L’attuale
regime neo liberista al servizio della finanza, impersonato dal governo
Renzi, tollera ed è accomodante con le manifestazioni della piazza
quando queste sono fatte dai gay, dagli pseudo pacifisti, dai cortei
degli immigrati extracomunitari che richiedono diaria ed alloggio a
spese degli italiani, dalle kermesse del tipo di quella del 1° maggio,
persino dalle ributtanti “Femen” che si esibiscono in spogliarelli
improvvisati.
Quando invece si tratta di operai che manifestano per il loro posto di lavoro sacrificato agli interessi delle multinazionali, allora il regime si dimostra intollerante e sordo ad ogni richiesta. Si reprimono con la forza coloro i quali non si assoggettano ai cambiamenti imposti dai mercati, dalle multinazionali, nonchè alle nuove regole del lavoro senza tutele e con precarietà assicurata, questo il regime non lo può tollerare perchè deve risponderne ai suoi referenti a Bruxelles, a Francoforte ed alla city di Londra. Il governo non può dimostrarsi debole con il dissenso e le proteste, non può fare “brutta figura” con l’Europa. Matteo Renzi lo aveva già detto: dobbiamo fare i compiti a casa e fare “bella figura” con l’Europa. Forse però non tutti avevano capito che, fra i compiti a casa previsti c’erano proprio la spoliazione dei diritti del lavoro e l’affidamento al mercato dei servizi pubblici una volta privatizzati.
Il mercato italiano deve essere omologato al Nuovo Ordine Mondiale e globalizzato, prestabilito dai poteri finanziari ed i cittadini italiani questo lo devono comprendere con le buone o con le cattive, come è già accaduto ad Atene, a Lisbona ed a Madrid.
Le insurrezioni popolari non devono manifestarsi neanche al loro sorgere e vanno brutalmente represse.
La segretaria della CGIL, Camusso, nel suo sforzo di mantenersi a galla, ha espresso “solidarietà” ai lavoratori, a quegli stessi che il sindacato ha da un pezza tradito consegnando il lavoro italiano all’Europa dei mercati e della finanza.
Lo scempio del lavoro e la macelleria sociale in Italia sono ormai in uno stato molto avanzato ed è già praticamente irreversibile.
In questa situazione si scambiano le accuse fra governo e sindacati di regime e ci sarebbe quasi da ridere, visto che fioccano le accuse di essere al servizio dei “poteri forti” da parte del sindacato al governo Renzi e di essere dei “falsari delle tessere” da parte del governo al sindacato, questo malgrado tutti appartengano allo stesso fronte della sinistra neo liberista del PD, questo partito totalmente asservito agli interessi del grande capitale finanziario.
Cadono le maschere fittizie e si rivelano i ruoli essenziali ed il gioco delle parti nella tragica commedia della decadimento italiano.
Quando invece si tratta di operai che manifestano per il loro posto di lavoro sacrificato agli interessi delle multinazionali, allora il regime si dimostra intollerante e sordo ad ogni richiesta. Si reprimono con la forza coloro i quali non si assoggettano ai cambiamenti imposti dai mercati, dalle multinazionali, nonchè alle nuove regole del lavoro senza tutele e con precarietà assicurata, questo il regime non lo può tollerare perchè deve risponderne ai suoi referenti a Bruxelles, a Francoforte ed alla city di Londra. Il governo non può dimostrarsi debole con il dissenso e le proteste, non può fare “brutta figura” con l’Europa. Matteo Renzi lo aveva già detto: dobbiamo fare i compiti a casa e fare “bella figura” con l’Europa. Forse però non tutti avevano capito che, fra i compiti a casa previsti c’erano proprio la spoliazione dei diritti del lavoro e l’affidamento al mercato dei servizi pubblici una volta privatizzati.
Il mercato italiano deve essere omologato al Nuovo Ordine Mondiale e globalizzato, prestabilito dai poteri finanziari ed i cittadini italiani questo lo devono comprendere con le buone o con le cattive, come è già accaduto ad Atene, a Lisbona ed a Madrid.
Le insurrezioni popolari non devono manifestarsi neanche al loro sorgere e vanno brutalmente represse.
La segretaria della CGIL, Camusso, nel suo sforzo di mantenersi a galla, ha espresso “solidarietà” ai lavoratori, a quegli stessi che il sindacato ha da un pezza tradito consegnando il lavoro italiano all’Europa dei mercati e della finanza.
Lo scempio del lavoro e la macelleria sociale in Italia sono ormai in uno stato molto avanzato ed è già praticamente irreversibile.
In questa situazione si scambiano le accuse fra governo e sindacati di regime e ci sarebbe quasi da ridere, visto che fioccano le accuse di essere al servizio dei “poteri forti” da parte del sindacato al governo Renzi e di essere dei “falsari delle tessere” da parte del governo al sindacato, questo malgrado tutti appartengano allo stesso fronte della sinistra neo liberista del PD, questo partito totalmente asservito agli interessi del grande capitale finanziario.
Cadono le maschere fittizie e si rivelano i ruoli essenziali ed il gioco delle parti nella tragica commedia della decadimento italiano.