Chi è Nigel Farage? Secondo i giornali sarebbe diventato il
successore di Hitler, marchiato di misoginia, xenofobia, razzismo,
omofobia: un criminale in breve. Allora è vero che il caro vecchio Beppe stava
oltre Hitler, perciò l’incontro con il nuovo “Führer”. A parte le
battute, che molti a quanto pare non riescono a cogliere e a comprendere
senza sollevare una questione di paternale opportunità, l’obiettivo dei diversi influencer in rete e
vari troll esagitati è ancora una volta screditare il movimento. Tutti a
condividere status, foto, articoli sul nuovo mostro e a dire “ecco chi
era veramente Beppe, avevamo ragione”. Tutti contro Beppe e M5S. Quale occasione più ghiotta di un incontro con un ultra conservatore estremista di destra inglese?
Il dado è tratto. Uno vale uno: un fascista
vale un fascista. Discorso chiuso secondo La
Stampa: “La foto di Grillo con Nigel Farage chiude ogni discussione
sulla natura e le radici del Movimento 5 Stelle”. Tutti di corsa a puntare il dito, disprezzare, denigrare, demonizzare, ridicolizzare, offendere il nemico. Un
nemico che urla sì, ma parla di onestà. Bravi, dopotutto si sa una
sinistra antropologicamente superiore ha il dovere di metterti in
guardia e indicarti dove sta la verità e la ragione. Si sa devi essere
di sinistra (camuffata da destra o viceversa) per essere e parlare di
persone oneste. Sì proprio quelle che siedono attualmente accanto ai
vari Alfano, Lorenzin, che fanno patti con condannati e che contano tra
le loro file soggetti penalmente discutibili. Perché loro sono la
speranza, la paura sta dall’altra parte.
Ancora di più se hai dalla tua parte mass media e stampa. Ancora di più oggi dopo la vittoria di Renzi a 80 euro al mese.
Ho i miei dubbi su Farage, soprattutto per le sue posizioni su ambiente
e immigrazione, ma lo conosco poco in profondità per poterne tracciare
un profilo serio e non mi va di andarlo a raccattare attraverso quello
che l’informazione sta smistando in queste ore. Tra l’altro vedo pochi
punti in comune con il M5S. Tranne quello di volere lottare contro gli
eurocrati e la “dittatura” europea. Sarò impopolare ma io ci vedo solo
un gioco al massacro.
Nigel Farage, che rappresenta oggi quasi un terzo dei cittadini inglesi, sarebbe talmente pericoloso da non meritare neanche una visita su invito per discutere la possibilità di una futura alleanza in Europa.
Questo è un altro punto che troppo spesso sfugge: abbracciare un
progetto comune, soprattutto di lotta e di modifica alle radici, in
Europa non significa condividere le idee e i valori di politica interna.
E questo frastuono mediatico avviene in un’epoca in cui a commissari,
tecnocrati, finti governi e legionari della Troika, che stanno imponendo
una macelleria sociale senza precedenti ad intere popolazione, quegli
stessi giornali portano il rispetto omertoso che si deve al padrone.
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