I cittadini spagnoli sono tornati a scendere massicciamente in
piazza questa Domenica a Madrid, la capitale spagnola, per denunciare le
misure di austerità imposte dalle entità nazionali e internazionali tra
cui la Troika, composta da BCE, dal FMI e dalla Commissione Europea.
Migliaia di manifestanti si sono diretti verso il Congresso dei
deputati scandendo in coro slogans come “por la Libertades, los derechos
y los servicios publicos”. “Contro il colpo di Stato politico ed
economico” (“Contra el golpe de Estado político y económico”).
“Ci troviamo qui come tutta la cittadinanza in massa, uniti nel
rivendicare che sia messa fine in una sola volta la politica
dell’austerità che ci impone la Troika (BCE, FMI, Commissione Europea)”,
ha denunciato l’attivista Julio Rodriguez.
Di certo, sotto lo
sguardo dei duemila poliziotti schierati in assetto antisommossa, sono
stati in decine di migliaia gli spagnoli che, partendo da quattro
diversi punti della capitale, ieri hanno partecipato alla marcia verso
il parlamento per protestare contro gli aumenti delle tasse e i tagli
alla spesa pubblica del governo del premier Mariano Rajoy, contro una
disoccupazione che ha toccato il 26% della popolazione e la corruzione.
I manifestanti hanno denunciato le misure di austerità che stanno
pregiudicando i servizi sociali dall’inizio della crisi economica con
gridi di “Sanidad Publica” o con canti come “non permetteremmo neppure
un solo sfratto in più” (“No permitimos un desahucio más) ” o “No son
muertos, son asesinatos”.
Appoggiati da movimenti di cittadini e
da partiti politici fra questi Podemos, il partito ecologista, quelle
eco socialista, il Partito Comunista di Spagna, gli oppositori hanno
richiesto al governo di Mariano Rajoy di revocare le riforme del lavoro
(il “Jobs Act “spagnolo) e la legge di sicurezza conosciuta come la” Ley
mordaza”.
Tra i movimenti autonomi si distinguevano quello dei
gruppi come la “Plataforma de Afectados por la Hipoteca” (PAH) di
Madrid, la “Marea Verde e Blanca”, la “Mesa en defensa de la Sanidad
Publica”, ecc., tutte le associazioni che si oppongono alla politica di
privatizzazioni e di cessione dei servizi alle grandi multinazionali,
politica perseguita dal governo in ossequio alle direttive europee.
Ad esempio il rappresentante del PAH, Pablo Villadangos, ha
sottolineato che la sua formazione richiede la cessazione degli sfratti
forzati ed il condono dei debiti delle famiglie pregiudicate dalle
ipoteche sulle proprie abitazioni.
D’altra parte, Mariano
Santiago, che rappresenta la Marea Verde, ha reclamato la fine della
privatizzazione dell’insegnamento pubblico, informando che il
collettivo ha indetto una convocazione dei sindacati alla convocazione
di uno sciopero degli insegnanti per il 17 di Marzo nella provincia di
Madrid.
Il tutto alla luce della crisi economica che, iniziata
nel 2008, ha prodotto misure di austerità imposte dal governo per
superare i problemi finanziari, ma con queste è arrivata la crescita
delle disuguaglianze, la povertà, gli sfratti forzati, la disoccupazione
di massa e questo ha creato indignazione nella popolazione.
Si
sono verificati incidenti e scontri con la polizia al margine della
manifestazione, quaranta feriti, non gravi, e 45 persone arrestate, tra
cui 9 minori. Questo il bilancio delle manifestazioni.
L’opinione
pubblica spagnola è sempre più insofferente nei confronti del governo
Rajoy e delle politiche di austerità e di privatizzazioni messe in atto
da questo, in applicazione delle direttive europee. La popolarità dei
partiti filo governativi è crollata ed i sondaggi prevedono una forte
crescita dei movimenti e partiti di protesta, in particolare del Partito
“Podemos” , il principale partito d’opposizione che richiede la fine
delle politiche imposte da Bruxelles ed il ripudio della Troika. Le
elezioni politiche sono previste nel paese per la fine di quest’anno.
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