venerdì 20 giugno 2014

L'ITALIA CHE AFFONDA

La crisi che nel 2013 ha affossato i consumi e falcidiato i redditi ha avuto un'ulteriore, pesante, conseguenza: la morosita'. Ad aumentare non sono solo gli sfratti per mancato pagamento del mensile, anche nel settore dell’energia la situazione si va aggravando. Il fenomeno era già stato notato da qualche tempo, ora però si è diffuso anche nel "mercato di massa", con famiglie e imprese che sempre piu' spesso non pagano le bollette. A lanciare l’allarme è il presidente dell'Autorita' per l'Energia, Guido Bortoni, che non ha dato cifre però. L'allarme morosita', secondo la Relazione annuale dell'Autorita' al Parlamento, va di pari passo con altri elementi critici del panorama energetico. A partire dalla cosiddetta "poverta' energetica", vale a dire quella che soffrono coloro che non hanno un reddito sufficiente a sostenere prezzi che, a giudizio della stessa Autorita', malgrado alcuni positivi passi avanti (in particolare sul gas o per le Pmi con il recente taglio del 10% delle tariffe), continuano a preoccupare perche' "troppo alti". E' dunque urgente semplificare il ricorso ai bonus sociali, che possono costituire un'importante risorsa per tante famiglie: attualmente solo il 35% degli aventi diritto chiede di usufruirne. Ma anche aumentare gli sconti e adeguare il meccanismo al nuovo Isee. Quindi fatto un rapido calcolo il numero di chi non paga le utenze elettriche può essere valutato intorno ai quattro milioni.
''I consumi sono in drastico calo non solo nel settore del commercio, ma anche in comparti primari come quello energetico. Il forte aumento della morosita' da parte di famiglie e imprese dimostra inoltre come non ci siano piu' i soldi nemmeno per pagare le bollette. Trattandosi di un settore essenziale per la vita di persone e aziende, bisogna non solo ridurre le tariffe di luce e gas, ma anche un intervento mirato del Governo per sostenere i soggetti in difficolta', introducendo ulteriori sconti ed agevolazioni per i nuclei familiari a basso reddito e per le imprese che versano in condizioni di grave crisi e sono a rischio chiusura''.

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