La riforma delle pensioni annunciata dal governo potrebbe essere adottata per decreto legge.
Ad annunciarlo all'Adnkronos, il sottosegretario al Lavoro Claudio
Durigon che spiega: "Stiamo valutando anche l'ipotesi del decreto legge.
L'alternativa è un emendamento alla manovra". Quanto alle novità in arrivo, Durigon conferma gran parte delle ipotesi circolate: da quota 100
con 38 anni di contributi e 62 di età, alla reintroduzione delle
finestre d'uscita, passando per il contributo di solidarietà per le
pensioni d'oro che dovrebbe portare poco più di un miliardo di euro
nelle casse dello Stato in 5 anni.
QUOTA 100: potranno lasciare anticipatamente il lavoro le persone con almeno 38 anni di contributi e 62 di età. Sono reintrodotte le cosiddette finestre d'uscita nel numero di 4, una ogni tre mesi, il che significa che per uscire dal lavoro una volta raggiunto il requisito occorre aspettare la prima finestra utile. Viene comunque ipotizzato un meccanismo di finestra mobile di 3 mesi che fa in modo che dalla maturazione del requisito non si superano mai i tre mesi per andare in pensione.
DIPENDENTI PUBBLICI: per i dipendenti pubblici oltre al meccanismo delle finestre viene introdotto anche un preavviso di 6 mesi che servirà agli uffici per gestire eventuali richieste massicce che potrebbero mettere in difficoltà il funzionamento stesso della macchina amministrativa.
PENSIONI D'ORO: Per le pensioni cosiddette d'oro verrà introdotto un contributo di solidarietà per 5 anni accompagnato dal raffreddamento dell'indicizzazione. In particolare, il contributo di solidarietà dovrebbe portare poco più di un miliardo di euro nelle casse dello Stato in 5 anni e colpirà le pensioni di importo lordo superiore a 90.000 euro annui con scaglioni differenziati: per gli importi superiori a 90mila euro, ma inferiori a 130mila euro, il taglio sarebbe dell’8%, per salire al 12% per le pensioni fino a 200mila euro, al 14% per quelle fino a 350mila euro lordi annui, per poi passare al 16% per quelle fino a 500mila euro lordi annui, per arrivare al 20% se la pensione supera la soglia dei 500 mila euro lordi annui. I tagli non si applicherebbero a chi ha una pensione interamente calcolata con il metodo contributivo.
INDICIZZAZIONE: Dal raffreddamento dell'indicizzazione arriveranno invece circa 300 milioni l'anno. In pratica per le pensioni fino a 2.000 euro netti al mese ci sarà un aumento del recupero, mentre per quelle di importo superiore scatterà un progressivo raffreddamento della perequazione fino a un sostanziale azzeramento per le pensioni oltre i 5.000 euro netti.
APE SOCIAL: viene confermata per un anno dell'Ape social e l'opzione donna, due misure introdotte dal precedente governo per consentire l'uscita anticipata a determinate categorie.
ALITALIA: confermata la norma per consentire al personale di volo (piloti e assistenti) di Alitalia di uscire con 7 anni di anticipo. Per lasciare il lavoro saranno sufficienti 60 anni d'età anzichè 62.
INAIL: confermata anche l'ipotesi di ridurre i premi Inail per le imperse per un importo complessivo di 600 milioni
QUOTA 100: potranno lasciare anticipatamente il lavoro le persone con almeno 38 anni di contributi e 62 di età. Sono reintrodotte le cosiddette finestre d'uscita nel numero di 4, una ogni tre mesi, il che significa che per uscire dal lavoro una volta raggiunto il requisito occorre aspettare la prima finestra utile. Viene comunque ipotizzato un meccanismo di finestra mobile di 3 mesi che fa in modo che dalla maturazione del requisito non si superano mai i tre mesi per andare in pensione.
DIPENDENTI PUBBLICI: per i dipendenti pubblici oltre al meccanismo delle finestre viene introdotto anche un preavviso di 6 mesi che servirà agli uffici per gestire eventuali richieste massicce che potrebbero mettere in difficoltà il funzionamento stesso della macchina amministrativa.
PENSIONI D'ORO: Per le pensioni cosiddette d'oro verrà introdotto un contributo di solidarietà per 5 anni accompagnato dal raffreddamento dell'indicizzazione. In particolare, il contributo di solidarietà dovrebbe portare poco più di un miliardo di euro nelle casse dello Stato in 5 anni e colpirà le pensioni di importo lordo superiore a 90.000 euro annui con scaglioni differenziati: per gli importi superiori a 90mila euro, ma inferiori a 130mila euro, il taglio sarebbe dell’8%, per salire al 12% per le pensioni fino a 200mila euro, al 14% per quelle fino a 350mila euro lordi annui, per poi passare al 16% per quelle fino a 500mila euro lordi annui, per arrivare al 20% se la pensione supera la soglia dei 500 mila euro lordi annui. I tagli non si applicherebbero a chi ha una pensione interamente calcolata con il metodo contributivo.
INDICIZZAZIONE: Dal raffreddamento dell'indicizzazione arriveranno invece circa 300 milioni l'anno. In pratica per le pensioni fino a 2.000 euro netti al mese ci sarà un aumento del recupero, mentre per quelle di importo superiore scatterà un progressivo raffreddamento della perequazione fino a un sostanziale azzeramento per le pensioni oltre i 5.000 euro netti.
APE SOCIAL: viene confermata per un anno dell'Ape social e l'opzione donna, due misure introdotte dal precedente governo per consentire l'uscita anticipata a determinate categorie.
ALITALIA: confermata la norma per consentire al personale di volo (piloti e assistenti) di Alitalia di uscire con 7 anni di anticipo. Per lasciare il lavoro saranno sufficienti 60 anni d'età anzichè 62.
INAIL: confermata anche l'ipotesi di ridurre i premi Inail per le imperse per un importo complessivo di 600 milioni
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