C’è qualcosa che non torna nelle statistiche diffuse dall’Istat sull’occupazione.
Come si legge nell’articolo il dato rilevato è il peggiore dal 1977, ma solo perché a partire da questo anno vengono fatte le rivelazioni trimestrali sull’occupazione! Niente, pertanto, si sa degli anni precedenti. Il sospetto è che bisogna risalire all’immediato dopoguerra per trovare dei dati così scioccanti.
Come si legge nell’articolo il dato rilevato è il peggiore dal 1977, ma solo perché a partire da questo anno vengono fatte le rivelazioni trimestrali sull’occupazione! Niente, pertanto, si sa degli anni precedenti. Il sospetto è che bisogna risalire all’immediato dopoguerra per trovare dei dati così scioccanti.
Nel 1977 la situazione Economica e Sociale dell’Italia – pur con i
gravissimi problemi in cui si dibatteva (es. terrorismo, ecc ecc) – non era così pesante da togliere qualsiasi speranza per il proprio futuro.
Sul piano strettamente
tecnico non torna il raffronto tra gli occupati del 1977 con quelli
odierni! Nel 1977 infatti i contratti precari e a termine non
esistevano. Ad un contratto a tempo indeterminato sicuramente
fa riscontro un occupato in senso proprio, diversamente ad un contratto
a tempo determinato non è detto che corrisponda un vero occupato. Se
l’Istat ad esempio rilevasse come lavoratore occupato solo quelli che
durante l’anno avessero lavorato almeno per tre mesi, con un contratto a termine,
i risultati emergenti sarebbero assai più drammatici di quelli diffusi!
Il governo Monti ha avuto sull’occupazione del Paese gli stessi effetti
devastanti di una bomba atomica. Per quanto riguarda l’attuale governo non è certo a suon di balle che si risolvono i problemi del Paese! La precarietà è
il vero nemico per il lavoro, i lavoratori ed il Paese. Altro che
disseminarla a piene mani e promettendo effetti miracolosi – quasi una
moltiplicazione dei pani e dei pesci – biascicando
concetti come “maggiore flessibilità del lavoro”. Se passasse il Jobs Act credo il sindacato non avrebbe più ragion di esistere”.
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