L'italiana "Demos e pi" ha reso noto che sondaggi effettuati in sei
Paesi dell'Unione Europea (UE) evidenziano una caduta verticale dei
consensi e della fiducia verso l'entità diretta da Bruxelles.
Nel gennaio del 2015, 1000 persone rappresentative selezionate in ognuno dei sei Paesi hanno fornito il loro punto di vista sull'UE. Spiegel online ha diffuso i risultati sorprendenti di questi sondaggi: solamente in Germania il 53% della
popolazione ha una valutazione positiva.
In Francia, Spagna e Polonia appena il 40% degli intervistati ha un'idea positiva riguardo all'Europa incarnata dall'UE. In gran Bretagna scende al 28% e in Italia solo il 27% della gente approva l'UE.
La rivista Spiegel online arriva a questa conclusione: "l'Europa non crede più all'Unione Europea". La classe dirigente politica apprenderà la dura lezione dei fatti? Sembra di no. Tant'e vero che continua a sopportare e difendere il tal Jean-Claude Juncker, l'uomo che ha permesso a 350 multinazionali di non pagare le tasse nei territori da dove hanno estratto fortune colossali.
Juncker è stato premiato con la presidenza della "Commissione europea" per aver stornato ingenti gettiti fiscali a favore del suo Lussemburgo. Per aver impoverito le nazioni europee a vantaggio del suo Granducato, ora più che mai un paradiso fiscale nel cuore del vecchio continente.
Gli europei non credono più all'Europa plasmata dai Juncker,
Schäuble et Dijsselbloem, dalle Merkell, dai luterani menagers politici del nord. Dai cooptati del tribalismo finanziario o designati come ministri finanziari o primi ministri da Goldman Sachs, Wall street, City, pronti a castigare la Grecia ma a finanziare generosamente la Giunta neonazi che affligge l'Ucraina.
I sondaggi sono peggiori quando valutano l'adesione all'euro come moneta unica. Solo il 23% dei Francesi pensano che l’Euro sia una buona cosa. Solo il 13% dei tedeschi e l'11% degli Italiani.
Nel gennaio del 2015, 1000 persone rappresentative selezionate in ognuno dei sei Paesi hanno fornito il loro punto di vista sull'UE. Spiegel online ha diffuso i risultati sorprendenti di questi sondaggi: solamente in Germania il 53% della
popolazione ha una valutazione positiva.
In Francia, Spagna e Polonia appena il 40% degli intervistati ha un'idea positiva riguardo all'Europa incarnata dall'UE. In gran Bretagna scende al 28% e in Italia solo il 27% della gente approva l'UE.
La rivista Spiegel online arriva a questa conclusione: "l'Europa non crede più all'Unione Europea". La classe dirigente politica apprenderà la dura lezione dei fatti? Sembra di no. Tant'e vero che continua a sopportare e difendere il tal Jean-Claude Juncker, l'uomo che ha permesso a 350 multinazionali di non pagare le tasse nei territori da dove hanno estratto fortune colossali.
Juncker è stato premiato con la presidenza della "Commissione europea" per aver stornato ingenti gettiti fiscali a favore del suo Lussemburgo. Per aver impoverito le nazioni europee a vantaggio del suo Granducato, ora più che mai un paradiso fiscale nel cuore del vecchio continente.
Gli europei non credono più all'Europa plasmata dai Juncker,
Schäuble et Dijsselbloem, dalle Merkell, dai luterani menagers politici del nord. Dai cooptati del tribalismo finanziario o designati come ministri finanziari o primi ministri da Goldman Sachs, Wall street, City, pronti a castigare la Grecia ma a finanziare generosamente la Giunta neonazi che affligge l'Ucraina.
I sondaggi sono peggiori quando valutano l'adesione all'euro come moneta unica. Solo il 23% dei Francesi pensano che l’Euro sia una buona cosa. Solo il 13% dei tedeschi e l'11% degli Italiani.
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