Per carità di Dio, meglio che non lo sappia il commissario europeo per il Bilancio. Günther Oettinger già non appare tra i migliori amici del nostro Paese. Se leggesse quanto emerge dai controlli della nostra Guardia di Finanza
sui fondi Ue spesi in Italia tra il 2014 e il 2016, vedrebbe suffragati
i suoi dubbi anti-italiani. E almeno in questo caso sarebbe difficile
dargli torto.
In ogni caso, è bene usare quei numeri per un sano esame di coscienza nazionale. Perché lo scandalo dovrebbe produrre una sana vergogna. Partiamo da un dato impressionante: in Italia, ogni 10 contributi concessi grazie ai fondi comunitari, 6 sono chiesti e ottenuti in modo illegittimo. A rivelarlo, basandosi proprio sui calcoli delle Fiamme Gialle, è un succoso dossier realizzato dall’Ufficio valutazione impatto del Senato.
L’incidenza del fenomeno è preoccupante, anche per il futuro. I fondi che l’Unione europea concederà nei prossimi anni all’Italia sono infatti tutt’altro che spiccioli. Nel periodo 2014-2020, il bilancio Ue ci riserva 77 miliardi di euro.
Tanto per fare un confronto: per scongiurare l’aumento dell’Iva nel
2019 di miliardi ne servono “appena” 12,5. Di quei 77 miliardi, 46,5
saranno destinate alle politiche di coesione e 31 per la Politica
agricola comune.
In ogni caso, è bene usare quei numeri per un sano esame di coscienza nazionale. Perché lo scandalo dovrebbe produrre una sana vergogna. Partiamo da un dato impressionante: in Italia, ogni 10 contributi concessi grazie ai fondi comunitari, 6 sono chiesti e ottenuti in modo illegittimo. A rivelarlo, basandosi proprio sui calcoli delle Fiamme Gialle, è un succoso dossier realizzato dall’Ufficio valutazione impatto del Senato.
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