venerdì 4 luglio 2014

RENZI: CREDERGLI O NON CREDERGLI?

Con Renzi ci vuole prudenza. Tra qualche mesi i fatti assegneranno a Renzi un potere costituente – se manterrà le promesse – o il titolo di ciarlatano e golpista – sempre che non gli donino una scappatoia democristiana per evitare questo aut aut.
Renzi ha ottenuto un ampio consenso popolare alle elezioni europee e un ampio consenso parlamentare piegando persino Grillo grazie non solo allo sfacciato appoggio mass-mediatico ma pure a una serie di promesse tanto convincenti quanto sinora non mantenute, ossia il calendario riformatore di marzo, nonché il garantito rilancio della domanda interna attraverso il bonus degli 80 euro.
Ultimamente ha rilanciato alla grande le sue promesse grazie al i risultati delle elezioni europee e dichiarando di aver ottenuto il via libera alla sua linea di investimenti e allentamenti.
Forte del suddetto consenso, comunque lo abbia ottenuto, nonché di una ampia ma artificiale maggioranza alla Camera, dovuta a frazioni percentuali e al superpremio di maggioranza (200 seggi) costituzionalmente dichiarato illegittimo dalla sentenza n. 1/2014, ora vuole riformare tutto, dalla Costituzione alle leggi elettorali, alla pubblica amministrazione, alla giustizia, senza passare per la legittimazione di un voto politico né per i referendum.
Dice che bisogna fare di corsa queste riforme perché l’UE avrebbe detto che, se le facciamo, ci consentirà di fare gli investimenti e di rilanciare l’economia. Ma è vero che l’UE lo ha detto? E’ vero che esiste un patto in tal senso? Oppure è falso, è una millanteria con cui Renzi ci vuole indurre ad accettare le riforme che vuole fare lui o chi gli sta dietro, per suoi interessi? Bisogna vederci chiaro, e indispensabile che quel patto venga dichiarato in modo vincolante, ufficialmente, dalla UE, e non solo da Renzi o solo informalmente da qualche altro politico. Se la UE non lo farà, ciò sarà un indizio che le affermazioni di Renzi sono millanterie.
Se è vero che ha ottenuto dalla UE ciò che afferma; se, come promette e assicura, riuscirà a riformare l’Europa e i suoi meccanismi finanziari nonché a rilanciare l’economia europea e quella italiana in particolare; se riuscirà a invertire la recessione, a riassorbire la disastrosa disoccupazione, a rilanciare investimenti e consumi, a fermare l’emigrazione di capitali e cervelli; allora avrà un legittimo potere costituente per fare ciò che vuole fare, cioè rifondare o riorganizzare il Paese.
Se al contrario il suo si rivelerà un bluff, se sono veri i documenti pubblicati dalla stampa non governativa ed esibiti da alcuni esponenti politici indipendenti, cioè se è vero che Renzi, contrariamente a ciò che afferma, non ha ottenuto margini per investimenti come assicurato, e che anzi deve applicare più rigore di bilancio e nuove tasse per rientrare nei vincoli di Maastricht e nelle imposizioni della Commissione, allora egli si rivelerà un millantatore.
Finché questo dubbio non sarà chiarito oggettivamente, è pericoloso e irrazionale dargli il potere che pretende e consentirgli di togliere ulteriore rappresentanza all’elettorato abolendo l’elettività del Senato.
Quindi aspettate prima di permettergli di fare un Senato a nomina essenzialmente partitocratica e non eletto dai cittadini.
Aspettate a consentirgli di fare anche, con l’Italicum, una Camera nominata dai segretari dei partiti politici e dominata in base a una piccola maggioranza moltiplicata incostituzionalmente dal premio di maggioranza.
Aspettate prima di lasciargli immettere nel parlamento decine di deputati nominati mediante meccanismi accidentali e senza collegamento con la volontà espressa dai cittadini nel voto.
Aspettate prima di lasciargli escludere dalla rappresentanza nell’unica camera elettiva milioni e milioni di elettori che sarebbero esclusi dallo sbarramento.
Ricordate che il consenso e la legittimazione di cui ora gode li ha ottenuti a credito e che finora non ha mantenuto un solo punto delle sue promesse.
E ricordategli la seguente, semplicissima ricetta:
l.per la Camera, che vota la fiducia al governo e le leggi proposte: sistema elettorale
maggioritario con premio di maggioranza assegnato attraverso il ballottaggio.
2. per il Senato, che vota sulle riforme costituzionali ed elegge i poteri neutri e di garanzia quali il capo dello Stato, i giudici costituzionali, e componenti laici del CSM, le autorità di garanzia e le commissioni di controllo: sistema proporzionale senza sbarramento, in modo di includere e rappresentare fedelmente tutto l’elettorato.

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