domenica 10 agosto 2014

IL PROBLEMA "LAVORO" DIMENTICATO NELL'AGENDA DI GOVERNO

L’Istat ha sentenziato che l’Italia è a tutti gli effetti in recessione tecnica. Ma di lavoro, neanche e a parlarne. E d’altronde come possono gli italiani pretendere il lavoro da uno che non ha mai lavorato e che per altro ha nominato ministro del lavoro un ‘collega’ che non ha mai lavorato?
Questo dato è sufficiente per prendere atto che in questi sei mesi il governo renziano non è riuscito a fare nemmeno una O col bicchiere al nostro economicidio. Quando invece, solo se ne avesse avuto la capacità e soprattutto la volontà – sempre che i suoi datori di lavoro della Troika glielo avessero consentito – avrebbe potuto almeno gettare le basi per avviarne la ripartenza.
Appare quindi ovvio che il parolaio di Firenze ha solo perso un sacco di tempo in chiacchiere per la riforma del Senato – che in relazione alle priorità del Paese conta come il due di picche quando Briscola è bastoni - che non interessa affatto agli italiani ai quali preme solo il lavoro. Perchè gli italiani sanno che il lavoro è libertà, che il lavoro è dignità ed è vita. Neanche a dirlo Renzi non anteporrà alcuna riforma per risolvere l’economicidio, ma dopo il risultato del Senato continuerà imperterrito con la riforma della legge elettorale.
Lavoro? Che roba é? E d’altronde come si può pretendere il lavoro da uno che non ha mai lavorato.

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