Sono 32 pagine che inchiodano l’amministrazione Obama e l’Usaid (l’Agenzia governativa Usa che lavora per “sostenere la politica estera americana”nel mondo), mostrando i loro legami con George Soros nell’attività di destabilizzazione nei Balcani.
In pratica si parla di 9 milioni di dollari con cui
il Governo americano ha finanziato la campagna “Justice for all” in
Albania, promossa da East West Management Institute legato a George
Soros, con lo scopo di realizzare la riforma giudiziaria del governo
socialista di Tirana.
Il documento è stato reso pubblico da Judicial Watch un’organizzazione conservatrice specializzata nel controllo delle attività governative.
Le 32 pagine
sono state ottenute attraverso un FOIA (il Freedom Of Information Act
che consente l’accesso ad atti del Governo) presentato nel 2017 contro
il Dipartimento di Stato e l’Usaid, dopo che questi ultimi si erano
rifiutati di consentire la visione dei documenti richiesti.
Tra il materiale è incluso un memo dell’Aprile del 2016 che rivela come l’Ambasciata Usa in Albania e la Open Society di George Soros abbiano finanziato un sondaggio realizzato dall’Ong albanese Idra Insitute, sul tema della giustizia nel paese.
Il sondaggio serviva a dimostrare che oltre il 90% degli albanesi
appoggiavano la riforma giudiziaria voluta dal governo socialista in
carica; riforma considerata illiberale dall’opposizione di centro-destra che arrivò a definirla “la Riforma Soros”.
In un secondo documento del 10 Febbraio 2017,
il finanziamento a Soros parte direttamente dal Dipartimento di Stato
che conferma come l’Open Society sia uno dei soggetti chiamati “a
svolgere revisione tecnica per i progetti” che il Governo Usa finanzia
in Albania e “valutarne la fattibilità e la non sovrapposizione con
altre iniziative” di Istituzioni internazionali.
Tom Fitton, Presidente di Judicial Watch, si è chiesto se è lecito
che un miliardario come George Soros “riceva i soldi dei contribuenti
americani per portare avanti il suo programma di sinistra radicale in
patria e all’estero”.
In altre parole l’Amministrazione Obama ha finanziato Soros nelle
iniziative che la sua Open Society ha svolto in Albania a supporto del
governo socialista; governo il cui Premier Edi Rama è stato anche membro del Consiglio d’Amministrazione della Open Society albanese prima di diventare capo del Governo. Insomma un vero e proprio prodotto di laboratorio dell’élite mondialista .
Lo scandalo dell’ingerenza Obama/Soros in Albania è emerso con
l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, quando un gruppo di senatori
repubblicani chiese al neo Segretario di Stato Tillerson di indagare sui
fondi pubblici elargiti alla Open Society tramite l’Usaid, “per creare
il controverso progetto strategico per la riforma giudiziaria in
Albania”.
Soros anche in Macedonia
L’azione di infiltrazione nei processi democratici e nelle sovranità
nazionali da parte di Soros non è limitato alla sola Albania ma è una
strategia diffusa in tutti i Balcani.
Un anno fa abbiamo spiegato come
tra il 2012 e il 2014 la Open Society di George Soros abbia stipulato
un accordo con il Governo degli Stati Uniti di complessivi 5 milioni di
dollari “per realizzare in Macedonia il Civil Society Project, il piano
di democratizzazione della piccola nazione balcanica; progetto
realizzato attraverso una serie di Ong e associazioni macedoni” tutte
emanazioni del Partito della Sinistra macedone (SDSM) che nel 2015
scatenò la Rivoluzione colorata contro il governo conservatore eletto.
È curioso notare come la sinistra americana ed il sistema di potere
legato a George Soros, che sono in prima linea nell’accusare la Russia
di un’inverosimile ed ancora non dimostrata ingerenza nell’elezione di
Donald Trump, siano in realtà coloro che hanno concretamente svolto
attività di ingerenza nei processi democratici ed elettivi di molte
nazioni europee. Accusare gli altri di ciò che si fa è una classica tecnica di depistaggio di cui Soros è un maestro.
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