mercoledì 11 marzo 2009

IL TESTAMENTO BIOLOGICO

Recentemente ha fatto discutere ed animare la discussione tra le forza politiche la cosiddetta legge sul "fine vita" che sull'onda emotiva del caso Eluana ha scatenato un dibattito sul valore della vita e sulla possibilità di interromperla in casi particolari.
A tal fine è stata proposta da alcune forze politiche, al fine di regolamentare questi casi spiacevoli, la legge sul cosiddetto testamento biologico; cioè la possibilità di dichiararare in maniera ufficiale di voler morire e di fare eseguire le proprie volontà di morte nel caso in cui ci si trovi in particolari condizioni di menomazione fisica quali ad esempio coma irreversibile, stato vegetativo permanente, ecc...
Credo che una legge che regolamenti e metta paletti in questa giungla normativa ci voglia, anche perchè per esempio nel caso di Eluana la volontà della ragazza non era certa, visto che non c'era nessuna sua dichiarazione scritta o nessun atto che ci possa far dire con certezza che Eluana voleva morire. Ci si è basati solo su dichirazioni che la famiglia ed il padre hanno riferito (ma il padre non aveva detto che voleva sparire dalla circolazione? Mi è sembrato invece che le sue dichirazioni a livello politico si siano sprecate... ) e questo non può essere sufficiente per ammazzare una persona.
Altro terreno di battaglia della legge è quello sulla modalità della morte in particolare dove si dice di interrompere tutte le cure farmacologiche compreso la somministrazione di cibo e acqua.
Direi, scusate se sono forte nel termine, che è una bestemmia giuridica dire che l'idratazione e l'alimentazione sono cure farmacologiche e che quindi anche quelle vanno tolte nel momento che viene praticato il protocollo di morte.
Penso pertanto che il cibo vada sempre e comunque somministrato (altrimenti non saremo umani ma bestie e scusate il termine..), e che caso mai vada posto in atto un protocollo con modalità tali da fare soffrire il paziente il meno possibile e che lo accompagni alla morte nel modo più dignitoso e sereno(cosa che non è successo con Eluana!).

mercoledì 18 febbraio 2009

IL CROLLO DI WALTER

Ieri si è consumato l'ultimo atto della rovinosa caduta del Partito Democratico e della sua tormentata vita con l'uscita di scena del segretario Veltroni e le conseguenti dimissioni.
Veltroni è stato investito leader del Pd nell'Ottobre 2007 con una maggioranza schiacciante e con primarie a dire la verità un po' ridicole se non altro perche non vi erano avversari di rilievo; egli all'inizio della sua avventura godeva di una fiducia sia da parte del proprio elettorato, sia da parte anche dell'opposizione, che risultava addirittura imbarazzante, sembrava accontentare un po tutti, sia le varie anime e correnti del Pd sia un Berlusconi che finalmente sperava di trovare in Veltroni un avversario con cui si poteva dialogare e non solo litigare.
Walter è riuscito nell'impresa, più unica che rara, di dissipare tutte le sue buone intenzioni e tutta la sua credibilità in meno di un anno e mezzo, la sua caduta è a dir poco rocambolesca e il crollo di credibilità è stato pazzesco.
Veltroni ha, ad onor del vero, avuto il merito di semplificare la vita politica italiana ed innovarla avendo il grande coraggio (o ingenuità..) di andare alle ultime elezioni politiche da solo, senza la sinistra estrema che risultava essere un fardello per le anime moderate e riformiste (almeno sulla carta) e rompendo il vecchio schema di alleanze dell'Unione.
Questo comunque non ha portato i suoi frutti, perchè il Partito Democratico in realtà non è stato capito dagli elettori, è risultato essere un partito senza anima, vuoto, senza un forte e chiaro progetto per il futuro; si diceva rinnovamento ma i vertici del Partito non sono cambiati (D'Alema, Fassino, Rutelli..ognuno con le sue correnti e le sue faide) e la presunta superiorità morale della sinistra è andata a quel paese con gli scandali di Napoli e dei rifiuti campani e le conseguenti inchieste giudiziarie ai danni di due pezzi da novanta del partito quali Bassolino e la Jervolino.
Il Pd ed il suo segretario Walter si sono appiattiti su posizioni ondivaghe, interlocutorie, il messaggio del partito era confuso (è stato coniato anche il famoso "ma anche" per fare capire l'indecisione perenne del buon Walter), insomma è mancata una guida forte che indichi una rotta precisa agli elettori. (forse è pesato anche la troppa accondiscendenza nei confronti di Berlusconi)
La sinistra italiana sta versando in una crisi profonda, e quel che preoccupa di più è che all'orizzonte non si vede una figura nuova che la sappia veramente innovare e resuscitare, manca il Tony Blair della situazione, il leader carismatico che ha fatto rivincere per esempio i laburisti in Inghilterra dopo i 15 anni di dominio assoluto di Margharet Tacher.
Si spera che al più presto venga posto rimedio a questa situazione altrimenti la sinistra rischia veramente di essere cancellata dal panorama politico italiano.

martedì 10 febbraio 2009

CHE DIO LI PERDONI!

Purtroppo Eluana Englaro è stata ammazzata, brutalmente e selvaggiamente; soppressa in una maniera orribile, senza acqua e cibo, è una fine che non si riserva nemmeno alle bestie. (è questa la dolce fine che la famiglia voleva? Secondo me ha sofferto molto di più così!)
Ma non è stata uccisa solo da una sentenza del Tribunale peraltro infondata (dove sono le prove materiali e scritte che Eluana voleva morire così ?) è stata uccisa da un ideologia, da una filosofia di vita a mio parere scellerata.
Come ho già avuto modo di dire la società e le persone si dividono tra chi ha nel suo bagaglio culturale il valore della vita, in tutte le sue forme e specie, la conservazione della vita come bene esssenziale e fondamentale, la vita come bene supremo, unico e irripetibile e chi invece pensa che gli esseri umani siano numeri, cose da eliminare quando non servono più oppure quando danno fastidio o sono in condizioni di menomazioni gravi, la vita per queste persone non è importante, queste persone non vogliono bene ne a se stesse ne agli altri.
Della vicenda Eluana mi ha fatto vomitare il cinismo e la velocità con cui si voleva fare morire questa ragazza, teniamo conto che Eluana poteva vivere ancora ed in maniera autonoma, non era un malato terminale, gli hanno spezzato la sua vita.
Di questo omicidio, almeno davanti alla propria coscienza, molti dovranno rispondere!

venerdì 6 febbraio 2009

NON UCCIDETE ELUANA !

Faccio un appello a tutti coloro che vogliono, come me, sostenere Eluana nella battaglia per la vita e contro un vero e prorio omicidio.
No all'eutanasia!
Questo vuole essere solo una testimonianza di affetto e vicinanza ad Eluana, non voglio esprime giudizi o fare polemiche inutili.
Chi vorrà sostenere questa battaglia sarà il benvenuto.

venerdì 30 gennaio 2009

LO SCONTRO DI PIETRO - NAPOLITANO

Negli ultimi giorni ha tenuto banco nella carta stampata ed in Tv lo scontro tra Di Pietro e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quest'ultimo accusato da Di Pietro appunto di non essere imparziale ed equidistante tra i poli sulla vicenda delle intercettazioni telefoniche che il centrodestra vorrebbe restringere e regolamentare (o imbavagliare..).
Alle critiche di Di Pietro vi è stata una levata di scudi in difesa del Presidente della Repubblica da parte di tutto l'arco parlamentare, destra, sinistra, centro e quant'altro; ora va bene che egli è il custode e garante della nostra costituzione ma non penso sia un totem o una divintà incontestabile ed infallibile da non poter essere sfiorato da alcuna critica.
Viene aspramente criticato il Santo Padre figuriamoci se Giorgio Napolitano può rimanere immune da polemiche e discussioni.
Ancora peggio è l'ipocrisia di certi partiti, ad esempio il PDL, che per mezzo di alcuni suoi esponenti, ha dichiarato che alla massima carica va portato enorme rispetto....dimenticando 2 cose: i primi a non avere rispetto di Giorgio Napolitano sono stati quelli del PDL non votandolo per l'elezione presidenziale e bollandolo come pericoloso comunista e bolscevico, seconda cosa non rammentano il fatto che i primi a criticare i presidenti della repubblica sono stati loro ricordiamoci le invettive contro Scalfaro e Ciampi...
Quindi credo che non servano lezioni di moralità in questo caso.....fermo restando che Di Pietro poteva tenere certamente i toni della discussione più bassi.

martedì 20 gennaio 2009

L'EREDITA' DI GEORGE W. BUSH

Con il giuramento odierno del nuovo Presidente degli Stati Uniti Barack Obama cala il sipario sulla presidenza Bush e sui suoi 8 anni di amministrazione.
A detta di tutti i politologi e dell'opinione pubblica questa presidenza è stata una delle peggiori e deficitarie dal dopoguerra ad oggi superando persino Nixon.
La presidenza di George W. Bush nasce male già da subito con le polemiche sui brogli elettorali perpetrati in Florida che hanno di fatto scippato la vittoria al candidato democratico Al Gore; di fatto Bush non ha vinto le elezioni al primo mandato visto che tra brogli e voti popolari si ritrovava ben dietro ad Al Gore.
Ma la prima vera disgrazia che egli incontra sul suo cammino è l'11 Settembre 2001 con il crollo delle torri e tutto ciò che ne consegue.
Diciamoci la verità...è stato sfortunato, mai nessun presidente è stato attaccato dal nemico in casa sua, nel cuore dell'America; il colpo è stato forte ma la colpa di Bush e dell'Amministrazione è di non aver vigilato a dovere (come fa un aereo a schiantarsi sul pentagono..) i maligni invece dicono che l'amministrazione repubblicana sapeva tutto e che addirittura era al corrente degli imminenti attentati.
Le ombre sul passato di Bush sono tante, dall'alcolismo ai crack finanziari, ai problemi giudiziari, diciamoci la verità: egli era inadeguato per il ruolo che aveva; non ne faccio una colpa a lui ma a quei milioni di americani che lo hanno votato a quell'america profonda, povera, ingenua, indottrinata di religione, integralista e guerrafondaia che ha ritenuto di dare fiducia a George W. Bush (colui che il giorno degli attacchi dell'11 Settembre era in una scuola a leggere fiabe ai bambini).
Ma la vera colpa di Bush è la gestione scellerata, folle, demenziale e criminale del dopo 11 Settembre con la dichiarazione di guerra all'Iraq su motivazioni false ed inventate; Geroge W. Bush ha fatto la guerra a Saddam Hussein non per liberare il popolo iracheno dal terribile tiranno (che fino a prima andava bene) ma per un semplice motivo imperialista e di potere: la gestione del petrolio iracheno e si è usato il pretesto dell'attentato alle torri per attaccare l'Iraq.
Ricordiamoci infatti che se proprio si doveva bombardare uno stato quello era l'Arabia Saudita visto che quasi tutti gli attentatori dell'11 Settembre erano di quella nazione; in questa maniera invece di debellare il terrorismo lo si è alimentato.
Per carità di patria non approfondisco il fatto che la famiglia Bush è amica ed in affari con la famiglia Bin Laden e che più grandi finanziatori del partito repubblicano sono i costruttori di armi quindi una guerra era un toccasana per le finanze di quest'ultimi. (Michael Moore e i suoi film sono fin troppo chiarificatori)
La conferma che la guerra irachena, che l'america peraltro sta perdendo con migliaia di morti, è stata una "porcata" lo ha dato lo stesso Bush in una recente intervista dicendo di pentirsi di quella decisione.
Bush, il presidente che si strozza con un salatino, oltre alla fallimentare e dispendiosa guerra irachena ha gestito malissimo anche un'altra calamità l'uragano Katrina ed è stato fortemente criticato in patria per il modo di condurre questa emergenza.
A tutto questo c'è da aggiungere che durante l'ultimo parte del suo mandato Bush non ha fronteggiato a dovere la grave crisi economica che ha investito gli Stati Uniti, crisi che parte da lontano comunque non è certo imputabile solo a Bush ma anche ai suoi predecessori.
Con questo duro articolo su Bush non voglio però certo concedere aperture di credito illimitate ed incensare il nuovo presidente Obama che viene visto ormai come il messia ed il guaritore di tutti i mali americani.
Finora si è dimostrato un grande oratore e sognatore, vediamo ora in concreto cosa saprà fare.

mercoledì 7 gennaio 2009

2009: ANNO DELLA SVOLTA?

Lasciamo alle spalle un 2008 difficilissimo dal punto di vista economico, sociale e politico.
La situazione è complicata complice la recessione economica e le difficoltà di una politica italiana che è troppo lontana dalla gente e dai suoi problemi.
Il 2009 (forse sono ottimista) spero che sia per tutti l'anno della svolta e della ripresa dopo le tante difficoltà attraversate l'anno scorso.
Lo so forse questi sono solo sogni ma è giusto pensare sempre positivo e credere che le cose vadano sempre per il meglio.
Tanto sognare non costa nulla!!