Lo studio, che considera la relazione tra i 16 stati federali della
Germania e le banche gestite ai livelli di governo inferiori, arriva in
un un momento in cui i conservatori della cancelliera Angela Merkel e i
Socialdemocratici (SPD) sono bloccati nelle trattative per il rinnovo
della loro coalizione di governo.
Lo studio ha appurato che le casse di risparmio, che per quasi la metà sono nelle mani dei conservatori oppure della SPD, acquistano un maggior numero di titoli di debito dal proprio stato dopo che l’esito di un’elezione porta al governo un partito avversario.
L’autore dice che questa forma di acquisto di titoli costituisce una sorta di “lobbying” che può sottrarre risorse a usi più produttivi e rafforza un circolo vizioso tra i governi e le banche.
“Sosteniamo che, sulla scia della perdita dei legami politici coi partiti nel post-elezioni, le banche locali controllate dal governo usano gli acquisti di titoli sub-sovrani per mantenere aperti i canali di comunicazione con i politici locali, in un meccanismo simile a quello delle lobby“, afferma Alexander Popov nell’articolo.
Popov ha scoperto che la tipica cassa di risparmio tedesca aumenta del 2% i propri depositi di titoli dello stato locale di appartenenza sul totale dei propri attivi nel corso dei tre anni successivi a una elezione che porta a un “disallineamento politico” tra il governo statale e quello provinciale, mentre l’aumento è dell’1% prima del voto.
Di contro, le banche nelle provincie governate dallo stesso partito che governa anche lo stato mantengono i loro portafogli più o meni stabili.
I 16 stati federali della Germania generalmente vendono i propri titoli direttamente alle banche tramite collocamenti privati, il che secondo Popov consente ai banchieri di avere accesso diretto ai responsabili politici ed eventualmente di offrire loro dei termini preferenziali.
Lo studio si basa sui dati raccolti su 455 banche controllate dai governi, e riguarda un totale di 32 elezioni per i parlamenti degli stati e 600 elezioni per i consigli provinciali, tenutisi tra il 2005 e il 2013. (Questo report è stato scritto da Francesco Canepa, con editing di Gareth Jones.)
Lo studio ha appurato che le casse di risparmio, che per quasi la metà sono nelle mani dei conservatori oppure della SPD, acquistano un maggior numero di titoli di debito dal proprio stato dopo che l’esito di un’elezione porta al governo un partito avversario.
L’autore dice che questa forma di acquisto di titoli costituisce una sorta di “lobbying” che può sottrarre risorse a usi più produttivi e rafforza un circolo vizioso tra i governi e le banche.
“Sosteniamo che, sulla scia della perdita dei legami politici coi partiti nel post-elezioni, le banche locali controllate dal governo usano gli acquisti di titoli sub-sovrani per mantenere aperti i canali di comunicazione con i politici locali, in un meccanismo simile a quello delle lobby“, afferma Alexander Popov nell’articolo.
Popov ha scoperto che la tipica cassa di risparmio tedesca aumenta del 2% i propri depositi di titoli dello stato locale di appartenenza sul totale dei propri attivi nel corso dei tre anni successivi a una elezione che porta a un “disallineamento politico” tra il governo statale e quello provinciale, mentre l’aumento è dell’1% prima del voto.
Di contro, le banche nelle provincie governate dallo stesso partito che governa anche lo stato mantengono i loro portafogli più o meni stabili.
I 16 stati federali della Germania generalmente vendono i propri titoli direttamente alle banche tramite collocamenti privati, il che secondo Popov consente ai banchieri di avere accesso diretto ai responsabili politici ed eventualmente di offrire loro dei termini preferenziali.
Lo studio si basa sui dati raccolti su 455 banche controllate dai governi, e riguarda un totale di 32 elezioni per i parlamenti degli stati e 600 elezioni per i consigli provinciali, tenutisi tra il 2005 e il 2013. (Questo report è stato scritto da Francesco Canepa, con editing di Gareth Jones.)
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