Se
guardate il grafichetto sotto che rappresenta il saldo Target2 della
BCE sommata al saldo cumulato della Bilancia dei Pagamenti italiana
potete apprezzare come in Italia siano impiegati quasi 300 miliardi di
capitali esteri a fronte di quasi 800 miliardi di capitali italiani
impiegati all’estero. Ciò significa chiaramente che siamo di fronte alla
più grande fuga di capitali dal Sistema-Italia della storia. Quasi 500
miliardi di risparmi italiani utilizzati all’estero. Come mai questi
danari sono impiegati all’estero e non Italia? Semplice, perché lo stato
italiano non può indebitarsi in ossequio ai parametri di Maastricht. O
meglio ancora, chiamiamo le cose con il significato proprio: lo Stato
italiano non può mobilitare il risparmio degli italiani per erogare beni
e servizi agli stessi italiani. Il debito pubblico così va inteso (e
così andrebbe chiamato): “Risparmio interno mobilitato dallo Stato”. Il
debito pubblico non è il debito del bottegaio.
Dunque,
si può dire senza tema di essere smentiti che il debito pubblico (o le
“risorse italiane mobilitate dallo stato italiano”) potrebbe essere più
alto di quasi 500 miliardi, senza che lo stato italiano assorba neanche
un centesimo dal risparmio dei nostri “amici” stranieri. [Ovviamente
semplifico, perché è chiaro che se lo stato italiano desse una spinta
poderosa alla spesa pubblica, agli investimenti, dovrebbe mobilitare
meno perché una determinata quantità Q della cifra in questione verrebbe
mobilitata dalle imprese private e dalle famiglie].
Abbiamo
dunque margini enormi. Eh, ma il debito pubblico al 60% del Pil?
Semplice, non significa nulla. Nulla. Nulla. Il 60% è troppo per il
Venezuela e l’Argentina che rispettivamente hanno un rapporto debito/pil
pari al 30% e al 50%, ma non riescono a sostenerlo perché hanno i conti
con l’estero totalmente scassati; ed è pochissimo per il Giappone che
ha un rapporto debito/pil pari al 250% perché ha dei conti con l’estero
(e risparmi dei giapponesi) floridissimi.
E
allora perché gli “amici” europei ci sottopongono da anni a water
bording fiscale all’inseguimento di un rapporto debito/pil del 60% che
non significa nulla pur sapendo che abbiamo la possibilità di mobilitare
risorse italiane fino a 500 miliardi di euro?
Semplice,
perché hanno trovato la Cuccagna nelle formichine italiane. Se non è il
nostro stato a mobilitare per noi queste risorse [Perché gli è impedito
da regole folli e senza senso in valore assoluto, ma valide solo se
viste in relazione ai conti con l’estero] le mobiliteranno loro: se qui
nessuno le può impiegare il risparmio italiano corre all’estero.
Perché
la Cuccagna? Semplice, pensiamo ai nostri fraterni amici tedeschi che
ci impongono austerità. Ci danno tassi negativi sui loro Bund decennali:
ciò significa che lo stato tedesco mobilita risparmio italiano facendo
pagare gli italiani (tasso negativo) per dare miglior istruzione,
miglior cultura, miglior infrastrutture, miglior ricerca, migliore
sanità… ai tedeschi. Si, si, avete capito bene, noi italiani riceviamo
tassi negativi dai tedeschi per consentire ai tedeschi di godere della
vita e soprattutto di darci pubbliche lezioni su come si sta al mondo
sottoponendoci a pubblica gogna e facendoci passare per cialtroni.
Questo è il perverso meccanismo di Maastricht e del Fiscal Compact e delle folli e insignificanti regole quali l’output gap [che è un non sense
applicato a cose macroeconomiche] e l’applicazione di stupidi modelli
econometrici. Scoppiamo di soldi e ci fanno la lesina sugli 0,1% di
spesa, calcolati sulla base di un modello econometrico che, come tutti
questi modelli del menga, lasciano il tempo che trovano.
Perché
la classe dirigente italiana [mi riferisco a quella che capisce e
capiva, non al diplomato in dentiere Zingaretti. Sia detto senza offesa]
accetta tutto questo? Un Padoa Schioppa è ovvio che conosceva le
identità della Contabilità Economica Nazionale e lo stesso un Monti, ma
erano e sono accecati dall’idea dello Stato Minimo, dello Stato
Sentinella: bisogna affamare “la Bestia” [lo Stato] per costringerlo a
uscire dalle cose economiche per concentrarsi in quelle poche cose che
secondo i dogmi liberisti lo stato deve fare: Difesa, Giustizia,
Pubblica Sicurezza e Stop.
Altri
come Prodi, semplicemente perché di economia non capiscono nulla: sì
si, l’hanno fatto professore, lo chiamano “economista”, ma questo non
capisce una beata mazza. Proprio non conosce le identità contabili. Non
sa nulla. Se no come lo spieghi uno che farnetica di necessità “di
attrarre i capitali stranieri in Italia” quando i dati ci dicono che
scoppiamo di risparmi nostri, che non possiamo però utilizzare in
ossequio a parametri folli e siamo costretti a impiegarli a tassi
negativi, per esempio, in Germania? Solo un cretino può dire cose del
genere, e se cretino non è fate voi le ipotesi che preferite.
E
nel frattempo in Italia ci crollano i ponti in testa. Stanno per andare
in pensione 50.000 medici e non possiamo sostituirli perché –
nonostante i nostri giovani facciano a pugni per riuscire ad entrare in
una Facoltà di Medicina – formarli costa soldi e lo stato non può
spendere. Una follia.
E
qui la finisco, perché se inizio a scrivere tutto quello che dovrei
scrivere Céline sarebbe un dilettante dell’insulto. Batterei anche il
suo virtuosismo nell’Arte Sublime.
Un’ultima cosa. Il grafico che vi propongo non viene da chissà quale sito complottista, ma direttamente dal Bollettino Economico 1/2019 della Banca d’Italia (pag. 24). Una prece e sipario. Amen.
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