mercoledì 11 gennaio 2017

Efficienza pubblica amministrazione: Italia ultima in Europa

Le inefficienze della pubblica amministrazione hanno un impatto negativo devastante sull’economia. Secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, se la nostra amministrazione pubblica avesse in tutta Italia la stessa qualità nella scuola, nei trasporti, nella sanità, nella giustizia, etc. che ha nei migliori territori del Paese, il Pil nazionale aumenterebbe di 2 punti (ovvero di oltre 30 miliardi di euro) all’anno.
La macchina amministrativa statuale, guidata da Marianna Madia continua ad essere un mostruoso Leviatano disorganizzato e sprecone, in barba alla massima accademica la quale pretende l’efficacia e l’efficienza della stessa, in ogni suo ambito e competenza.
L’analisi degli Artigiani di Mestre su dati relativi a uno studio realizzato dal Fondo Monetario Internazionale non ci lascia scampo. Tra le migliori 30 regioni europee non c’è traccia di nessuna amministrazione pubblica del nostro Paese. La prima, ovvero la Provincia autonoma di Trento, si colloca al 36° posto della classifica generale. La Provincia autonoma di Bolzano al 39°, la Valle d’Aosta al 72° e il Friuli Venezia Giulia al 98°. Appena al di sotto della media Ue troviamo al 129° posto il Veneto, al 132° l’Emilia Romagna e di seguito tutte le altre.
Nella classifica generale la Pa italiana si colloca al 17° posto su 23 paesi analizzati. Solo Grecia, Croazia, Turchia e alcuni paesi dell’ex blocco sovietico fanno peggio di noi. Tutti gli altri Stati garantiscono dei servizi nettamente superiori a quelli offerti dalla nostra Pa. A guidare la classifica, invece, sono le Pa dei paesi del nord Europa (Danimarca, Finlandia, Svezia, Paesi Bassi, etc.)

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