È un segreto noto che la rete di “Soros” abbia ampia influenza sul
Parlamento europeo e altre istituzioni dell’Unione europea. L’elenco di
Soros è stato reso pubblico recentemente. Il documento elenca 226
parlamentari europei di tutto lo spettro politico, tra cui
l’ex-presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, l’ex-presidente
belga Guy Verhofstadt, sette vicepresidenti e numerosi commissari,
coordinatori e questori. Costoro promuovono le idee di Soros, come ad
esempio far entrare più migranti, matrimoni omosessuali, integrazione
dell’Ucraina nell’UE e contrastare la Russia. Vi sono 751 membri nel
Parlamento europeo. Significa che gli amici di Soros hanno più di un
terzo dei seggi. George Soros, investitore ungaro-statunitense fondatore
e proprietario dell’ONG Open Sociaty Foundation, incontrava il
presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker “senza alcuna agenda trasparente in una riunione a porte chiuse”
e sottolineava come le proposte dell’UE per ridistribuire quote di
migranti nell’UE siano simili ai programmi autoprodotti da Soros per
affrontare la crisi. Il finanziere miliardario ritiene che l’Unione
europea debba ricevere milioni di immigrati da Medio Oriente ed Africa
settentrionale, fornire a ciascuno di essi 15000 euro di aiuti all’anno e
posizionarli negli Stati membri dove non vogliono andare e non sono
benvenuti. Il Primo ministro ungherese Viktor Orbán accusava l’UE di
“prendere ordini” da Soros, ritenendo che il miliardario dai confini
aperti sia dietro gli attacchi all’Ungheria. Il motivo è il tentativo
del governo d’intraprendere un’azione legale con una nuova legge che
richiede che le organizzazioni della società civile sostenute da
stranieri, molte finanziate da Soros, elenchino i grandi donatori esteri
su un registro pubblico e siano trasparenti sulle fonti di
finanziamento nelle loro pubblicazioni. Il governo ungherese tenta di
chiudere l’Università dell’Europa Centrale di Budapest, fondata da
Soros. “L’Unione europea è in difficoltà perché i suoi capi e burocrati adottano decisioni come queste“, dichiarava Orbán. “La
gente appoggia l’ideale dell’Unione Europea. Allo stesso tempo, non ne
sopporta la leadership, perché insulta gli Stati membri con cose del
genere e abusa del proprio potere. Tutti in Europa lo vedono, ecco
perché la leadership europea non è rispettata”.
Il gruppo di Visegrad cerca di opporsi alla pressione dell’UE sulla politica degli immigrati. La Commissione europea per la migrazione e gli affari interni propone un nuovo disegno di legge per rendere obbligatori i contingenti di migranti. Almeno 30 supporter di Soros lavorano nella commissione. Molti elencati nel documento sono noti per gli attacchi alla Russia. Per esempio, Rebecca Harms, deputata del Partito verde tedesco, chiede regolarmente al Parlamento europeo di rafforzare le sanzioni contro Mosca. Guy Verhofstadt accusa la Russia di ogni cosa che va male in Europa. Il suo articolo Mettere Putin a suo posto ha fatto casino l’anno scorso. Nel 2012, l’ex-premier croato Tonino Picula, a capo di una missione di osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), denigrava le elezioni presidenziali russe del 2012 come ingiuste, dicendo che erano “sprofondate” a favore di Vladimir Putin. L’elenco di Soros pone la domanda di come le politiche dell’UE contrastino cogli interessi degli europei. La risposta è la corruzione. I politici corrotti da Soros ballano sulle sue note. Lottano contro i tentativi dei leader nazionali di proteggere gli interessi dei propri popoli. Spesso chi si oppone a tale politica deve affrontare la resistenza delle élite politiche dei propri Paesi. Lo scontro tra Orbán e la rete Soros è un buon esempio che ne illustra il funzionamento. Il Parlamento europeo influenzato dagli amici di Soros spinge l’Europa a suicidarsi lasciando entrare milioni di migranti. Ciò dimostra che la democrazia europea europea è una facciata che nasconde le attività di un potere feudale col signorotto locale che detiene le redini. Difficilmente si può chiamare potere del popolo. La pubblicazione dell’elenco di Soros fornisce un indizio per capire chi governa l’UE e chi istiga sentimenti russofobi in Europa. In realtà, accade quando Paesi membri dell’UE come l’Ungheria sono assieme alla Russia quando si oppongono alle stesse forze statunitensi, pur proteggendo sovranità ed indipendenza. È il momento per gli europei di pensare a mutare sistema eliminando la pressione esterna.
Il gruppo di Visegrad cerca di opporsi alla pressione dell’UE sulla politica degli immigrati. La Commissione europea per la migrazione e gli affari interni propone un nuovo disegno di legge per rendere obbligatori i contingenti di migranti. Almeno 30 supporter di Soros lavorano nella commissione. Molti elencati nel documento sono noti per gli attacchi alla Russia. Per esempio, Rebecca Harms, deputata del Partito verde tedesco, chiede regolarmente al Parlamento europeo di rafforzare le sanzioni contro Mosca. Guy Verhofstadt accusa la Russia di ogni cosa che va male in Europa. Il suo articolo Mettere Putin a suo posto ha fatto casino l’anno scorso. Nel 2012, l’ex-premier croato Tonino Picula, a capo di una missione di osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), denigrava le elezioni presidenziali russe del 2012 come ingiuste, dicendo che erano “sprofondate” a favore di Vladimir Putin. L’elenco di Soros pone la domanda di come le politiche dell’UE contrastino cogli interessi degli europei. La risposta è la corruzione. I politici corrotti da Soros ballano sulle sue note. Lottano contro i tentativi dei leader nazionali di proteggere gli interessi dei propri popoli. Spesso chi si oppone a tale politica deve affrontare la resistenza delle élite politiche dei propri Paesi. Lo scontro tra Orbán e la rete Soros è un buon esempio che ne illustra il funzionamento. Il Parlamento europeo influenzato dagli amici di Soros spinge l’Europa a suicidarsi lasciando entrare milioni di migranti. Ciò dimostra che la democrazia europea europea è una facciata che nasconde le attività di un potere feudale col signorotto locale che detiene le redini. Difficilmente si può chiamare potere del popolo. La pubblicazione dell’elenco di Soros fornisce un indizio per capire chi governa l’UE e chi istiga sentimenti russofobi in Europa. In realtà, accade quando Paesi membri dell’UE come l’Ungheria sono assieme alla Russia quando si oppongono alle stesse forze statunitensi, pur proteggendo sovranità ed indipendenza. È il momento per gli europei di pensare a mutare sistema eliminando la pressione esterna.
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