venerdì 19 gennaio 2018

La verità sulle ''fake news''

In tutti i paesi della NATO - e solo in questi paesi - i politici denunciano le fake news. Questo per sottolineare la presunta influenza della propaganda russa in seno alle "democrazie occidentali". Lo Stato più colpito da questa campagna è la Francia, il cui presidente Emmanuel Macron ha annunciato la stesura di una legge specifica per combattere questo "attentato alla democrazia", ma solo "durante il periodo elettorale".

Il fatto che l'espressione inglese fake news si mantenga inalterata in tutte le lingue della NATO mentre designa un fenomeno vecchio come il mondo, la falsa notizia, attesta l'origine anglosassone di questa problematica.

 

Chi troviamo all'origine della campagna contro "false notizie": la NATO

Nel 2009, il presidente Obama ha annunciato al vertice NATO di Strasburgo-Kehl la sua intenzione di creare un servizio di "Comunicazione strategica" dell'Alleanza [1]

Ci sono voluti sei anni per fondare la 77th Brigade dell'esercito britannico e la 361st Civil Affairs Brigade dell'esercito statunitense (con sede in Germania e in Italia).

La missione originaria era quella di contrastare i discorsi che accusavano lo Stato profondo USA di aver organizzato esso stesso gli attentati dell'11 settembre, poi quelli che accusavano gli anglosassoni di pianificare la "Primavera araba" e la guerra contro la Siria; elemento descritto come discorso da "cospirazionisti". Tuttavia, le cose sono rapidamente cambiate al fine di convincere il popolo dell'Alleanza che la Russia sta continuando la propaganda dell'Unione Sovietica, il che renderebbe dunque la NATO ancora utile.

In definitiva, nell'aprile 2015, l'Unione Europea ha istituito un "Gruppo di lavoro per le comunicazioni strategiche verso l’Est" (East StratCom Task Force). Ogni settimana invia a migliaia di giornalisti una selezione di estratti della propaganda russa. Ad esempio, la sua ultima edizione (datata 11 gennaio 2018) accusa Sputnik di affermare che lo Zoo di Copenaghen nutre le sue bestie selvagge con animali domestici abbandonati. Urca, le "democrazie" sono in pericolo! Ovviamente, è difficile per questi studiosi trovare esempi significativi di interferenze russe. Nell'agosto dello stesso anno, la NATO ha inaugurato il suo "Centro di comunicazione strategica" a Riga (Lettonia). L'anno seguente, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti si è dotato, da parte sua, di un “Centro di confronto globale” (Global Engagement Center) che persegue gli stessi obiettivi.

 

Come Facebook, il pallino di Hillary Clinton, si è rivoltato contro di lei

Nel 2009, la Segretaria di Stato Hillary Clinton, sotto l’impulso di Jared Cohen (capo dell'Ufficio di Pianificazione politica), si persuase che fosse possibile rovesciare la Repubblica islamica dell'Iran manipolando i social network. Questa teoria non ebbe l'effetto desiderato. Tuttavia, due anni dopo, nel 2011, lo stesso Jared Cohen, diventato nel frattempo il capo di Google Ideas, riuscì a mobilitare la gioventù del Cairo. Anche se la "rivoluzione" di Piazza Tahrir non ha influenzato l'opinione del popolo egiziano, è nato il mito dell'estensione dello stile di vita USA su Facebook. Di conseguenza, il Dipartimento di Stato ha sponsorizzato molte associazioni e convenzioni per promuovere Facebook.

Tuttavia, le elezioni presidenziali americane del 2016 sono state una sorpresa. Un outsider, l’immobiliarista Donald Trump, ha eliminato tutti i suoi rivali uno ad uno, compresa Hillary Clinton, ed è stato portato alla Casa Bianca mentre disponeva dei consigli su Facebook. Per la prima volta, il sogno della musa dei politici di professione è diventato realtà, ma contro di lei. Di punto in bianco, Facebook è stato demonizzato dalla stampa mainstream.

È emerso in questa occasione il fatto che si possano sì creare artificialmente movimenti di folla con i social network, ma che dopo pochi giorni gli utenti ritrovano il proprio spirito. Questa è la costante di tutti i sistemi di manipolazione delle informazioni: sono effimeri. L'unica forma di menzogna che permette di creare comportamenti a lungo termine presuppone di aver spinto i cittadini a un impegno minore, vale a dire, ad arruolarli [2].

In realtà, Facebook lo ha capito molto bene nel creare il suo "Ufficio di politica globale e sensibilizzazione dei governi" e nel consegnarlo a Katie Harbath. Mira a creare emozioni collettive per un cliente o un altro, ma non cerca di organizzare campagne durature [3].

Questo è anche il motivo per cui il presidente Macron propone di legiferare sui social network unicamente per i periodi elettorali. Egli stesso è stato eletto grazie al breve disordine creato congiuntamente da un settimanale e da Facebook contro il suo rivale François Fillon; operazione orchestrata da Jean-Pierre Jouyet [4]

Inoltre, la paura di Emmanuel Macron che la prossima volta che i social network siano utilizzati contro di lui si sovrappone alla volontà della NATO di dimostrare la continuità URSS-Russia in materia di propaganda. Cita dunque come esempio di manipolazione un'intervista di Sputnik a proposito della sua vita privata e la relazione circa una denuncia su un conto bancario all'estero.

 

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