Venti miliardi alle banche in dissesto. Cinque miliardi per combattere vecchie e nuove indigenze create
alla crisi economica. Questi sono i numeri per le priorità del governo e
quali invece situazioni di rincalzo. Con un elemento aggiuntivo: più
della metà dei soldi stanziati per le banche (13 miliardi) sono già
stati spesi. Per i poveri si vedrà, forse, l’anno prossimo visto che
tutta la manovra sembra avere un evidente sapore elettorale. Il solito
bidone all’italiana. Alle
banche gestite da manigoldi con criteri delinquenziali, o quasi, il
governo e il parlamento hanno regalato fior di miliardi, evitando con
cura di denunciare pubblicamente i responsabili dei fallimenti, mentre
ai miserabili riservano qualche spicciolo, la cui distribuzione sarà
soggetta alle consuete regole burocratiche, e avverrà all’insegna del
pressappochismo. Con i criteri di selezione di cui si parla i veri
bisognosi corrono il rischio di essere penalizzati a favore dei finti
indigenti, quelli che ufficialmente sono in bolletta ma in realtà
evadono il fisco. Pertanto si parte col piede sbagliato e si sommeranno
ingiustizie a ingiustizie. Seconda ragione. Da anni ogni partito predica
la necessità di ridurre le tasse. Ottima idea, però mai realizzata per
mancanza di fondi. Infatti le imposte crescono e il debito pure,
cosicché si crea l’esigenza di inasprire i tributi. Altro che
abbassarli. Dove si andranno a prendere i denari per i diseredati? Non
si capisce. È vero che si possono fare le nozze coi fichi secchi, ma
stavolta non si vedono nemmeno i fichi. La sensazione è che il governo
approvi certi provvedimenti non perché finalizzati alla giustizia
sociale, bensì a fini elettorali. Un po’ di quattrini seminati in giro
sperando di raccogliere i frutti nelle urne. La lotta alla povertà non
si vince con i regali. Occorre dare impulso all’economia consentendo
agli imprenditori di creare lavoro. Hanno bisogno di aiuti, non di
essere continuamente scoraggiati e avviliti. La lezione a Palazzo Chigi
dovrebbero averla capita. Renzi ha regalato bonus a destra e a manca
(dagli 80 euro al bonus per i neo-maggiorenni). Pensava di essersi
comprato il consenso degli elettori. Invece ha finito per diventare
l’uomo politico più odiato dagli italiani.
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