venerdì 7 giugno 2019

Trump abbaia, Cina e Russia fanno sul serio

Mentre i leader occidentali si trastullavano con Trump tra Gran Bretagna e Francia per l’ anniversario dello sbarco in Normandia, i capi di Stato di Cina e Russia hanno utilizzato il contemporaneo Forum economico di San Pietroburgo per cementare alleanze e concretizzare accordi economici strategici.
Il Presidente cinese Xi Jinping ieri a Mosca ha incontrato Vladimir Putin ed oggi sarà ospite principale al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, un forum boicottato dagli Usa per via delle detenzione in Russia del businessman americano Bayley arrestato per frode. Trump è tornato a minacciare altri dazi contro la Cina su 300 miliardi di dollari di prodotti. “Deciderò nelle prossime due settimane”, ha detto il presidente Usa, “probabilmente dopo il summit del G20 ad Osaka”. Al summit Trump dovrebbe incontrare il leader cinese Xi Jinping: “Vedremo quel che accadrà”, ha aggiunto il presidente Usa.
Ma sul piano delle relazioni internazionali, Cina e Russia appaiono ormai allineati sulla maggior parte dei dossier più contrastanti con gli Usa – Iran, Corea del Nord, Venezuela, Siria – e condividono l’ostilità degli Stati Uniti. Tra Mosca e Washington le relazioni sono al punto più basso dalla fine della Guerra Fredda, mentre Pechino è alle prese con la guerra commerciale scatenata da Trump.

Tra i due giganti osteggiati dagli Usa, l’interscambio commerciale è intanto cresciuto del 25% solo nel 2018 ed è arrivato a 108 miliardi di dollari.
E’ significativo che nel primo giorno della visita di Xi Jinping in Russia, siano stati firmati una serie di accordi: prima di tutti quello tra Huawei e l’operatore telefonico russo Mts che permette al gigante delle telecomunicazioni cinesi (i cui prodotti sono considerati dagli Usa una minaccia alla sicurezza) di sviluppare la rete 5G in Russia.
Poi sono stati firmati accordi tra Alibaba, l’operatore di telefonia mobile Megafon e il gruppo internet Mail.ru per la creazione di una joint-venture dell’e-commerce, la AliExpress, che mira a diventare leader del settore in Russia; e, infine, ci sono gli accordi sui prodotti energetici come quello tra le russe Novatek e Gazprombank con la cinese Sinopec per la vendita di gas in Cina.
Ma sul piatto ci sono anche altre decisioni strategiche. La Banca centrale russa ha infatti confermato la conversione in yuan, euro e oro di buona parte dei propri assets in dollari. Russia e Cina hanno stretto accordi intergovernativi per aumentare l’uso del rublo e dello yuan nelle loro transazioni commerciali mettendo fuori gioco il dollaro. Una scelta che ha conseguenze rilevanti in un altro settore strategico: quello del petrolio. Proponendo alla Cina di rafforzare la collaborazione energetica, Mosca e Pechino, insieme, possono creare insieme nuovi parametri e influenzare i prezzi. Sul petrolio si gioca infatti una partita decisiva e non solo verso gli Stati Uniti.
Putin, all’apertura del Forum Economico di San Pietroburgo ha incontrato i direttori di alcune grandi agenzie di stampa internazionali, ed ha fatto capire che la sintonia fin qui avuto con l’Arabia Saudita potrebbe essere al capolinea. “Abbiamo opinioni diverse riguardo ai prezzi – ha detto Putin, “a noi 60-65 dollari il barile vanno bene”, mentre i sauditi hanno intenzione di mantenere i tagli produttivi, concordati un anno fa anche con la Russia, per spingere i prezzi al rialzo. Le conseguenze si vedranno a fine giugno a Vienna, per il vertice dell’Opec, a cui dovrebbe seguire un vertice dei paesi petroliferi esteso alla Russia.
La sfida sul 5G
L’accordo tra Russia e Cina sul sistema 5G sulle comunicazioni, indica un balzo in avanti destinato a pesare. La Cina giovedi ha ufficialmente approvato i servizi commerciali 5G, segnando l’inizio di una nuova era in quanto l’applicazione della tecnologia wireless superveloce consente di connettere più cose, servizi e operatori del mercato.
Il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology (MIIT) ha concesso licenze commerciali 5G per il giovedì alla China Broadcasting Network e ai tre principali operatori di telecomunicazioni del paese: China Telecom, China Mobile e China Unicom. Secondo i primi studi, il 5G può essere circa 100 volte più veloce dell’attuale tecnologia 4G.
In Cina già oggi alcune linee della metropolitana in città come Pechino e Zhengzhou sono coperte dalla rete 5G, mentre i medici di Shanghai e Guangdong utilizzano il 5G per effettuare diagnosi e persino operazioni.
China Mobile ha annunciato di voler offrire servizi 5G in oltre 40 città entro la fine di settembre.
Le potenzialità del business sul 5G appaiono enormi. Secondo un rapporto della China Academy of Information and Communications Technology (CAICT). la commercializzazione della tecnologia potrebbe generare 10,6 trilioni di yuan (circa 1,53 trilioni di dollari USA) di valore nella produzione economica diretta.
Secondo l’agenzia Xinhua le aziende cinesi hanno il record mondiale per il numero di domande di brevetto standard 5G e rappresentano oltre il 30% del totale mondiale.
Diverse multinazionali tra cui Nokia, Ericsson, Qualcomm e Intel sono state profondamente coinvolte nell’esperimento delle tecnologie e il 5G cinese è pronto per l’uso commerciale.

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