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martedì 5 giugno 2018
Fondi Ue, scandalo Italia: il 60% ottenuto illegalmente
Per carità di Dio, meglio che non lo sappia il commissario europeo per il Bilancio. Günther Oettinger già non appare tra i migliori amici del nostro Paese. Se leggesse quanto emerge dai controlli della nostra Guardia di Finanza
sui fondi Ue spesi in Italia tra il 2014 e il 2016, vedrebbe suffragati
i suoi dubbi anti-italiani. E almeno in questo caso sarebbe difficile
dargli torto.
In ogni caso, è bene usare quei numeri per un sano esame di coscienza
nazionale. Perché lo scandalo dovrebbe produrre una sana vergogna.
Partiamo da un dato impressionante: in Italia, ogni 10 contributi
concessi grazie ai fondi comunitari, 6 sono chiesti e ottenuti in modo illegittimo. A rivelarlo, basandosi proprio sui calcoli delle Fiamme Gialle, è un succoso dossier realizzato dall’Ufficio valutazione impatto del Senato.
77 miliardi nel mirino
Il problema non è per nulla marginale.”Tra 2014 e 2016 – si legge nel
rapporto – la Guardia di Finanza ha eseguito 12.838 interventi,
controllando circa 2,4 miliardi di contributi. L’ammontare di
irregolaritàèrisultato pari a quasi 1,5 miliardi.5.521 persone sono
state denunciate per truffa aggravata, malversazione e indebita
percezione di risorse europee. Gli arresti sono stati 71. Sono state
avanzate proposte di sequestro per 587,4 milioni di euro ed eseguiti
provvedimenti cautelari reali per 196,2 milioni”.
L’incidenza del fenomeno è preoccupante, anche per il futuro. I fondi che l’Unione europea concederà nei prossimi anni all’Italia sono infatti tutt’altro che spiccioli. Nel periodo 2014-2020, il bilancio Ue ci riserva 77 miliardi di euro.
Tanto per fare un confronto: per scongiurare l’aumento dell’Iva nel
2019 di miliardi ne servono “appena” 12,5. Di quei 77 miliardi, 46,5
saranno destinate alle politiche di coesione e 31 per la Politica
agricola comune.
Sud maglia nerissima
Due fondamentali strumenti per lo sviluppo economico. Inutile dire
che truffe, falsificazioni, frodi e illegalità varia (nelle quali spesso
si rintracciano le mani delle connivenze mafie-imprenditori senza
scrupoli) sono macigni verso l’aumento del benessere,
soprattutto per le aree più depresse del nostro Paese. Anche perché le
richieste e le concessioni illegittime hanno una connotazione
territoriale ben precisa. Il picco di irregolarità è nelle regioni meridionali. Nel Mezzogiorno si registra l’85% delle frodi sui fondi strutturali. Nel caso di agricoltura e pesca invece il titolo di peggiore della classe va al Centro, dove si verifica quasi la metà dei casi.
Ripartizione geografica delle frodi 2014-2016 sui fondi
strutturali/spese dirette (mappa a sinistra) e sulla Politica Agricola
Comune (mappa a destra)
Le tracce degli imbrogli
Per fortuna, truffe e comportamenti illeciti, anche
se ben congeniati, spesso lasciano tracce. Ed è seguendo queste tracce
che la GdF riesce a scovare i furbetti dei fondi Ue. “Indici di anomalia” li chiama il rapporto. Che possono “essere considerati sintomatici di potenziali pratiche fraudolente”:
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