L’eurozona sta andando incontro ad un conflitto molto rischioso – ha
dichiarato Horn al quotidiano Handelsblatt -. Se la Grecia dovesse tener
fede alla sue minacce e mettere fine alla politica di austerita’ e al
servizio del debito, il resto dell’eurozona dovrebbe mettere le carte in
tavola. Se la Ue rimarra’ ferma nella sua attuale linea che prevede
sostegno economico solo a fronte di una combinazione di austerita’,
riforme strutturali a spese dei lavoratori, l’eurozona nella sua forma
attuale rischia di essere alla fine”, ha avvertito Horn.
La posizione di Horn tuttavia è minoritaria, in Germania, dove un sondaggio ha espresso un’ampia maggioranza (oltre il 60%) di tedeschi contrari alle richieste del governo Tsipras, e del tutto avversata dall’attuale ministro dell’Economia e delle Finanze, Schaeuble, che ha ribadito senza mai cambiare posizione che la Grecia ha un unico “interlocutore” al quale deve assoggettarsi, ed è la troika formata da Bce, Fmi e Ue, rispettando gli accordi (capestro) presi a suo tempo dal precedente governo Samaras.
E’ una posizione così lontana dalle richieste della Grecia, che ben difficilmente si troverà una mediazione che possa soddisfare entrambe le parti. Gli esperti economici nominati dalla cancelliera Merkel, in ogni caso, a maggioranza sono schierati sulla posizione del governo di Berlino. Intransigente e per ciò stesso miope, non volendo considerare l’ipotesi che viceversa la Germania abbia già pronto – come da più parti si sostiene – un piano preciso per la fine dell’euro tra pochi mesi.
La posizione di Horn tuttavia è minoritaria, in Germania, dove un sondaggio ha espresso un’ampia maggioranza (oltre il 60%) di tedeschi contrari alle richieste del governo Tsipras, e del tutto avversata dall’attuale ministro dell’Economia e delle Finanze, Schaeuble, che ha ribadito senza mai cambiare posizione che la Grecia ha un unico “interlocutore” al quale deve assoggettarsi, ed è la troika formata da Bce, Fmi e Ue, rispettando gli accordi (capestro) presi a suo tempo dal precedente governo Samaras.
E’ una posizione così lontana dalle richieste della Grecia, che ben difficilmente si troverà una mediazione che possa soddisfare entrambe le parti. Gli esperti economici nominati dalla cancelliera Merkel, in ogni caso, a maggioranza sono schierati sulla posizione del governo di Berlino. Intransigente e per ciò stesso miope, non volendo considerare l’ipotesi che viceversa la Germania abbia già pronto – come da più parti si sostiene – un piano preciso per la fine dell’euro tra pochi mesi.
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