Le misure d’austerità ideate, in teoria, per portare l’Europa fuori dalla crisi hanno costretto dal 2008 ad oggi oltre 800 mila bambini a superare la soglia di povertà.
A sostenerlo in un rapporto pubblicato martedì, dal titolo “World
Social Protection” di 357 pagine, è l’Organizzazione internazionale del
lavoro.
“I risultati del modello sociale europeo, che hanno ridotto
drasticamente la povertà e promosso la prosperità dopo la seconda
guerra mondiale, si stanno erodendo a causa delle riforme di
aggiustamento di breve periodo”, si legge nel rapporto. Secondo World
Social Protection, inoltre, il consolidamento fiscale che aveva come
obiettivo quello di ridurre il debito non è riuscito a stimolare quella
crescita economica necessaria a creare posti di lavoro. Mantenere le
protezioni sociali, si legge, non solo riduce la povertà ma stimola
anche la crescita rafforzando la salute dei vulnerabili, aumentando la
loro produttività e incrementando la domanda interna.
Il rapporto dichiara come le nazioni sotto regime di austerità come
per esempio Irlanda, Cipro, Grecia e Portogallo hanno visto i loro Pil
crollare e con essi i consumi. In Grecia i salari sono diminuiti del 35% dal 2008 mentre la disoccupazione ha toccato la cifra record del 28%. Allo
stesso tempo, le riforme di sicurezza sociale sono sostituite con un
sistema che limita la responsabilità dello stato greco verso i propri
cittadini.
La soluzione europea per la crisi nei cinque anni passati ha dato
il via a disoccupazione persistente, bassi salari e alte tasse, tutte e
tre hanno aumentato i tassi di povertà e di esclusione sociale, che ora
affligge 123 milioni di persone o il 24% della popolazione. Prima
dell’inizio della crisi nel 2008, la cifra era di 116 milioni e oggi
oltre 800 mila bambini hanno superato la soglia di povertà rispetto al
2008 e, conclude il rapporto, “alcune stimeprevedono un aumento di 15-25 milioni di persone che si vedranno di fronte la possibilità di vivere in povertà dal 2025 se il consolidamento fiscale dovesse continuare”.
Secondo i dati della Commissione europea, il numero di disoccupati
nell’Ue ha toccato i 26 milioni e 5,3 sono i giovani senza impiego. Il
commissario per l’impiego Laszlo Andor ha dichiarato lunedì che circa un quarto della popolazione dell’Ue è a rischio povertà o esclusione sociale.
Questa è l'attuale europa cosi come concepita.
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