Arresti clamorosi quelli
di oggi nella Capitale. E’ stato infatti arrestato Marcello De Vito,
presidente del Consiglio comunale di Roma ed esponente di punta del M5S a
Roma. De Vito risulta indagato per corruzione ed è destinatario di
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo quanto emerso
dalle indagini avrebbe favorito il progetto per lo stadio della Roma del
costruttore Luca Parnasi. L’indagine ha acceso i riflettori su una
serie di operazioni di corruzione realizzate da noti “prenditori” come
Parnasi, Toti e Statuto attraverso l’intermediazione di un avvocato
(Mezzacapo) ed un uomo d’affari Pititto), che avrebbero agito da
raccordo con il presidente del Consiglio comunale di Roma al fine di
ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti
progetti immobiliari.
L’arresto è avvenuto nel quadro dell’indagine “Congiunzione astrale”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e diretta verso “persone dedite al compimento di condotte corruttive e di traffico di influenze illecite”. Risulta che i Carabinieri hanno eseguito altri tre arresti (uno in carcere e per i restanti due ai domiciliari). Coinvolti altri tre noti palazzinari della Capitale: i fratelli Pierluigi e Claudio Toti e uno dei famosi “furbetti del quartierino”, il costruttore Statuto.
Ma l’indagine non riguarda solo il nuovo Stadio della A.S. Roma a Tor di Valle (in realtà una vera e propria colata di cemento di cui lo Stadio è solo minima parte, ndr). Riguarda infatti anche la costruzione di un grande hotel presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere ma soprattutto i progetti speculativi sull’enorme area degli ex Mercati Generali nella zona Ostiense.
L’agenzia Ansa dà conto delle reazioni nel mondo politico della Capitale. Sotto shock i M5S: “Sono scioccata. Aspetto di capire meglio. Nelle chat la reazione è univoca. Tutti dicono “impossibile che sia successo“, afferma la consigliera Eleonora Guadagno. “Siamo annichiliti”, le fa eco, interpellata in merito, la collega Teresa Zotta. Che, a chi le chiede se si riuscirà ad andare avanti, risponde: “Vediamo, questa è dura. Ci incontreremo sicuramente, non posso credere ad una cosa del genere”.
Appare significativamente prudente la dichiarazione di Marco Miccoli del Pd sulla vicenda: “Fiducia nella magistratura. Se daremo un giudizio, lo daremo alla fine dell’iter processuale. Lo dico ai 5Stelle: noi siamo garantisti sempre. Non a secondo delle convenienze e delle persone che vengono indagate”. Una dichiarazione impeccabile, anche per il futuro. Perchè se l’indagine della magistratura è partita sulla base delle rivelazioni del costruttore Parnasi, anche dentro il Pd c’è chi non dorme sonni tranquilli. Parnasi è stato un costruttore generoso, molto generoso, anche verso le forze del centro-sinistra.
Sulla speculazione intorno allo Stadio per la Roma, abbiamo dedicato nel recente passato molta attenzione sul nostro giornale. Tra le molte denunce vogliamo qui ricordare il J’accuse di un amico e urbanista scomparso come Antonello Sotgia, e di Rossella Marchini.
P.S. Non si è fatta attendere molto la disperata reazione difensiva di Luigi Di Maio: – “Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle.
Quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi, a ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto.
Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile.
De Vito non lo caccio io, lo caccia la nostra anima, lo cacciano i nostri principi morali, i nostri anticorpi.”
Salvini, invece, che deve restituire solo 49 milioni e se la prende, per depistare, con 49 naufraghi e qualche soccorritore italiano, va bene così… E’ “un caro amico”.
L’arresto è avvenuto nel quadro dell’indagine “Congiunzione astrale”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e diretta verso “persone dedite al compimento di condotte corruttive e di traffico di influenze illecite”. Risulta che i Carabinieri hanno eseguito altri tre arresti (uno in carcere e per i restanti due ai domiciliari). Coinvolti altri tre noti palazzinari della Capitale: i fratelli Pierluigi e Claudio Toti e uno dei famosi “furbetti del quartierino”, il costruttore Statuto.
Ma l’indagine non riguarda solo il nuovo Stadio della A.S. Roma a Tor di Valle (in realtà una vera e propria colata di cemento di cui lo Stadio è solo minima parte, ndr). Riguarda infatti anche la costruzione di un grande hotel presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere ma soprattutto i progetti speculativi sull’enorme area degli ex Mercati Generali nella zona Ostiense.
L’agenzia Ansa dà conto delle reazioni nel mondo politico della Capitale. Sotto shock i M5S: “Sono scioccata. Aspetto di capire meglio. Nelle chat la reazione è univoca. Tutti dicono “impossibile che sia successo“, afferma la consigliera Eleonora Guadagno. “Siamo annichiliti”, le fa eco, interpellata in merito, la collega Teresa Zotta. Che, a chi le chiede se si riuscirà ad andare avanti, risponde: “Vediamo, questa è dura. Ci incontreremo sicuramente, non posso credere ad una cosa del genere”.
Appare significativamente prudente la dichiarazione di Marco Miccoli del Pd sulla vicenda: “Fiducia nella magistratura. Se daremo un giudizio, lo daremo alla fine dell’iter processuale. Lo dico ai 5Stelle: noi siamo garantisti sempre. Non a secondo delle convenienze e delle persone che vengono indagate”. Una dichiarazione impeccabile, anche per il futuro. Perchè se l’indagine della magistratura è partita sulla base delle rivelazioni del costruttore Parnasi, anche dentro il Pd c’è chi non dorme sonni tranquilli. Parnasi è stato un costruttore generoso, molto generoso, anche verso le forze del centro-sinistra.
Sulla speculazione intorno allo Stadio per la Roma, abbiamo dedicato nel recente passato molta attenzione sul nostro giornale. Tra le molte denunce vogliamo qui ricordare il J’accuse di un amico e urbanista scomparso come Antonello Sotgia, e di Rossella Marchini.
P.S. Non si è fatta attendere molto la disperata reazione difensiva di Luigi Di Maio: – “Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle.
Quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi, a ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto.
Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile.
De Vito non lo caccio io, lo caccia la nostra anima, lo cacciano i nostri principi morali, i nostri anticorpi.”
Salvini, invece, che deve restituire solo 49 milioni e se la prende, per depistare, con 49 naufraghi e qualche soccorritore italiano, va bene così… E’ “un caro amico”.
Nessun commento:
Posta un commento