La
proprietà della Embraco (in mano alla multinazionale Whirlpool), ha
detto no all’ipotesi di mettere in cassa integrazione i circa 500
lavoratori dello stabilimento piemontese di Riva di Chieri. Si è chiusa
così la trattativa al ministero dello Sviluppo Economico. Un
atteggiamento che ha fatto saltare i nervi addirittura al ministro Carlo
Calenda secondo cui “Si conferma un atteggiamento di totale
irresponsabilità. Non ricevo più questa gente e neanche i loro
consulenti italiani che sono peggio di loro”. “Ora attiveremo un
percorso con Invitalia per cercare una soluzione al più presto” ha detto
il ministro. Invitalia è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti esteri e lo sviluppo d’ impresa, gestita dal Ministero dell’Economia
L’Embraco,
gruppo brasiliano, che fa parte della multinazionae statunitense
Whirlpool, ha avanzato la proposta di mettere i lavoratori in part time
fino a novembre, ma nel frattempo si prepara a smantellare gli impianti e
a delocalizzarli in Slovacchia.
La Whirlpool,
nel 2014 aveva rilevato il gruppo marchigiano Indesit dalla famiglia
Merloni battendo la concorrenza di una azienda cinese, la Hayer. La
multinazionale statunitense aveva già minacciato più volte migliaia di
esuberi (2.060 in tutto), prima di prendere l’impegno formale a non
licenziare nessuno fino al 2018. Un anno entro il quale la
multinazionale statunitense aveva previsto di spendere 514 milioni,
cifra inserita nel budget previsionale (220 milioni di euro spesi da
inizio 2015 a inizio 2017). Impegno che però, per quanto riguarda la
fornitura di beni intermedi, ha lasciato fuori la controllata Embraco e i
500 lavoratori che producono compressori. Da qui la decisione di
delocalizzare in Slovacchia, uno dei paesi a bassi salari in cui il
regime fiscale favorevole agli investimenti delle multinazionali mostra
tutti i profili di dumping fiscale e dumping salariale.
Lo
stesso Calenda ha confermato che domani sarà a Bruxelles per incontrare
la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager proprio sulla
vicenda Embraco e sul regime di agevolazioni fiscali applicato dalla
Slovacchia alle imprese straniere.
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