Ancor più selvaggio e pazzo. Abbiamo già discusso, in un altro post, il
dilagante guasto che affligge tanti governi oggi. Gli Stati Uniti,
probabilmente la più grande potenza del mondo, sono guidati da un
maniaco che vive in un bozzolo di auto-inganno e delusione. Orgoglioso e
dedito alla millanteria, è deciso a dimostrarsi differente dagli altri
capi che definisce “politici”, nel senso che “fa ciò che dice di fare”.
Lo scandalo oggi è la minaccia di trasferire l’ambasciata degli Stati
Uniti da Tel Aviv a Gerusalemme. I leader mondiali adottano normalmente
tali minacce come posa ma, con Trump, universalmente considerato un mina
vagante, la minaccia ha una certa risonanza. L’amministrazione Trump è
dedita a servire abomini rabeliani. L’ambasciatore statunitense presso
l’entità sionista è un sionista al 100%. Il genero del presidente Jared
Kushner, rivelatosi il fondatore di un’organizzazione che sostiene gli
insediamenti illegali in Cisgiordania ed è, a detta di tutti, uno
stupefacente psicosionista dal DNA russo. Ora che gli Stati Uniti sono
fuori dal processo di pace, grazie alla magnanimità di Trump verso i
coloni sionisti, può iniziare a prepararsi a un nuovo Medio Oriente dove
non dovrà preoccuparsi di questioni umanitarie o di coscienza. No, farà
solo ciò che è nell’interesse degli USA, ad esempio: occupare terre
appartenenti ad altri Paesi con o senza il consenso dei loro governi;
vendere enormi quantità di armi alle tirannie alleate; potenziarle in
tutto ciò che riguarda i beni naturali necessari agli Stati Uniti;
eliminare ogni rispetto di sé rimasto agli arabi; e, con sua grande
sorpresa, osservare i piani di dominio affondare nella storica palude
dei misfatti insieme all’abominio sionista che controlla il suo regime e
la sua nazione. Oltre a vendere miliardi di dollari in missili e
ordigni ai pazzi pedofili dell’Arabia Saudita, affinché possano
continuare la guerra criminale e genocida contro gli yemeniti, Trump
brama guerre contro Corea democratica e Iran, entrambi potenze che
possono affondare le navi statunitensi, per non parlare di difendere le
proprie terre con tenacia fanatica. Trump cerca di distogliere
l’attenzione dalle indagini di Robert Mueller e potrebbe effettivamente
avviare nuove guerre per ottenere proprio tale fine. Non ha promesso
nuove guerre all’estero nella campagna per la Casa Bianca. Quella
promessa elettorale si è rivelata una menzogna flagrante. La mia nuova
fonte, Chris, ora dice che gli Stati Uniti costruiscono un enorme
complesso militare sotterraneo a nord della capitale giordana Amman.
Chris collega tale mostruosa base alla compagnia Halliburton,
gestita dal noto vigliacco, boia e guerrafondaio Dick Cheney. Quando il
popolo della Giordania scoprirà che tale base ha lo scopo di continuare
l’occupazione statunitense del mondo arabo, potrebbe infine impazzire e
deporre il tirannico Pollicino che di nascosto distrugge la dignità che
potrebbero ancora avere.
La base a nord della capitale giordana è un’attestazione della riluttanza delle “intelligence” CIA, Mossad
e saudita ad accettare la sconfitta in Siria. È quel fastidioso piano
iraniano d’estendere un gasdotto attraverso l’Iraq fino al litorale
siriano che alimenta tale ossessione. Ma c’è dell’altro, dice Chris, che
insiste sul fatto che gran parte della pianificazione volta a deporre
il Dr. Assad era legata ai vasti giacimenti di petrolio scoperti nel
sottosuolo delle alture del Golan, che i sionisti vogliono sfruttare col
loro solito modo cupido e malevolo. Hanno concesso a una società
statunitense, la Genie Energy (del New Jersey), i diritti per
estrarlo. Genie Energy è di proprietà di Dick Cheney, Jacob Rothschild e
Rupert Murdoch, principali azionisti. Secondo un articolo di Michael B.
Kelley su Business Insider, fu concessa un’area di 153 miglia
quadrate nella parte meridionale delle alture. Il trasferimento del
petrolio, tramite il gasdotto, coinvolgerà inevitabilmente Halliburton,
la società una volta guidata da Dick Cheney. Quindi, cosa faranno i
giordani quando Trump annunciava il 6 dicembre che intende riconoscere
la rivendicazione sionista su Gerusalemme e spostarvi l’ambasciata degli
Stati Uniti? Cosa faranno sapendo che il loro miserabile re ha cercato
di dissuadere l’indomabile Trump da tale incredibile raggiro del diritto
internazionale e degli accordi ONU? Accidenti, non lo so. Ma ciò che so
è che il cosiddetto re, suo padre e suo nonno prima di lui, erano tutti
traditori del popolo arabo. E un leopardo non può cambiare le proprie
macchie. La decisione è stata presa per spodestare il Dottor Assad
usando forze dirette. Il passato affidamento ai fantocci ha generato un
amaro fallimento. Per far sì che l’estromissione avvenga, diverse anatre
vanno messe in fila.
Il primo segmento di tale piano è mantenere le forze statunitensi a
tutti i costi in Iraq e Siria. Come molti hanno sentito, il Pentagono ha
incautamente dichiarato che intende mantenere proprie truppe in Siria
per tutto il tempo necessario a sostenere gli interessi statunitensi,
qualunque cosa significhi. Siamo convinti che gli Stati Uniti stiano
ammassando proprie forze in Siria per compensare la perdita prevedibile
della base turca d’Incirlik, dove statunitensi, inglesi e francesi
escogitano i loro piani per schiavizzare il popolo arabo. Non solo, la
nuova base sotterranea che Chris indica in Giordania, evidentemente,
viene sviluppata per compensare la perdita attesa della base
statunitense di al-Udayd in Qatar, mentre Doha continua ad espandere i
legami con l’Iran ridimensionando gli interessi per l’alleanza del Golfo
Persico. Re Abdullah II di Giordania è al corrente di tale tradimento.
Ma è un bravo attore, come suo padre. Gli Stati Uniti devono restare in
Siria anche perché i curdi sono vulnerabili agli eserciti siriano,
iracheno e turco. Gli statunitensi pensano che solo restandovi, alcuna
combinazione di forze oserà sfidare le pretese ostentate dall’esercito
statunitense. O si? I taliban combattono gli Stati Uniti da 16 anni e
non si vede una fine. Aspettate solo che le milizie afghane e irachene
inizino l’insurrezione contro gli Stati Uniti in Siria, coi sacchi per
cadaveri che si accumulano sull’asfalto delle piste. Tanto per le
promesse di Trump di non immischiarsi all’estero. I curdi hanno un ruolo
più profondo e significativo da svolgere in Siria di quanto appaia.
Vedete, i curdi, molti siriani, possono dare agli Stati Uniti la foglia
di fico della legittimità necessaria a giustificarne la presenza in
Siria. I curdi, da parte loro, possono essere impiegati per arrembare il
corridoio che Teheran intende utilizzare per l’oleodotto ed armare Hezbollah.
Con gli Stati Uniti invischiati e incastrati coi curdi, il Pentagono
crede che non ci sarà alcun sforzo per destabilizzare tale assurdo piano
senza innescare una risposta militare statunitense. È così che iniziano
le guerre all’estero e Trump non ne ha la minima idea. Secondo Chris,
lo Stato profondo coinvolge molti attori, ognuno dei quali ha interesse
nella cacciata del Dr. Assad e del Partito Baath. Aziende come Halliburton, Monsanto, Blackwater (Academi), Lockheed-Martin, Wackenhut e DynCorp
fanno tutte parte della stessa rete di cabalisti intrecciati e decisi a
garantire avidamente tutta la ricchezza del Medio Oriente a favore
dell’entità sionista. A loro non importa di SIIL o al-Qaida,
semplici pedine che usano per accerchiare la preda prima di divorarla.
Il capo dello SIIL, Abu Baqr al-Baghdadi, fu programmato a Tel Aviv dal Mossad
e dagli psicologi della CIA dopo essere stato rilasciato dalla prigione
in Iraq. Ne scrissi molto in un precedente post, ma pochi ne hanno
parlato anche se ero l’autore che ha rivelato che la dirigenza dello
SIIL era formata da ex-ufficiali sunniti dell’esercito di Sadam prima
che venissero scacciati da L. Paul Bremer.
Affinché le anatre siano in fila, il quartier generale delle operazioni
saudite deve sincronizzarsi con quello giordano e sionista. Mentre la
Giordania ha molta esperienza nel coordinarsi col Mossad, i sauditi sono
ancora dei neofiti in ciò e affinché possano svolgere il loro ruolo
efficacemente, gli agenti del Mossad, che sarebbero ad Amman, hanno
avviato un corso virtuale per spettri rivolto ai traditori sauditi.
Vengono insegnati a comunicare e individuare, maneggiare agenti e
tecniche di assassinio. Ho ricevuto alcuni rapporti secondo cui il corso
non va bene a causa della totale ignoranza dei wahhabiti. Tuttavia,
verrà deciso di perseguire gli obiettivi dello Stato profondo
statunitense con o senza sauditi. La crisi dello Yemen va risolta.
Divora tempo e risorse dei sauditi, perciò il governo saudita decideva
di partecipare ad essenzialmente una guerra di sterminio per piegare gli
zayditi. Tuttavia, se la storia insegna qualcosa sull’Arabia Felix, è
che il popolo dello Yemen è ostinato come la roccia. I sauditi
uccideranno molti bambini, ma alla fine saranno sconfitti, una
concessione che non sarà di buon auspicio per l’alleanza
sionista-giordana-saudita. I sauditi devono risolvere le divergenze col
Qatar. Ad essere sinceri, va chiesto il perché di tale conflitto. Se la
questione ha a che fare con finanziamento ed organizzazione del
terrorismo in Siria, è nota la complicità saudita proprio in tale
attività. Perché i sauditi, ora sotto il tallone di MBS, creano una
nuova crisi basandosi su una menzogna? Può darsi che fossero preoccupati
dell’accusa di crimini di guerra o temessero che i siriani avrebbero
difficilmente spodestato il Dott. Assad. Queste sono semplici
possibilità per spiegare il comportamento politico aberrante dei
sauditi. Ma se non riescono a porre fine al conflitto col Qatar, l’ombra
dell’Iran ricadrà sul Golfo con un elemento chiave decisamente nel
campo iraniano. Come già scritto, il Qatar ha evidentemente rinsaldato
le relazioni con Teheran assicurandosi l’accesso al famigerato gasdotto.
Se è così, può darsi che la collusione con un nemico giurato spinga i
sauditi ad accusare Doha di quanto potrebbero esserlo loro. Ironico, no?
Il piano richiede anche un esercito sionista al vertice del gioco. Le
recenti manovre nel Golan e in Galilea dimostrano che il nemico
pianifica un attacco molteplice ad Hezbollah ed Esercito arabo siriano. Se è così, l’alto comando sionista deve considerare la probabilità che Hezbollah ed EAS possano usare un vasto arsenale missilistico sulle città della Palestina occupata. L’Iron Dome non è in grado di intercettare 100 razzi al minuto, il che è esattamente ciò che Hezbollah ed EAS faranno. L’Iron Dome
sarà sopraffatto, e se l’Iran lancerà missili sullo Stato
dell’apartheid sionista, il quadro sarà tutt’altro che allegro. Eppure,
questo è esattamente ciò che i sauditi sperano: una reazione massiccia,
possibilmente nucleare, dei militari di Mileikowski. Questo potrebbe
essere l’unico scenario che darebbe ai sauditi e al loro futuro
stramboide MBS, la vittoria sull’Iran. Che lo Stato colone sionista
entri in uno scenario apocalittico come quello descritto è difficile.
Tuttavia, a meno che i sionisti non trovino un modo migliore per
liberare la Mezzaluna Fertile dalle ambizioni iraniane, questo è tutto
ciò che hanno. Di certo, potrebbero provare ad attaccare solo Hezbollah
per evitare di creare l’inferno che l’inghiottirebbe distruggendogli lo
Stato. Ma è difficile vedere come l’attacco ad Hezbollah non
sfugga al controllo e coinvolga attori come Esercito arabo siriano,
pasdran iraniani e addirittura Russia. Con statunitensi, sauditi e
sionisti che collaborano cogli sfortunati giordani, si può vedere dove
tutto ciò porterà.