Scoperto un altro buco nella cosiddetta “Buona scuola”: non ci sono insegnanti di sostegno. A lanciare l'allarme è l'Anief, che sottolinea come l'allerta sia partito nelle ultime ore: A Milano, per esempio, come ha detto il provveditore, ne mancano 1.900. Il numero così elevato è in relazione all’elevato numero di studenti disabili, che negli ultimi anni sono aumentati toccando la cifra di più di 12mila. Sono arrivate 700 certificazioni in più solo nell'ultimo mese, dicono al provveditorato, e “noi non abbiamo insegnanti per loro nonostante potremmo assumerne tantissimi”. E non è solo una necessità dei grandi centri del Nord, 'perché lo stesso problema c'è in Sicilia o in Calabria: mancano gli specialisti, non ce ne sono in tutta Italia'. Anche perché quelli che ci sono continuano a
fare i supplenti'.
''Si tratta di un vero e proprio bug contenuto nella riforma – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - perché invece di cancellare la piaga del precariato scolastico, quella che il premier ha più volte chiamato 'supplentite', si è agito nel modo opposto: si continuano a tenere ai box, come supplenti, oltre 12mila docenti che, dopo essersi formati loro spese nelle università indicate dallo Stato, pagando circa 3mila euro a testa, potevano tranquillamente essere immessi in ruolo attraverso il piano straordinario di assunzioni previsto dalla riforma. Ancor di più perché i posti vacanti sono tre volte tanto: l'anno prossimo, infatti, partirà con 90mila cattedre di sostegno coperte da personale di ruolo su oltre 120mila posti a tutti gli effetti vacanti''. "Non sono affatto numeri ingigantiti - secondo Anief - ma quelli necessari per garantire il diritto allo studio di più di 240mila alunni disabili certificati con problemi di apprendimento. La carenza di docenti specializzati per i disabili riguarda tutte le regioni: ''nel Lazio mancano circa 700 insegnanti di sostegno''. La situazione in provincia non è migliore: a Pistoia ci sono ''46 cattedre vuote sul sostegno, ma mancano gli insegnanti'', a Prato le immissioni in ruolo non sono bastate: rimangono da coprire 34 cattedre per il sostegno. Potremmo andare avanti, ma ci fermiamo qui", rileva il sindacato.
Eppure, aggiunge, "quello delle graduatorie esaurite è un problema che poteva essere tranquillamente superato. Governo e Parlamento, infatti, non hanno permesso l'accesso nelle GaE dei 12.840 insegnanti di sostegno specializzati negli ultimi anni, attraverso il primo e secondo ciclo di Tfa: si tratta di docenti - selezionati su un numero preciso di posti individuato annualmente dal Miur - che hanno svolto lo stesso percorso formativo dei colleghi che si sono specializzati nel sostegno alla disabilità, sino al 2011, attraverso le Ssis. Invece, tutti questi specializzati, malgrado la Buona Scuola, anche quest'anno continueranno a sottoscrivere una supplenza - ad anno scolastico iniziato - su convocazione del dirigente scolastico".Dai conteggi della rivista Tuttoscuola risulta che, complessivamente, se si tiene conto anche delle cattedre comuni, ''delle 71.143 domande presentate ne dovrebbero andare a buon fine soltanto 55.373''.
fare i supplenti'.
''Si tratta di un vero e proprio bug contenuto nella riforma – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - perché invece di cancellare la piaga del precariato scolastico, quella che il premier ha più volte chiamato 'supplentite', si è agito nel modo opposto: si continuano a tenere ai box, come supplenti, oltre 12mila docenti che, dopo essersi formati loro spese nelle università indicate dallo Stato, pagando circa 3mila euro a testa, potevano tranquillamente essere immessi in ruolo attraverso il piano straordinario di assunzioni previsto dalla riforma. Ancor di più perché i posti vacanti sono tre volte tanto: l'anno prossimo, infatti, partirà con 90mila cattedre di sostegno coperte da personale di ruolo su oltre 120mila posti a tutti gli effetti vacanti''. "Non sono affatto numeri ingigantiti - secondo Anief - ma quelli necessari per garantire il diritto allo studio di più di 240mila alunni disabili certificati con problemi di apprendimento. La carenza di docenti specializzati per i disabili riguarda tutte le regioni: ''nel Lazio mancano circa 700 insegnanti di sostegno''. La situazione in provincia non è migliore: a Pistoia ci sono ''46 cattedre vuote sul sostegno, ma mancano gli insegnanti'', a Prato le immissioni in ruolo non sono bastate: rimangono da coprire 34 cattedre per il sostegno. Potremmo andare avanti, ma ci fermiamo qui", rileva il sindacato.
Eppure, aggiunge, "quello delle graduatorie esaurite è un problema che poteva essere tranquillamente superato. Governo e Parlamento, infatti, non hanno permesso l'accesso nelle GaE dei 12.840 insegnanti di sostegno specializzati negli ultimi anni, attraverso il primo e secondo ciclo di Tfa: si tratta di docenti - selezionati su un numero preciso di posti individuato annualmente dal Miur - che hanno svolto lo stesso percorso formativo dei colleghi che si sono specializzati nel sostegno alla disabilità, sino al 2011, attraverso le Ssis. Invece, tutti questi specializzati, malgrado la Buona Scuola, anche quest'anno continueranno a sottoscrivere una supplenza - ad anno scolastico iniziato - su convocazione del dirigente scolastico".Dai conteggi della rivista Tuttoscuola risulta che, complessivamente, se si tiene conto anche delle cattedre comuni, ''delle 71.143 domande presentate ne dovrebbero andare a buon fine soltanto 55.373''.
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