venerdì 9 giugno 2017

Elezioni britanniche: Theresa May perde la scommessa

Theresa May perde la scommessa. Può cantare vittoria il Labour Party guidato da Jeremy Corbyn. Questo in estrema sintesi il risultato delle elezioni britanniche. Il Partito Conservatore resta primo partito ma perde 12 seggi mentre i laburisti ne guadagnano 31. Una rimonta insperata per il partito guidato da Jeremy Corbyn, che evidentemente con il suo discorso di rottura, anti-austerità, ha fatto breccia nell’elettorato britannico.
Nelle intenzioni di Theresa May queste elezioni dovevano servire a dare una maggioranza ancora più larga al Partito Conservatore per presentarsi con maggiore forza contrattuale al tavolo del negoziato per la Brexit. Mentre adesso si ritrova con un 'hung parlamient', ossia un parlamento in bilico.
Altro grande sconfitto di queste elezioni è l’ex primo ministro inglese Tony Blair, che ha fortemente osteggiato la linea di sinistra rappresentata da Jeremy Corbyn. L’outsider riuscito a riportare speranza ed entusiasmo in un partito che sembrava avviarsi mestamente verso una ineluttabile sconfitta di vaste proporzioni.
Un’ulteriore prova che il neoliberismo, specialmente a sinistra, ha fatto il suo tempo.
Corbyn ha parlato agli elettori dopo aver vinto il suo seggio di Islington North. Ha evidenziato il chiaro messaggio emerso da queste elezioni, affermando che i britannici ne hanno «abbastanza dell’austerità».
Il leader laburista, attraverso un tweet, ha inoltre affermato che le elezioni hanno «cambiato in meglio la politica» britannica.

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