IN GERMANIA l'assicurazione peer-to-peer ha già riscosso un notevole
successo. E presto potrebbe sbarcare anche in Italia. Si, perché
Friendsurance fa sapere di avere "ambizioni internazionali
e che il modello P2P può essere applicato in ogni mercato. Attualmente
stiamo valutando la possibilità di espansione in altri mercati",
conferma a Tom's Hardware Eva Genzmer, portavoce della società
assicurativa.
Ma cos'è esattamente un'assicurazione P2P? Un prodotto all'avanguardia che organizza gli assicurati in gruppi omologhi, magari per età, composizione famigliare e reddito, e riconosce a fine anno un parziale rimborso nel caso l'assicurazione non sia stata usata per far fronte a imprevisti. Ad esempio tra il 2013 e il 2014 più dell'80% dei clienti ha ricevuto in media il 33% dei premi. Nel 2014 a fronte di un esborso di 621,63 euro chi non ha avuto alcun tipo di incidente ha ottenuto un accredito a fine anno di 226,17 euro.
Al momento Friendsurance, che è presente sul mercato tedesco dal 2010, vanta 75mila clienti con una crescita costante di 200 al giorno. Il suo portfolio offre quattro tipi di prodotti assicurativi: hi-tech (smartphone, tablet, notebook e fotocamera), personale, casa e auto (senza rimborso annuale). "Ora abbiamo un numero di clienti paragonabile a una società assicurativa tedesca di medie dimensioni", ha dichiarato Sebastian Herfurth, co-fondatore di Friendsurance. "Facendo un paragone con le altre startup assicurative tecnologiche europee siamo molto più avanti nello sviluppo".
In effetti con la nascita di questa piccola società berlinese è nato il segmento P2P, che ormai consta di 15 realtà emergenti in 7 paesi. Il segreto di questo successo è legato a un modello di business basato su share-economy efficiente e sostenibile. Se il piccolo gruppo di assicurati non fa richieste riceve alla fine dell'anno una parte del premio. In caso di denunce questa cifra si abbassa progressivamente. Se i danni sono minimi viene sfruttato il premio pagato dal gruppo; per cifre superiori è l'assicurazione stessa ad aggiungere la differenza.
Ma cos'è esattamente un'assicurazione P2P? Un prodotto all'avanguardia che organizza gli assicurati in gruppi omologhi, magari per età, composizione famigliare e reddito, e riconosce a fine anno un parziale rimborso nel caso l'assicurazione non sia stata usata per far fronte a imprevisti. Ad esempio tra il 2013 e il 2014 più dell'80% dei clienti ha ricevuto in media il 33% dei premi. Nel 2014 a fronte di un esborso di 621,63 euro chi non ha avuto alcun tipo di incidente ha ottenuto un accredito a fine anno di 226,17 euro.
Al momento Friendsurance, che è presente sul mercato tedesco dal 2010, vanta 75mila clienti con una crescita costante di 200 al giorno. Il suo portfolio offre quattro tipi di prodotti assicurativi: hi-tech (smartphone, tablet, notebook e fotocamera), personale, casa e auto (senza rimborso annuale). "Ora abbiamo un numero di clienti paragonabile a una società assicurativa tedesca di medie dimensioni", ha dichiarato Sebastian Herfurth, co-fondatore di Friendsurance. "Facendo un paragone con le altre startup assicurative tecnologiche europee siamo molto più avanti nello sviluppo".
In effetti con la nascita di questa piccola società berlinese è nato il segmento P2P, che ormai consta di 15 realtà emergenti in 7 paesi. Il segreto di questo successo è legato a un modello di business basato su share-economy efficiente e sostenibile. Se il piccolo gruppo di assicurati non fa richieste riceve alla fine dell'anno una parte del premio. In caso di denunce questa cifra si abbassa progressivamente. Se i danni sono minimi viene sfruttato il premio pagato dal gruppo; per cifre superiori è l'assicurazione stessa ad aggiungere la differenza.
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