mercoledì 23 aprile 2014

L'INUTILITA' DELL'UNIONE EUROPEA COSI COME CONCEPITA

L’elezione in quanto tale non produrrà un’estensione dei poteri del Parlamento.
Quindi la mobilitazione di 180 milioni di elettori per eleggere un’assemblea priva – o quasi – di poteri si risolverà in un inganno, in una specie di colossale presa in giro dei cittadini europei.
Il Parlamento europeo non legifera (ma può soltanto approvare risoluzioni e pareri senza valore vincolante), dispone di poteri di bilancio limitati (esso infatti controlla soltanto una parte – equivalente a circa il 20% – del bilancio comunitario) ed il suo controllo sull’esecutivo si riduce alla facoltà finora mai esercitata – di votare, a maggioranza di 2/3, la censura nei confronti della Commissione: cioè soltanto nei confronti di uno dei due organi – allo stato dei fatti il meno importante – del bicefalo esecutivo europeo; mentre l’altro, quello che decide nelle materie di maggiore importanza – il Consiglio dei ministri – è sottratto a qualsiasi controllo da parte dell’Assemblea.
Questo baraccone, di cui tutti possono quotidianamente constatare l’inutilità, il solo ed esclusivo organo della UE con una qualche pretesa di democraticità, visto che parte dei deputati vengono eletti nei rispettivi paesi, viene a costare ai comuni cittadini europei 1,5 miliardi (1’500 milioni) di euro all’anno, che è come dire che ogni parlamentare costa 2 milioni (1’500 : 754, siamo lì) anno per anno. Non può legiferare di propria iniziativa e scade quindi al rango di legislativo che non legifera, è cioè perfettamente inutile, può solo avallare, congiuntamente al Consiglio europeo, le leggi proposte dalla Commissione UE. 
Deve anche approvare i bilanci, ma in pratica movendo il capo solo in senso antero-posteriore, le spese essendo fissate da contratti firmati dal Consiglio UE e le entrate decise dagli stati membri.
La realtà vera, quella che non appare mai alla luce perché formulata negli “antri bui”, è che a Bruxelles imperano le “camarillas”, conventicole e combriccole di genere vario e variegato, costituite da politici delegati (nessuno eletto), superburocrati, esperti e periti di questo e di quello, con tutta una corte di giornalisti e di procacciatori al servizio di grandi aziende e finanza.
Al punto che si parla adesso apertamente del governo della “comitologia”:comitato per questo e comitato per quello, chi ci capisce ancora qualcosa è bravo, ciò che favorisce naturalmente il potere di chi siede ai piani alti.
A queste condizioni il parlamento europeo non potrà mai avere un ruolo.
Del resto, se non legifera su imposte e spesa a che serve un parlamento?
Per finire, un’informazione di dettaglio: il parlamento di Strasburgo in realtà ha 3 sedi, come il Ticino dell’Ottocento: Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo. 
Era una scelta simbolica. Adesso è un simbolo dell’inefficienza e degli sperperi dell’UE. A Strasburgo si tengono sedute una volta al mese, a Bruxelles durante 3 settimane al mese, a Lussemburgo stanno i burocrati con l’amministrazione, la biblioteca e i servizi di traduzione. Una volta al mese colonne di autoveicoli trasportano 754 deputati, 3.000 burocrati e centinaia di giornalisti e procacciatori, con montagne di documenti, dal Belgio a Strasburgo e ritorno.
Perché non si resta a Bruxelles, dove già si sta per 3 settimane? Semplice: la Francia si oppone. Per evitare la perdita per gli alberghi della cittadina alsaziana, stimata in 200 milioni di euro all’anno, la Francia fa spendere più di un miliardo ai contribuenti europei.
Il Parlamento europeo dunque non legifera (ma può soltanto approvare risoluzioni e pareri senza valore vincolante), dispone di poteri di bilancio limitati (esso infatti controlla soltanto una parte – equivalente a circa il 20% – del bilancio comunitario) ed il suo controllo sull’esecutivo si riduce alla facoltà finora mai esercitata – di votare, a maggioranza di 2/3, la censura nei confronti della Commissione: cioè soltanto nei confronti di uno dei due organi – allo stato dei fatti il meno importante – del bicefalo esecutivo europeo; mentre l’altro, quello che decide nelle materie di maggiore importanza – il Consiglio dei ministri – è sottratto a qualsiasi controllo da parte dell’Assemblea.
Tutto ciò ha spinto molti a comprendere che l’elezione a suffragio universale del Parlamento europeo è una pura e semplice messa in scena, ma purtroppo assai costosa per gli elettori: così gabbati due volte. L’elezione in quanto tale – si è detto – non produrrà un’estensione dei poteri del Parlamento. Quindi la mobilitazione di 180 milioni di elettori per eleggere un’assemblea priva – o quasi – di poteri si risolverà in un inganno, in una vera e propria colossale presa in giro dei cittadini europei !

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