Prende il via oggi, giovedì 7 giugno a Torino, il 66esimo summit Bilderberg
a cui prendono parte alcune delle persone più potenti del pianeta, tra
imprenditori, manager, banchieri, giornalisti e qualche politico. Tra i
temi all’ordine del giorno la Russia, il libero scambio e il mondo “post-verità”.
Alla conferenza annuale parteciperanno leader politici ed esperti dell’industria, della finanza, del mondo accademico e dei media. Finora, 131 partecipanti provenienti da 23 paesi hanno confermato la loro presenza, come hanno detto gli organizzatori di Bilderberg.
Tra i nomi più altisonanti che non appartengono alla sfera puramente
politica quest’anno figurano Borge Brende, il presidente del World
Economic Forum che organizza gli incontri di Davos, i CEO di Airbus,
DeepMind e Total, nonché Mark Carney, governatore della
Bank of England e Michael O’Leary di Ryanair. L’incontro è presieduto
dall’imprenditore francese Henri de Castries e dirige il “comitato
direttivo” dell’organizzazione.
Circa due terzi dei partecipanti provengono dall’Europa e il resto dal Nord America, circa un quarto dalla politica e dal governo e il resto da altri campi, a dimostrazione che forse come diceva Jovanotti tre anni fa ormai a decidere le sorti del mondo non sono più i governi eletti dal popolo (vedi video sotto in cui racconta la sua esperienza insieme ai grandi potenti della Terra).
Tutti gli incontri del Bilderberg si svolgono a porte chiuse. Tanti i temi che verranno trattati come l’aumento delle politiche anti-stabilishment e del populismo in Europa, la persistente disuguaglianza, le relazioni ingannevoli dell’Occidente con la Russia e l’Arabia Saudita in ripresa, tutti temi che in realtà sono stati già trattati anche negli incontri precedenti. Altri, come l’aumento dell’intelligenza artificiale e del calcolo quantico, riflettono l’incertezza sul rapporto dell’umanità con la tecnologia.
La politica e la geopolitica dominano la lista, tuttavia, con la Russia, il Medio Oriente, la leadership mondiale degli Stati Uniti dove l’arrivo del Presidente Donald Trump alla Casa Bianca ha buttato via il vecchio modo di fare politica e ha preannunciato uno stile di politica nuovo.
Alla conferenza annuale parteciperanno leader politici ed esperti dell’industria, della finanza, del mondo accademico e dei media. Finora, 131 partecipanti provenienti da 23 paesi hanno confermato la loro presenza, come hanno detto gli organizzatori di Bilderberg.
Circa due terzi dei partecipanti provengono dall’Europa e il resto dal Nord America, circa un quarto dalla politica e dal governo e il resto da altri campi, a dimostrazione che forse come diceva Jovanotti tre anni fa ormai a decidere le sorti del mondo non sono più i governi eletti dal popolo (vedi video sotto in cui racconta la sua esperienza insieme ai grandi potenti della Terra).
Jovanotti: “scelte non le fa più la politica”
“La conferenza è un forum per discussioni informali sulle principali questioni che il mondo si trova ad affrontare. Le riunioni si svolgono secondo la Regola di Chatham House, che stabilisce che i partecipanti sono liberi di utilizzare le informazioni ricevute, ma non può essere rivelata né l’identità né l’affiliazione dell’oratore o degli oratori, né qualsiasi altro partecipante”.Come hanno precisato gli organizzatori, “i partecipanti non sono vincolati dalle convenzioni del loro ufficio o da posizioni pre-concordate”. Possono prendersi del tempo per ascoltare, riflettere e raccogliere approfondimenti. Non vi è alcun risultato auspicato, non vengono presi verbali e non viene scritta alcuna relazione. Inoltre, non vengono proposte deliberazioni, non si procede a votazioni e non si rilasciano dichiarazioni programmatiche.
Tutti gli incontri del Bilderberg si svolgono a porte chiuse. Tanti i temi che verranno trattati come l’aumento delle politiche anti-stabilishment e del populismo in Europa, la persistente disuguaglianza, le relazioni ingannevoli dell’Occidente con la Russia e l’Arabia Saudita in ripresa, tutti temi che in realtà sono stati già trattati anche negli incontri precedenti. Altri, come l’aumento dell’intelligenza artificiale e del calcolo quantico, riflettono l’incertezza sul rapporto dell’umanità con la tecnologia.
La politica e la geopolitica dominano la lista, tuttavia, con la Russia, il Medio Oriente, la leadership mondiale degli Stati Uniti dove l’arrivo del Presidente Donald Trump alla Casa Bianca ha buttato via il vecchio modo di fare politica e ha preannunciato uno stile di politica nuovo.
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