma, quando nel 2008 venne assolto dal processo Sme perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”.
Risultato finale: la delega fiscale approvata dal governo garantisce la possibilità di frodare l’erario per somme molto consistenti, grazie al meccanismo delle soglie percentuali.
Il Patto del Nazareno oggi sembra essere l’unica certezza in Italia.

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