mercoledì 13 dicembre 2017

Cosa si nasconde dietro l’esclusione della Russia dalle Olimpiadi invernali 2018

Martedì 5 dicembre, in una riunione del comitato esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), si è deciso di sospendere temporaneamente la composizione del Comitato Olimpico Russo (OKR), e di vietare alla squadra nazionale russa di partecipare ai Giochi invernali del 2018 a Pyeongchang in Corea del Sud a causa di manipolazione all’interno del sistema anti-doping nel Paese. Gli atleti russi “puliti” saranno in grado di prendere parte alle competizioni nello status di “olimpionici dalla Russia”, sotto la bandiera del CIO.
Il giorno dopo, il 6 dicembre, è seguita la reazione delle autorità russe. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che gli olimpionici, se lo desiderano, potranno partecipare alle Olimpiadi del 2018 a titolo personale. Cioè, sotto la bandiera del CIO.
Putin ha ammesso, con una certa auto-critica, che la Russia stessa ha fornito al CIO la scusa per prendere la decisione di sospendere la nazionale dalle Olimpiadi invernali, ma che questo non è stato del tutto onesto. Quale sia questa scusa non è del tutto chiaro dal discorso di Putin. È tuttavia possibile che l’uso di doping da parte di singoli atleti russi sia stato rivelato.
Putin ha spiegato che “non è del tutto onesto” perché è stato coinvolto il principio della responsabilità collettiva. “In nessun sistema di legge del mondo è prevista la responsabilità collettiva,” ha detto il presidente russo. La disonestà dei singoli atleti non dovrebbe servire come scusa per vietare a tutta la squadra di partecipare alle Olimpiadi. Putin ha anche chiarito che la decisione del CIO è politica.
Questa organizzazione, secondo le parole di Putin, si sarebbe basata su alcune “affermazioni infondate”, usate come prove convincenti di violazioni da parte della Russia — prove che però non sono state fornite. “È importante che le conclusioni della commissione affermino che non vi era alcun sistema di sostegno statale per il doping in Russia, che è una conclusione importante,” ha detto il presidente russo.
Ora, può ragionevolmente sorgere la domanda se questa decisione del CIO diverrà un precedente per l’ulteriore indebolimento della squadra russa. È anche possibile che dalla partecipazione ai Giochi olimpici o ai campionati verranno rimossi gli atleti russi più forti che costituiscono una pericolosa competizione per gli atleti di altre nazioni (primi fra tutti, gli USA).
Una prima possibile spiegazione è la seguente: le organizzazioni sportive internazionali controllate dagli Stati Uniti userebbero il doping per rimuovere i concorrenti più pericolosi dalle Olimpiadi. A sostegno di questa tesi vi è il fatto che il CIO chiude gli occhi sul diffuso utilizzo di doping tra degli atleti americani. Forse la decisione del CIO del 5 dicembre ha comportato una mossa politica: a marzo si terranno le elezioni presidenziali in Russia e la campagna per screditare Vladimir Putin è già iniziata negli Stati Uniti. Solo pochi giorni fa, il Congresso degli Stati Uniti ha privato dell’accreditamento il canale televisivo russo Russia Today, che è molto popolare tra il pubblico di spettatori americani.
La seconda possibile spiegazione è che i funzionari russi dello sport, gli stessi che erano in carica un anno e mezzo fa alla vigila delle Olimpiadi di Rio, non sarebbero stati in grado di affrontare correttamente la situazione. Le conseguenze del loro lavoro sarebbero quindi andate a gravare sugli atleti e sul presidente Putin. Il Ministro dello Sport russo, Vitaly Mutko, avrebbe dovuto essere deposto dopo che gli atleti russi erano stati banditi dalla partecipazione alle Olimpiadi di Rio, ma ciò non è avvenuto. Pertanto, i russi non incolpano solo il “gioco sleale” degli americani, ma anche i loro stessi funzionari sportivi. In una forma velata, entrambe le spiegazioni sono contenute nel discorso di Putin.
Tuttavia, oltre alle Olimpiadi di Pyeongchang, altri eventi ruotano intorno alla regione, e non riguardano solo il mondo dello sport. Gli Stati Uniti stanno preparando esercitazioni militari su vasta scala nella Corea del Sud. Può quindi sembrare che gli americani abbiano intenzionalmente stuzzicato i nordcoreani e li provochino in un conflitto. Il 7 dicembre, infatti il Ministero degli Esteri Corea del Nord ha detto che le esercitazioni militari degli Stati Uniti e della Corea del Sud, così come le dichiarazioni da parte dei politici statunitensi, sarebbero una prova che questi intendono attaccare militarmente la Corea del Nord. La Corea del Nord è pronta per la guerra. Se le esercitazioni di entrambi gli eserciti dovessero continuare o se si dovesse verificare uno scambio di colpi, esiste anche l’ipotesi che le Olimpiadi di Pyeongchang non si svolgano affatto.

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