In questo post intendo descrivere con grande
semplicità la situazione italiana, alla luce degli accadimenti
internazionali e delle grandi manovre geopolitiche.
Gli euroservi filo-atlantici hanno vinto e stravinto nel nostro paese,
che tengono saldamente in pugno e nessun aiuto esterno, tale da
invertire la direzione di marcia, sembra concretarsi.
Procedendo con un po’ di ordine, all’interno del paese notiamo che:
1) Le europee hanno consacrato Renzi nuovo Quisling “sine die” di
globalisti ed eurocrati, l’agente del grande capitale finanziario
internazionalizzato che ha il compito di “fare le riforme che il paese
aspetta”, cioè di svendere patrimonio pubblico e aziende, demolire
ancora un po’ il mercato interno, indebolire la struttura produttiva ed
espropriare definitivamente il lavoro dei diritti. Con il quaranta per
cento dei voti espressi, Renzi e i suoi scagnozzi potranno anche
sterminarci tutti. Tanto, sono “legittimati dal voto popolare”.
2)Il pd ha saldamente in
mano le istituzioni e buona parte dei centri di potere. I suoi alleati
(collaboratori dei collaborazionisti, o servitori dei servi se si
preferisce) sono deboli comprimari, come la ncd alfaniana, se non attori
inconsistenti, nel caso di scelta civica, o condannati a un pieno e
irreversibile declino, come nel caso di Berlusconi e forza Italia.
3) L’opposizione non esiste, perché m5s mostra di voler saltare sul
carro del vincitore “partecipando” alle riforme, in sostituzione di
forza Italia, e la lega tende all’accordo, rendendosi disponibile a
votarne alcune in parlamento. Non consideriamo neppure sel, che sarà in parte fagocitato dal pd.
4) Gli indicatori
della situazione economica e sociale, già negativi, volgono ancor di più
al brutto, perché continua l’applicazione delle politiche volutamente
recessive ordinata dalla bce, consigliata dal fmi e imposta dai “mercati
finanziari”. Il debito pubblico raggiunge il picco di 2.166 miliardi di
euro, mentre la pressione fiscale, già insostenibile, è destinata ad
aumentare (per non parlare della disoccupazione). Segno che la tanto
conclamata crescita è molto meno importante del rigore contabile, da
mantenere ad ogni costo. Le fandonie propagandistiche di Renzi su
crescita e allentamento del (o flessibilità nel) rigore lasciano il
tempo che trovano. Continua come incubo il “sogno europeo”.
5)
Non vi è la ben che minima traccia, in questo paese, di una vera
protesta politica e sociale, poiché la presenza di m5s, unitamente
all’idiotizzazione mediatica sempre più spinta della popolazione, non
lascia spazi al sorgere di un’alternativa reale, capace di aggregare e
mobilitare le masse.
Se consideriamo la
situazione internazionale, non abbiamo di che stare allegri. L’offensiva
globalista, che si serve degli usa, della nato, dei mercenari e
addirittura degli estremisti islamici è in pieno corso, in diverse parti
del mondo. Il “soft power” obamiano significa, nel concreto,
destabilizzazione d’interi paesi con le armi e l’uso di mercenari,
generando guerre civili e “conflitti a bassa intensità” che fanno strage
di civili e d’innocenti. Ucraina, Siria e Iraq sono testimonianze
chiare, in proposito. Inoltre, resta insidiosamente aperta la questione
israelo-palestinese. A livello internazionale, notiamo che:
a)
In Ucraina si sta giocando una partita importantissima per il controllo
del continente europeo con la Federazione Russa e, almeno per ora, la
triade del male usa-nato-ue sembra avere la meglio. In Ucraina orientale
e nel Donbass i mercenari (guardia nazionale ucraina, pravi sektor, una
parte dell’esercito) sono all’attacco, la popolazione subisce
bombardamenti, i profughi si moltiplicano e così le provocazioni nei
confronti della Russia, con ordigni esplosivi che cadono oltre il
confine. La prudenza russa è dettata dal fatto che la stessa potenza
antagonista degli usa (e dei globalisti occidentali) è dipendente dal
gas, che deve vendere anche in Europa, ma anche dalla necessità di
evitare un pericoloso conflitto che potrebbe allargarsi e imporre l’uso
di armi non convenzionali. L’impressione è che la triade del male, con
l’azione armata dello stato-canaglia ucraino, voglia anzitutto provocare
l’esodo della popolazione russofona. Non è escluso, però, che gli usa –
e soprattutto i globalisti occidentali che li manovrano – intendano
spingere in là le provocazioni fino a far scoppiare un conflitto
nucleare con la Russia, convinti di vincerlo con il primo colpo.
Vanificando, poi, con l’uso degli scudi antimissile la successiva
risposta. Questa è la cosa più terribile in assoluto, per tutti noi.
b) In Siria l’esercito di Assad ha guadagnato un po’ di terreno, negli
ultimi mesi, riconquistando città importanti come Homs, contro uno
schieramento armato di tagliagole infiltrati e d’insorti prezzolati che
si combattono a vicenda, senza un reale sostegno della popolazione.
Bashar al-Assad nel giugno di quest’anno è stato riconfermato presidente
con il consenso di oltre i due terzi dei siriani, nonostante la
criminalizzazione operata nei suoi confronti dai media internazionali.
Ma anche in Siria la guerra continua, la vittoria contro le forze del
male sembra ancora lontana e altre azioni destabilizzanti,
americano-islamosaudite-sioniste, sono molto probabili nei prossimi
mesi.
c) L’avanzata dello stato islamico in Iraq, fino a
un’ottantina di chilometri da Bagdad, può essere letta come una manovra
ai danni della Siria resistente e dell’Iran, che darà la possibilità di
attaccare la Siria da oriente e di sancire la definitiva frantumazione
dell’Iraq. L’esercito irakeno sembra essersi dissolto, gli aerei da
combattimento mancano, ma è proprio questo il risultato che gli
americani volevano ottenere, non addestrando e supportando adeguatamente
le truppe irakene, non fornendo i vitali F16 e non intervenendo
militarmente contro l’isis, che possiamo considerare, sia pur
indirettamente, una loro “creatura”.
d) La situazione a Gaza
ridiventa esplosiva, con la possibilità di un attacco terrestre
israeliano. Nonostante le brevi tregue, umanitarie o meno, c’è la
possibilità che la vicenda israelo-palestinese aggravi la situazione in
Medio oriente, con rischi di allargamento del conflitto. Hamas non
cederà e neppure israele, per cui l’attacco terrestre, annunciato da
qualche giorno ma non ancora partito, sembra abbastanza probabile.
e) In Francia il tremebondo euroservo Hollande, è ancora alla presidenza della repubblica, nonostante gli
scandali, il biasimo dei francesi e la sconfitta alle europee. Il Front
National non sembra in grado, da solo, di dare una spallata decisiva
anticipando le presidenziali del 2017. In
Gran Bretagna, Farage del UKIP è stato colpito da uno scandalo
giudiziario e il referendum
per l’uscita dalla ue non c’è ancora.
In conclusione, tutti i
fattori endogeni ed esogeni sopra elencati ci fanno capire che la
speranza di salvarsi per l’Italia non c’è, e che siamo ormai “fuori
tempo massimo”. Il nemico ha vinto in Italia, ma soprattutto sta
vincendo nella dimensione geopolitica planetaria, o almeno in Europa e
in Medio oriente. Putin va in Brasile per l’incontro dei BRICS, che
unendosi in modo più stretto potrebbero contrastare il disegno
geopolitico globalista-occidentale, ma nega che Brasile, Russia, India,
Cina e Sudafrica potranno costituire una vera e propria alleanza
militare. Nonostante tutto, il dollaro è ancora la moneta chiave e gli
usa il prestatore di ultima istanza nel mondo. Per quanti anni ancora?
Comunque sia, per noi, in Italia, è già troppo tardi.
Renzi e
il pd, a fronte di una clamorosa e persistente passività della massa
rimbecillita, gestiranno allegramente il disastro finale, vendendolo
come “le necessarie riforme” per l’ammodernamento del paese. In fondo, i
collaborazionisti piddini svolgo una funzione simile a quella dei
mercenari pravi sektor, di cui si serve lo stato-canaglia ucraino al
soldo della nato, o a quella degli armati dello stato islamico utilissimi agli islamosauditi
ancora gonfi di petrodollari e agli usa. Sì, perché il padrone, o almeno
il remoto manovratore, è sempre lo stesso, uguale per tutti, si tratti
di collaborazionisti piddini, oppure di esaltati neonazi pravi sektor, o
di stragisti dello stato islamico.