giovedì 10 agosto 2017

LA QUESTIONE LIBIA

Sulla Libia, dopo le bombe, piovono bugie, quasi ogni giorno. Non stiamo sbarcando sulla ex quarta sponda, già persa sei anni fa. L’Italia non si oppose nel 2011 all’intervento di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti ma si unì ai bombardamenti perché i nostri alleati minacciavano di colpire i terminali Eni, come ha detto anche l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini.
L’ allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rimise al presidente della repubblica Giorgio Napolitano la decisione dell’intervento. La Germania si rifiutò di partecipare ai raid, l’Italia lo fece per difendere i suoi interessi.
Il 30 agosto 2010, sei mesi prima dei bombardamenti, Muammar Gheddafi era stato ricevuto in pompa magna a Roma per firmare contratti miliardari: erano tutti contenti, maggioranza e opposizione, tutti egualmente responsabili, perché gli accordi con Gheddafi sono stati sostenuti sia dai governi di destra che da quelli di centro-sinistra"

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